Fattura elettronica: stangata da 600 milioni



La fatturazione elettronica, entrata in vigore ieri, potrebbe costare 600 milioni di euro a imprese e professionisti. Per Confesercenti, però, non è tutto da buttare. Secondo l’associazione si tratta di «una novità nel segno della semplificazione cui la maggior parte delle imprese si è adeguata, anche se, come era forse lecito aspettarsi, l’avvio è stato segnato da centinaia di chiamate alle sedi da parte degli imprenditori di tutta Italia per avere gli ultimi chiarimenti sulle procedure da seguire».



A preoccupare, più che l’adempimento in sé, sono i possibili costi: le fatture scambiate ogni anno sono circa 1,3 miliardi di euro, di cui tra il 15 e il 20% emesso o ricevuto da imprese individuali e oltre il 60% da attività di dimensione piccola o media. Visto che ogni fattura elettronica avrà un costo minimo di 40 centesimi, l’aggravio complessivo per le aziende e i professionisti sarà compreso tra i 400 ed i 600 milioni.

«La fatturazione elettronica, se implementata correttamente, potrebbe essere un elemento di semplificazione burocratica, anche se costoso per le imprese», spiega Mauro Bussoni, segretario generale di Confesercenti. «È infatti probabile che la stangata sia più esosa di quanto stimato, visto che bisogna considerare i costi di gestione ed utilizzo dei sistemi di fatturazione: è irrealistico pensare che ogni piccolo imprenditore faccia da sé Perché la novità sia veramente un vantaggio per le imprese, è urgente cancellare gli adempimenti resi obsoleti dall’obbligo generalizzato della fatturazione elettronica.

Con re-fattura, l’amministrazione finanziaria ha l’immediata disponibilità dei dati relativi a tutte le operazioni rilevanti ai fini Iva. Per questo, ci sono una serie di adempimenti “antifrode” divenuti ornai superflui e che varato cancellati: a partire dallo “split paymenrai regimi Iva di ‘’reverse charge’’». «Solamente in seguito all’abrogazione di tali adempimenti – conclude Bussoni – la fatturazione elettronica potrà rappresentare un’opportunità di semplificazione per le imprese».



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