Clooney e la corsa verso la Casa Bianca di Trump



Questo articolo in breve

Donald Trump rischia l’impeachment per la telefonata in cui avrebbe chiesto al presidente ucraino di indagare sugli affari, in Ucraina, dell’ex vicepresidente Usa Joe Biden, candidato favorito alle primarie dei Democratici per la Casa Bianca. Ma l’ostacolo più grosso per Trump potrebbe essere la corsa dell’inaspettato Clooney: da tempo si dice ambire alla poltrona più potente del mondo e ora sarebbe spinto da Obama.



Va a finire che i presunti affari loschi in Ucraina dell’ex vicepresidente Usa Joe Biden, candidato favorito alle primarie dei Democratici per la corsa alla Casa Bianca, e di suo figlio Hunter Biden, fanno più comodo agli stessi Dem che al presidente repubblicano Donald Trump. Ma non tanto perché questa faccenda, nata dalla telefonata di Trump al presidente ucraino con la presunta richiesta di indagare su Biden padre e figlio, è costata al presidente Usa l’avvio della procedura di impeachment (Trump avrebbe cercato di reclutare una forza politica straniera per indebolire il potenziale avversario Biden).

Piuttosto, le ombre su Biden potrebbero giustificare l’opportunità di puntare su un candidato diverso. Ma di quali ombre si tratta? Joe Biden, che ai tempi della vicepresidenza di Obama era stato incaricato di seguire l’Ucraina, avrebbe chiesto, e ottenuto, il licenziamento del procuratore generale che stava indagando sulla corruzione nella società di gas naturale, in Ucraina, del cui consiglio di amministrazione faceva parte il figlio Hunter. Vero o no, la fiducia dei Dem in Biden potrebbe crollare.

Ci vorrebbe allora qualcuno in grado di sostituirlo, uno come il Democratico George Clooney, che negli ultimi anni si è visto spesso al fianco dei politici che contano, da Angela Merkel a Barack Obama, addirittura ospite, lo scorso giugno, nella villa sul lago di Como di Clooney. Ora l’attore, racconta Luigi Bi- signani sul Tempo, sarebbe stato avvistato nello storico Cafe Milano di Washington, centro di incontri strategici di senatori e rappresentanti dei Democratici.

Proprio Clooney potrebbe essere la carta a sorpresa che Obama potrebbe giocare all’ultimo momento per sbaragliare il campo, contro l’azzoppato Biden e la sinistra interna al partito. Clooney sarebbe perfetto anche per intercettare il consenso di gran parte del mondo dello spettacolo, da sempre vicina ai Dem e soprattutto contro Trump. E il fatto che sia un attore non sarebbe certo un punto a sfavore, come insegna la storia: pensiamo a Ronald Reagan. Senza contare che avrebbe al suo fianco una perfetta first lady, la moglie Amai, avvocato e paladina dei diritti umani.



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