Cara di Castelnuovo di Porto, operatori in lacrime: “Ci abbiamo messo il cuore”



Oggi chiudono definitivamente i cancelli del Cara di Castelnuovo di Porto, 120 ragazzi, tra cui uomini e donne che hanno messo l’anima il cuore la professionalità, la passione e l’umanità. Purtroppo da domani si ritrovano senza nulla e con un pugno di mosche in mano, senza alcun perché e senza neanche una parola da parte degli organi istituzionali. Ai dirigenti del Cara sarebbe piaciuto accogliere il ministro Salvini, come accolgono moltissimi ospiti, ma purtroppo il ministro non ha mai risposto agli inviti, magari avrebbe potuto conoscere la parte buona dell’immigrazione, la parte buona dell’accoglienza.



Il Cara di Castelnuovo di Porto è stato il primo centro d’accoglienza ad accogliere un Papa, primi anche nel progetto ri- location, è purtroppo sono stati i primi anche chiudere.

Il fondatore della cooperativa Auxilim Angelo Chiorazzo si è espresso così: “spero innanzitutto che tutti si trovino come si sono trovati qui da noi, perché l’Italia viene descritta come un paese razzista, invece no, l’Italia è un grande paese e la solidarietà che abbiamo visto in questi giorni è stato qualcosa di straordinario, centinaia e migliaia di persone che volevano accogliere nelle proprie case e rispondere alle esigenze di questi ragazzi”.

Riccardo Travigliani sindaco di Castelnuovo di Porto: “la prefettura ieri ha comunicato che tutte le protezioni umanitarie saranno ricollocate presso strutture di accoglienza, in più Castelnuovo di Porto ha preso in carico 17 persone fra cui quattro famiglie con quattro richiedenti asilo, e presenta un modello di integrazione che non parla più solo di accoglienza ma anche di integrazione”.



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