Cagliari – Inter Streaming Gratis dove vedere Diretta Live Tv No Rojadirecta



Cagliari – Inter Streaming, dove vedere la partita in tv

La partita Cagliari – Inter verrà trasmessa Venerdi 1 Marzo in diretta e in esclusiva da Sky e nello specifico su Sky sport Serie A canale 102 Sky Sport 251. Tutti gli abbonati Sky potranno seguire la partita in streaming anche da dispositivi mobili come smartphone, pc, tablet e attraverso le piattaforme online Sky Go e Now TV. Molti sono i portali che danno la possibilità di assistere ad eventi sportivi in diretta streaming e sono davvero tanti. Esistono anche tanti siti che propongono eventi dal vivo, ma che non sono legali e danno anche nella stragrande maggioranza dei casi problemi e scarsa qualità video e audio. In genere questi siti vengono anche essere oscurati dalla Polizia informatica, proprio per la violazione del diritto di riproduzione. Esistono quindi dei portali legali che danno la possibilità di poter vedere le partite di calcio in streaming live, offrendo anche una qualità HD. Tra queste non possiamo non citare Sky Go e Premium Play che sono a pagamento, mentre altri sono gratuiti.



Rojadirecta Cagliari – Inter

ROJADIRECTA Cagliari – Inter– Come sito di streaming gratuito uno dei più famosi è Rojadirecta. Il sito spagnolo dovrebbe presentare il link della gara poco prima dell’inizio del match. Vi ricordiamo, come sempre, di non usare questa pratica, visto che potreste incorrere in multe e sanzioni elevate.

Parafrasando la vita. Il derby è quello che succede mentre ne hai pensato un altro completamente diverso, hi ogni caso, un fotoromanzo. Non potendo contare sulla certezza del gioco di squadra, il racconto del derby dovrà necessariamente spostarsi e sposarsi all’epica dei singoli, lo spessore voltaico dei personaggi, chi si accende da eroe e chi no da mammoletta, e le sfide, fìsiche e immaginarie, l’uno contro uno.

Un botta e risposta in piena regola. Prima l’attacco di Luciano Spalletti, intorno all’ora di pranzo. Poi la replica di Mauro leardi, quando i milanesi erano a fare l’aperitivo. Due stoccate studiate e non improvvisate. Due nuove puntate di una telenovela infinita. Il tecnico di Certaldo non ha fatto sconti e l’argentino, che non ce l’ha solo con l’allenatore, non ha risparmiato la società e qualche compagno. Il caso non accenna a sgonfiarsi.

L’AFFONDO DI LUCIO. Spalletti ha assestato la sua stilettata quando sapeva già che Mau- rito per la quinta partita di fila non sarebbe stato inserito nell’elenco dei convocati. Ha colto anche l’occasione per coccolare Perisic e il resto dei suoi giocatori. Alla vigilia di una trasferta fondamentale soprattutto per testare la reazione psicologica del gruppo dopo il torto di domenica a Firenze, è come se avesse diviso i buoni (tutti meno l’ex capitano) dai cattivi (leardi). Una mossa per conpattare ancora di più lo spogliatoio nel momento di difficoltà o una provocazione per spingere il numero 9 a fare il passo che tutti aspettano? Se la strategia di Lucio avrà successo

lo vedremo nei prossimi giorni. Mercoledì sera intanto c’è stata una telefonata tra Wanda Nara, che insieme ai figli tornerà domani dalla vacanza a Dubai, e Tad Marotta nella quale è stata ribadita la voglia di parlarsi per verificare se esistono le condizioni necessarie per siglare almeno un armistizio da qui a giugno.

il tutto al netto della proposta per il rinnovo che sarà sottoposta alla showgirl e che probabilmente sarà respinta perché la distanza tra domanda e offerta resta notevole. Ieri però il tecnico di Certaldo ha pronunciato parole che all’attaccante argentino certo non hanno fatto piacere e

che lo hanno spinto a replicare. «Di leardi sono già state dette molte cose – ha spiegato Spalletti – e si sono espressi sia Marotta sia Zhang. Io parlo di quelli che ci sono, non di chi non c’è. Da qui in avanti di leardi non parlerò più» aveva premesso in conferenza stampa anche se poi a Sky ha sganciato la bomba: «Se mi aspetto che ora a parlare sia lui? Io devo parlare degli altri, che sono quelli che vengono in campo e hanno a cuore le sorti dell’inter». Sottintendendo che Mauro a cuore non le ha perché preferisce star fuori. E per completare la dose Lucio ha aggiunto parole di stima per Perisic, il principale “oppositore” di leardi: «Anche lo scorso anno aveva passato un periodo un po’ così, ma poi si è ripreso. Può succede quando ci sono diverse partite ravvicinate di non essere sempre al massimo, ma dal mio punto di vista, anche se non sembra faccia una bellissima partita, se analizzi i dettagli magari vedi che ha sbagliato qualche appoggio di troppo o ha puntato una volta meno gli avversari, ma poi ha comunque fatto tanti rientri, ha dato una bella mano di testa sui calci d’angolo, ti è venuto addosso facendoti sentire la sua fisicità e ha recuperato tanti palloni. Per me è un calciatore forte e affidabile sotto tutti gli aspetti. Un calciatore da Inter. Un leader. Che gli altri lo prendano a esempio va bene. Le difficoltà sono cose che accadono: in un campionato si passano momenti più facili e più difficili, ma si tira la riga in fondo».

LA REPLICA DI MAURO. Alle 19 ha preso la parola leardi con la lettera che pubblichiamo integralmente qui accanto e che lui ha affidato al suo account Instagram Sintetizzando ha ribadito il suo forte legame con l’inter, i no ripetuti a proposte importanti per restare in nerazzurro, il suo orgoglio per aver riportato la squadra in Champions tra mille difficoltà, ma in mezzo a tante belle parole ha anche assestato qualche siluro. Il primo senza nominarlo a Perisic quando ha scritto: «Ho sempre disapprovato quelli che alla prima occasione provavano ad andarsene dal club». Pure con i dirigenti e con Spalletti non è stato tenero: «Non so se in questo momento ci sia amore e rispetto verso l’inter e verso di me da parte di alcuni che prendono le decisioni. Non so se ci sia da parte di alcuni la volontà di agire e risolvere le cose solo ed esclusivamente per amore dell’inter. Per amo- f re si può sopportare molto, di ^ tutto. Ma non deve mai venire a mancare il rispetto». Wanda da Dubai ha sottoscritto e sui social sono stati molti i tifosi che hanno speso parole d’affetto per Maurito. La società come l’ha presa? Non bene perché l’uscita è stata giudicata inopportuna a poche ore a una partita importante. Idem i compagni per i quali non c’è stata neppure una parola di incoraggiamento in vista di stasera. Sostanzialmente non è cambiato niente e il club si aspetta sempre che il centravanti faccia un passo verso il gruppo ovvero che smetta di fare fisioterapia, tomi a giocare e parli con lo spogliatoio. Mentre Mauro e Wanda aspettano di sentirsi dire il perché del provvedimento sulla fascia da capitano, il principale nodo del contendere.

Enei momenti più difficili che si dimostra il vero Amore. È in quei momenti che ho deciso di rimanere all’inter, con l’Inter. Quando ho sentito che con i miei gol potevo aiutare l’Inter a essere più forte, di tante cose. Più forte dei problemi di fair-play finanziario. Più forte delle nostre difficoltà, quando erano in tanti a giudicare che come squadra non valevamo un granché.

E nonostante tutto, ho sempre deciso di rimanere. E per amore di questi colori.

Ho rifiutato offerte che difficilmente un giocatore professionista avrebbe rifiutato, tanto più in condizioni simili. Ho giocato con dolori fìsici che mi portavano alle lacrime dopo la partita, e nei giorni seguenti. Ma ho sempre solo insistito per scendere in campo, anche contro i consigli medici. Perché scendendo in campo son riuscito a dimenticare ogni dolore, con l’unico obiettivo di dare tutto quello che potessi per aiutare questi colori.

All’inter. Con l’Inter. Per AMORE dei colori nerazzurri. Perché c’è solo l’inter. Ho mostrato ai miei figli che bisogna mantenere la speranza. Gli ho insegnato che vincere è difficile, ma che farlo con l’inter ha un significato unico, che solo un vero interista può capire, e sentire. Gli occhi dei miei figli non mentono. Questo amore per l’inter lo hanno imparato a casa mia. Ho realizzato il

mio sogno, ho realizzato il sogno di tutti noi interisti tornando in Champions League, con la squadra di cui ero capitano, e di cui continuo a sentirmi capitano. Perché ho sempre sentito e trasmesso amore per questi colori. Ho sempre disapprovato quelli che alla prima occasione provavano a andarsene dal club. Ho rispettato i tifosi, i miei compagni, la società, e tutti gli allenatori che sono passati durante la mia permanenza.

Ho collaborato confi club, in campo e fuori, nell’inserimento di ogni nuovo giocatore, mostrandogli che solo con la passione avremmo potuto raggiungere i nostri obiettivi. Io so cos’è l’amore per l’Inter, e i tifosi interisti lo sanno perché hanno visto quanto ho sofferto, pianto, lottato e infine gioito per questi colori.

All’inter. Con l’inter. Ma come detto, tutti i sacrifici sono stati fatti per amore di questi colori, e rispettando tutti. Non so se in questo momento ci sia amore e rispetto verso l’inter e verso di me da parte di alcuni che prendono le decisioni. Non so se ci sia da parte di alcuni la voglia di agire e risolvere le cose solo ed esclusiva- mente per amore dell’inter.

In una famiglia possono succedere molte cose, belle o brutte. E per amore si può sopportare molto, di tutto. Ma non deve mai venire a mancare il rispetto. Questi sono i miei valori, questi sono i valori per cui ho sempre lottato. Nella mia storia. All’inter. Con l’inter.

Un Cagliari compatto e allo stesso tempo sfacciato è quello che Rolando Maran si aspetta di vedere questa sera alla Sardegna Arena contro un avversario che incute timore come l’Inter. Ma dopo aver lasciato Marassi a mani vuote nonostante la buona prestazione, soprattutto nel primo tempo, ed essere stati condannati solo per un calcio di rigore quantomeno dubbio, il tecnico rossoblùsi aspetta una reazione talmente rabbiosa da parte dei suoi ragazzi che il fatto di trovarsi di fronte una compagine blasonata come quella nerazzurra non dovrà rappresentare un ostacolo.

PROVA DI CORAGGIO. «Veniamo da due prestazioni positive anche se con l’Inter aumenterà la difficoltà e per questo servirà una gara maiuscola, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto caratteriale. Solo così possiamo pensare di poter portare a casa un risultato positivo», ^avversario di turno, oltre che forte, avrà anche l’atteggiamento di una belva ferita dopo quanto accaduto nel finale di gara contro la Fiorentina e questo non gioca certo a favore de^i isolani. Maran, però, non si aspetta condizionamenti da parte della classe arbitrale pur essendo, il suo Cagliari, stato condannato da un episodio a sfavore che ha fatto, però, meno clamore rispetto a quanto accaduto all’inter «Ci vuole la giusta equità e credo che questa non mancherà nella sfida di domani (oggi, ndc). Gli arbitri vogliono dare del loro meglio e vedo una classe arbitrale valida».

Meglio restare concentrati su come cercare di arginare i nerazzurri. «Loro sono abili, con gli attaccanti e i centrocampisti, a portare subito pressione ai nostri portatori di palla e in quei momenti dobbiamo essere bravi noi a uscirne. Presseranno subito molto forte ma se noi siamo compatti possiamo tentare di costruire qualcosa. Di sicuro non possiamo pensare di fare una gara passiva, ma, al contrario, dobbiamo provare a dire al nostra e quando lo abbiamo fatto da squadra, mettendo in campo la nostra personalità, siamo riusciti a mettere in difficoltà chiunque».

LA SPINTA DELL’ARENA. Qualche spiraglio di ripresa, dopo alcune settimane di apnea, si è rivisto già contro il Parma ma ai rossoblù non è riuscito di trovare la strada della continuità per quel rigore di Quagliatila. Ma da quanto fatto vedere in campo vuole ripartire Maran che si aspetta questa sera anche una grossa mano da parte del pubblico. «Quando parlo di compattezza non i riferisco a tutti. Noi siamo compattati soprattutto nel momento di maggiore difficoltà dovuto alle numerose assenze e ora abbiamo bisogno che i tifosi ci stiano vicini. Devono capire quello che noi mettiamo sul campo perché in casa poche volte abbiamo fallito dal punto di vista dell’atteggiamento mentale e sull’interpretazione delle partite. Ci vorrà solo un po’ di fiducia».

Lo stadio sarà al colmo della capienza e questo sarà un alleato prezioso dalla parte di Maran e dei suoi ragazzi, chiamati a centrare il primo risultato di clamore in questa stagione ottenuto contro una big. «Non partiamo certo battuti e anche se loro stanno facendo bene, noi vogliamo fare una partita da ricordare. Riusdrd in un momento nel quale stiamo lottando con il coltello tra i denti, sarebbe ancora più importante».

Un Cagliari compatto e allo stesso tempo sfac­ciato è quello che Rolan­do Maran si aspetta di vedere questa sera alla Sardegna Arena contro un avversario che in­cute timore come l’Inter. Ma dopo aver lasciato Marassi a mani vuo­te nonostante la buona prestazio­ne, soprattutto nel primo tempo, ed essere stati condannati solo per un calcio di rigore quantomeno dubbio, il tecnico rossoblù si aspet­ta una reazione talmente rabbio­sa da parte dei suoi ragazzi che il fatto di trovarsi di fronte una com­pagine blasonata come quella ne­razzurra non dovrà rappresentare un ostacolo.

PROVA DI CORAGGIO. «Veniamo da due prestazioni positive anche se con l’Inter aumenterà la difficoltà e per questo servirà una gara ma­iuscola, soprattutto per quanto ri­guarda l’aspetto caratteriale. Solo così possiamo pensare di poter por­tare a casa un risultato positivo». L’avversario di turno, oltre che for­te, avrà anche l’atteggiamento di una belva ferita dopo quanto ac­caduto nel finale di gara contro la Fiorentina e questo non gioca certo a favore degli isolani. Maran, però, non si aspetta condizionamenti da parte della classe arbitrale pur es­sendo, il suo Cagliari, stato con­dannato da un episodio a sfavore che ha fatto, però, meno clamore rispetto a quanto accaduto all’Inter. «Ci vuole la giusta equità e cre­do che questa non mancherà nella sfida di domani (oggi, ndc). Gli ar­bitri vogliono dare del loro meglio e vedo una classe arbitrale valida».

Meglio restare concentrati su come cercare di arginare i neraz­zurri. «Loro sono abili, con gli at­taccanti e i centrocampisti, a por­tare subito pressione ai nostri por­tatori di palla e in quei momenti

dobbiamo essere bravi noi a uscir­ne. Presseranno subito molto for­te ma se noi siamo compatti pos­siamo tentare di costruire qualco­sa. Di sicuro non possiamo pen­sare di fare una gara passiva, ma, al contrario, dobbiamo provare a dire al nostra e quando lo abbia­mo fatto da squadra, mettendo in campo la nostra personalità, sia­mo riusciti a mettere in difficoltà chiunque».

LA SPINTA DELL’ARENA. Qualche spiraglio di ripresa, dopo alcune settimane di apnea, si è rivisto già contro il Parma ma ai rossoblù non è riuscito di trovare la strada della continuità per quel rigore di Qua- gliarella. Ma da quanto fatto ve­dere in campo vuole ripartire Ma- ran che si aspetta questa sera an­che una grossa mano da parte del pubblico. «Quando parlo di com­pattezza non i riferisco a tutti. Noi

ci siamo compattati soprattutto nel momento di maggiore difficoltà dovuto alle numerose assenze e ora abbiamo bisogno che i tifosi ci stiano vicini. Devono capire quello che noi mettiamo sul campo per­ché in casa poche volte abbiamo fallito dal punto di vista dell’atteg­giamento mentale e sull’interpre­tazione delle partite. Ci vorrà solo un po’ di fiducia».

Lo stadio sarà al colmo della capienza e questo sarà un allea­to prezioso dalla parte di Maran e dei suoi ragazzi, chiamati a cen­trare il primo risultato di clamore in questa stagione ottenuto contro una big. «Non partiamo certo bat­tuti e anche se loro stanno facendo bene, noi vogliamo fare una parti­ta da ricordare. Riuscirci in un mo­mento nel quale stiamo lottando con il coltello tra i denti, sarebbe ancora più importante».



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