Streaming Fiorentina – Napoli Gratis come vedere Rojadirecta (Serie A)



Lavoro parzialmente in gruppo »: ch’è come dire, trasferta parzialmente negata. E’ lora dei bomber, sempre, ci siano o restino per un altro giorno ai margini, costretti a starsene in disparte, per rispettare la «tabella personalizzata» che, quindi, invita ad essere diverso dagli altri. Fiorentina-Napoli sta per cominciare, hanno quasi messo la palla al centro, e Arkadiusz Milik avverte nell’aria il senso d’una precarietà ch’è nei fatti, stavolta nel fisico che risponde a metà e che solo con un miracolo, per il quale è praticamente impossibile attrezzarsi, lo spedirà in campo o sul treno che condurrà a Campo di Marte. Il penultimo allenamento sa di sentenza o di annuncio mascherato e dopo dodici giorni di «differenziato» è complicato pensare di essere in condizione per aiutare il Napoli, cercando di portarselo sulle spalle: è una vigilia da “dentro o fuori”, con la consapevolezza che sarà più probabile starsene a casa che mettersi in viaggio, e almeno ci sarà modo per fronteggiare la dolenzia e anche riflettere su se stesso, su ciò che ormai gli serve per uscire dagli equivoci in questa stagione che il Napoli vuole sia la sua. PROSPETTIVE. Il Milik che verrà dovrà avere carattere, cinismo e quel coraggio necessario a fare la differenza, come un centravanti che sappia trasformarsi in top player, facendo anche pesare i suoi gol: per ora, il mercato l’ha distratto e l’affaticamento l’ha frenato, poi toccherà a lui. E’ pure il momento delle formazioni, delle scelte, di gerarchie che valgono (ovviamente) per il momento e che sistemano, almeno così pare, Mario Rui un filo avanti a Ghoulam: poi è tutto più o meno previsto, persino Koulibaly in mezzo alla propria area di rigore e con meno di due settimane di allenamento nelle gambe. Sul K2 tira, come sempre, aria buona.



Dopo aver giocato un ottimo precampionato, ecco che il Napoli di Carlo Ancelotti è pronto per fare sul serio con la prima giornata di Serie A, contro una squadra piuttosto difficile come la Fiorentina. Questa sera al Franchi si giocherà il primo grande big match della Serie A 2019/2020. Il fischio d’inizio tra Fiorentina e Napoli verrà fischiato alle ore 20.45 al Franchi per un esordio piuttosto scoppiettante tra Fiorentina e Napoli.  Adesso dopo l’avvicendamento della proprietà dai Della Valle a Rocco Commisso, i viola adesso provano a sognare di entrare in Europa e questo è avvalorato anche dall’arrivo di Franck Ribery che è uno che nella sua carriera ha praticamente vinto di tutto con il Bayer Monaco. Per Il Napoli l’esordio non sarà di certo facile, ma Ancelotti farà di tutto per vincere e portare a casa i primi tre punti.

Il Mister potrà contare su tantissimi nuovi acquisti. Nello specifico Ancelotti potrà scegliere di dare spazio ai due nuovi acquisiti, quali Di Lorenzo da mettere inserire sulla destra e poi Manolas al cento al fianco di Koulibaly con Mario Rui che va a presidiare la fascia sinistra. Al centrocampo potremmo vedere Allan e Zielinski a proteggere i quattro li davanti come Callejon, Fabian Ruiz e Insigne, alle spalle di Dries Mertens, Milk che è rimasto a Napoli perché sembra che non sia al top delle sue condizioni. E per la Fiorentina? Montella potrebbe scegliere di schierare in difesa Lirola, Pezzella, Milenkovic e Terzic, posizionati in Dragowski. Benassi e Pulgar dovrebbero invece giocare come mezze ali, mentre Badelj dovrebbe essere il metronomo con il tridente formato da Chiesa, Boateng e Vlahovic.

Probabili formazioni

FIORENTINA (4-3-3): Dragowski; Lirola, Milenkovic, Pezzella, Terzic; Benassi, Badelj, Pulgar; Chiesa, Vlahovic, Boateng Allenatore: Montella.

NAPOLI (4-2-3-1): Meret; Di Lorenzo, Manolas, Koulibaly, Mario Rui; Allan, Zielinski; Callejon, Fabian Ruiz, Insigne; Mertens. Allenatore: Ancelotti.

ARBITRO: Massa. VAR: Valeri. AVAR: Mondin.

Dove vedere la partita

Sarà un incontro tutto da vedere e piuttosto incandescente. Sarà possibile assistere al match a partire dalle ore 20.45 di oggi, sabato 24 agosto 2019, in tv grazie a Sky sport, in esclusiva per gli abbonati all’emittente satellitare. La partita, inoltre, verrà trasmessa in diretta sui canali Sky Sport Serie A e sul 251 del satellite. Sarà inoltre possibile vedere la partita sui canali Sky Sport Serie A e su 251 del satellite. Chi vorrà, potrà anche seguire Fiorentina- Napoli anche in streaming grazie all’applicazione SkyGo, ovviamente da utilizzare su tutti i dispositivi portatili, tablet e computer.

 

Anche al calciomercato (di solito) vince chi ha soldi e pazienza. E il Napoli dispone di entrambi, per arrivare primo nella corsa al bomber che faccia la differenza. Il presidente De Laurentiis si è portato avanti bloccando Fernando Llorente, grazie a una intesa con i suoi agenti (Frank Trimboli e il fratello Chus) da 2.5 milioni a stagione (più bonus) per due anni più opzione per il terzo, con accordo da chiudere all’inizio della prossima settimana. Ma il patron resta vigile anche nell’operazione Icardi che avrebbe un duplice effetto: scatenare l’entusiasmo dei tifosi e la corsa all’abbonamento, oltre a lanciare il Napoli in prima fila nella corsa allo scudetto. Ma il ds Giuntoli ha pronta pure la soluzione dell’ultimo momento, il giovane ecuadoriano Leonardo Campana, classe 2000 di proprietà del Barcellona di Guayaquil, 1,87 di altezza e capocannoniere al mondiale Under 20, nel quale l’Honduras si è piazzato secondo. Il Napoli ha già un accordo con il club, da 5 milioni più il 25 per cento della successiva cessione ma la famiglia del bomber si sta guardando intorno. L’agente Federico Pena e il papà Pablo sono in Spagna per alcuni incontri. Se le trattative non andranno a buon fine, mercoledì si sposteranno in Italia, aspettando il Napoli. Ben sapendo che la corsa al bomber potrebbe chiudersi anche in extremis.

La prima volta di Rocco Commisso in Serie A. Questa sera il nuovo proprietario assisterà al Franchi alla gara contro il Napoli e lo farà forse addirittura dalla curva Fiesole. La decisione non è ancora stata presa ma è una possibilità. Intanto ha regalato alla città il colpo Ribery: «Franck è un talento – ha detto Commisso – e dopo Ronaldo nessuno è come lui in Italia. Ho aperto la cassa e loro la stanno usando (ride, ndr)». Chiaro riferimento ai dirigenti che si occupano del mercato e che dovranno ancora completare la rosa. «Ho conosciuto, appena sono arrivato in città, sia Ribery che Boateng e loro come me sono qui perché sono state le mogli a volerlo».

Fra l’altro lo stesso Commisso ha deciso di essere perfino sponsor principale della squadra con la sua azienda Mediacom: «È stato detto che la cifra di sponsorizzazione sarà di 5 milioni ma vi posso dire che sarà una cifra molto più alta, un suo multiplo ». Una battuta inevitabilmente anche su Chiesa: «Avevo detto che sarebbe rimasto ed è una promessa mantenuta. Per me la Fiorentina non è un hobby ma una grande passione e voglio fare il meglio per questa città». Federico sarà certamente fra i protagonisti di questa sera con la voglia di stupire da titolare. Per Ribery invece è ancora troppo presto dal fischio d’inizio ma sarà convocato e ci sarà.

PRESENTE A parlare del talento francese è stato Montella: «Sicuramente è indietro ma ho parlato a lungo con Franck ed ha voglia di mettersi a disposizione per dare una mano ai giovani e sul campo. Ha voglia di esserci, lo porterò con il Napoli e mi auguro di farlo giocare pure qualche minuto se ci sarà la possibilità. Lui alza l’asticella? L’ho visto molto competitivo, non si risparmia e questo contagerà il gruppo. Sognare va bene ma penso a essere realista e alla partita di domani. Del mercato finora

Welcome Legend“. La Fiorentina omaggia così Franck Ribery nella sala stampa dello stadio mai così stracolma (quasi 100 richieste di accredito). Lui però punta a essere per la sua nuova squadra ciò che è stato per il Bayern Monaco secondo la definizione coniata da Franz Beckenbauer: «Ha detto che sono stato un biglietto vincente per il club, lo capì dopo soli tre mesi ed ha avuto ragione. Spero di essere il “biglietto vincente della lotteria“ anche per la Fiorentina. Oltretutto – ride – non sono costato nulla…».

Ma per vederlo al 100% servirà del tempo. Lo rivela con estrema sincerità: «Pronto per giocare contro il Napoli? Non lo sono. Ho lavorato finora da solo e poche ore con la squadra. Ma finalmente ora sono libero di testa. Magari lo sarà fra qualche giorno o una settimana. Però se ci sarà bisogno di me anche per 5′ io ci sarò…». La sensazione è che Montella domani convocherà l’ex Bayern. Anche solo nel ruolo di totem per frenare gli ardori partenopei. IO E RONALDO Ribery si prende subito la scena come si conviene a una star.

D’altronde è il giocatore oggi in Italia ad aver vinto più trofei (24) dopo il monumentale Cristiano Ronaldo. E proprio fra meno di un mese ci sarà Fiorentina- Juve, FR7 contro CR7. Il massimo. «Se a stimolarmi è stata anche l’idea di sfidarlo? La Serie A è un grande campionato con tante grandi squadre che lottano per la Champions ed hanno fatto un bel mercato, penso alla Juve e all’Inter. Ma prima di tutto io sono qui per aiutare la Fiorentina, non per fare concorrenza a Cristiano…». Aiutare la Fiorentina a tornare protagonista: «Ho firmato per due anni perché sono motivato, il calcio è la mia vita e mi piacerebbe fare come Totti, giocare fino a 40 anni.

Perché voglio continuare a essere decisivo, divertirmi, aiutare i giovani a crescere e la Fiorentina ad arrivare nella top 5, anzi nella Top 3 della classifica anche se ci sono tante squadre forti». Musica per Joe Barone che se lo mangia con gli occhi («Bello stare accanto a un giocatore che nella vita ha soltanto vinto»), per Pradè che si dà i pizzicotti per realizzare che Ribery è davvero lì, in carne e ossa, insieme alla moglie Wahiba. «Grazie al presidente Commisso che ci ha permesso di fare un’operazione impensabile all’inizio per questa società e anche per quelle dove ho lavorato in precedenza – afferma il ds viola -. Tutto è nato da una chiacchierata il 20 giugno con Toni, gli chiesi come accendere la piazza e lui mi fece il nome di Ribery. Ancora oggi non riesco a crederci. Franck sarà un valore aggiunto per la Fiorentina e tutto il calcio italiano, impossibile non innamorarsi di lui». E lui, a 36 anni, è pronto per l’ennesima sfida, pronto a rivelare i suoi segreti al miglior talento viola, Federico Chiesa («parlerò tanto con lui prima di ogni allenamento, di ogni gara, è un grande giocatore ed è il futuro della squadra»), a far innamorare i tifosi («qui la gente vive per il calcio e mi spinge a dare il massimo»), pronto a trascinare la squadra: «Qualche giovane pensa bastino poche gare per sentirsi già grandi. Io ho giocato con Zidane, Thuram, Trezeguet, mi hanno insegnato tanto, a impegnarsi sempre. Ho avuto da ragazzo una vita difficile ma mi ha forgiato il carattere e il cuore». Ha un unico problema e lo rivela candidamente: «Devo trovare una casa grande perché ho cinque bambini». Anche le Leggende hanno bisogno di aiuto.

Firenze si accende per Ribery. In 15.000 si sono radunati ieri sera al Franchi per salutare l’asso francese in cui arrivo ha riportato tra i tifosi viola entusiasmo e fiducia. Tutti assiepati in tribuna così piena da…straboccare, l’evento è iniziato poco dopo le 20.30, in un tripudio di cori (“Ribery portaci in Champions League“ tra i più gettonati), applausi, sciarpe, bandiere. Un’onda viola che ha sommerso l’asso francese. Tifosi di tutte le età, vogliosi di sognare insieme al campionissimo che ha praticamente vinto. Al suo ingresso in mezzo al campo, tra fumi colorati e musica a tutto volume secondo gli show americani durante gli eventi sportivi si è scatenato un boato di meraviglia. Lui ovviamente è stato subito al gioco saltando insieme alla gente al coro anti-juventino “Chi non salta bianconero è“, si è fatto un selfie con tutta la muraglia di persone osannanti alle sue spalle, si è messo a palleggiare lanciando poi tra la folla sette palloni autografati. 7 come il numero stampato sulla capigliatura, 7 come il numero di maglia che ha sempre indossato lo farà anche a Firenze grazie all’intervento dell’amico ed ex compagno al Bayern Arturo Vidal che ha convinto il connazionale Pulgar a cedergliela: «Ringrazio tutti e due – dice emozionato l’asso francese durante la grande festa -. Sono davvero molto felice di essere qui. E’ tutto troppo bello». Il ds Pradè ha aggiunto: «Franck perché vuole continuare a vincere». E in attesa oggi dell’arrivo del patron Rocco Commisso il suo braccio destro Joe Barone annuncia: «Non promettiamo nulla ma lavoriamo per arrivare in Europa». E infatti la Fiorentina ha in serbo altri colpi: per la difesa potrebbe arrivare oggi la fumata bianca per Dalbert (scambio con l’Inter con Biraghi), seguito pure Raphinha dello Sporting, per l’attacco resistono le piste Berardi, Suso, Politano e De Paul.

Comincia oggi nella sala stampa di Castelvolturno la seconda stagione di Carlo Ancelotti con il Napoli. Le aspettative sono alte e la partita di domani con la Fiorentina, sarà paradossale, è già delicata. Per non perdere subito terreno dalla Juventus in ottica del prematuro scontro diretto della seconda giornata, servirebbe subito il bottino pieno. Ripartire da Firenze è una frase solo apparentemente banale: non solo quello del Franchi è il campo dove il Napoli ha perso lo scudetto due anni fa ma è anche quello in cui l’anno scorso si palesò un difetto strutturale della macchina di Ancelotti. Finì 0-0, con gli azzurri che crearono tanto e con l’attacco che si inceppò. Non fu la prima volta, nemmeno l’ultima: undici le partite senza andare a segno considerando tutte le competizioni, il 20% del totale. Troppo per una squadra con ambizioni da titolo e che era abituata a trovare la via della rete con facilità. Rinforzare il reparto offensivo è stato il trend topic estivo. Il Napoli ci ha provato e ancora ci prova per Icardi, ha chiesto informazioni per altri profili tra cui Werner, ma per ora la punta centrale non è arrivata. Una mano, da Torino in poi, potrebbe darla Llorente, sicuramente la darà Lozano. Out per la gara con la Fiorentina. Il messicano è a Napoli: ieri ha pranzato all’Hotel Vesuvio, dove si è anche un po’ allenato nel pomeriggio e dove nel pomeriggio sarebbe arrivato anche Ancelotti per un saluto. Stamattina passerà a Castelvolturno per un assaggio di squadra e di campo, poi tornerà in Olanda per sistemare alcune faccende burocratiche. Dalla settimana prossima il Napoli potrebbe contare anche su Llorente, alternativa a Milik di grande esperienza e fisicità. Lo spagnolo ha accettato un triennale da 2 milioni e mezzo a stagione a fronte dei 4 richiesti in principio e attende solo l’ok definitivo da parte di Giuntoli. Intanto, per Firenze l’attacco ripartirà ancora da Mertens, con Milik che solo ieri è rientrato parzialmente in gruppo. Tra i pali ci sarà Meret, difesa con Di Lorenzo sulla destra, Manolas che dovrebbe far coppia con un Koulibaly tornato tardi (ma in grande forma) dalla coppa d’Africa, mentre a sinistra è ballottaggio aperto tra Mario Rui e Ghoulam, alternati regolarmente in pre-campionato. Zielinski e Allan in mediana, con Callejon, Fabian Ruiz e Insigne che agiranno sulla trequarti. Sfida nella sfida per Ancelotti con il suo ex allievo ribelle Ribery, il cui arrivo non potrà da solo aver curato tutte le difficoltà di una Fiorentina che aveva avuto un finale della passata stagione da incubo e che quest’estate, cambio di presidenza e acquisizione del francese a parte, ha palesato quanto lavoro ci sia ancora da fare per Montella.

Cominciamo dai buoni propositi. Carlo Ancelotti ne ha uno e non fa nemmeno tanta fatica a svelarlo alla vigilia dell’esordio in campionato. «Il mio Napoli ha le qualità per lottare e vincere. E’ una responsabilità che sento di assumermi». Si parte, dunque, con una dichiarazione d’intenti che scuoterà l’intero ambiente. Perché a questo Napoli più nulla è precluso, persino la scaramanzia è stata messa da parte. Certo la parola scudetto non è stata ancora sdoganata, almeno l’allenatore non l’ha pronunciata. Ma i continui riferimenti a quello che potrà essere la stagione del Napoli lasciano pochi dubbi, le sue parole non vanno nemmeno interpretate talmente sono chiare. «Questa squadra è più forte di quella dello scorso anno », ha spiegato Ancelotti parlando dell’organico e delle operazioni di mercato fin qui concluse. «Qualitativamente siamo migliorati. È stato un mercato ben fatto, finora. Oneroso per la società e non lo nascondo, ma ne abbiamo parlato tanto e nonostante le difficoltà gli obiettivi sono stati raggiunti. Un voto a Giuntoli? Gli do un bel 10. Poi il campo giudicherà. Icardi? Non sono interessato alla vicenda, ci pensa la società. Abbiamo dirigenti competenti, io penso alla squadra e dobbiamo essere concentrati sulla Fiorentina». Sul mercato L’attesa sta logorando un po’ tutti, Ancelotti compreso. Napoli sta aspettando che Mauro Icardi si decida a dare una risposta, che dica in maniera esplicita che il trasferimento non gli interessa. In questo modo l’ambiente se ne farà una ragione e si concentrerà sull’inizio del campionato. «Non parlerò di giocatori di altre squadre». Una frase che non chiarisce nulla sulle due questioni che più intrigano i tifosi, James Rodriguez e Mauro Icardi. Per il primo, il discorso dovrebbe essersi chiuso, mentre per il secondo c’è un margine di trattativa di pochi giorni soltanto. E in stand by resta anche Fernando Llorente, anche se non si esclude una new entry per l’attacco entro il 2 settembre. L’avversario Non sarà il giro di indiscrezioni che c’è intorno all’attacco del Napoli a distrarre la squadra dall’impegno di questa sera. Ancelotti non vuole scherzi e pretende di partire coi primi tre punti. «La Fiorentina è molto pericolosa, soprattutto in contropiede, con Chiesa. Ha cambiato molto, è nuova, giocherà in uno stadio con grande entusiasmo per quanto fatto fin qui dalla nuova proprietà. Vogliamo vincere, ma servirà attenzione», ammonisce l’allenatore napoletano. Fuori Milik L’attaccante polacco non è partito per Firenze, è rimasto in sede per riprendersi dal fastidio muscolare che lo perseguita da inizio mese. «Milik ha ancora problemi, s’è allenato poco dopo Ferragosto e quindi preferiamo lasciarlo qui a lavorare. Per il resto la squadra sta bene ed è motivata. Sarà una stagione importante, siamo consapevoli di essere forti e competitivi per lottare e vincere. Sarà un campionato equilibrato e più competitivo, chi non se lo augura credo sia soltanto la Juventus ».

L’investitura ufficiale ci sarà stasera, al Franchi. Lorenzo Insigne indosserà la fascia di capitano e lo farà per la prima volta da leader indiscusso di questo Napoli. Fino alla partenza di Marek Hamisk per la Cina, a gennaio, l’attaccante napoletano ne era stato il suo vice, quando non giocava lo slovacco, i gradi toccavano a lui. Quest’anno non ci sono stati equivoci, quella fascia è stata sua da subito e farà di tutto per onorarla. Sin dai primi giorni di ritiro, a Dimaro, Insigne è andato oltre le solite frasi di circostanza, anche se ha parlato una sola volta in teatro, a Folgarida, rispondendo per giunta alledomande dei tifosi. E sin dal primo giorno ha espresso bene il suo desiderio: «È giunto il momento di vincere, dobbiamo interrompere il dominio della Juventus». Da napoletano e da capitano del Napoli è legittimo che Lorenzo si sia assunto la responsabilità di un impegno gravosissimo. Ma è pur vero che la società ha impegnato un bel capitale (oltre 100 milioni) sul mercato per vincere lo scudetto. Lorenzo c’è Stasera, Lorenzo comincia la sua ottava stagione in maglia azzurra. Un cammino lungo, fatto di passione, sacrifici, due coppe Italia, una Supercoppa italiana e qualche contestazione che ne avrebbero potuto minare il rapporto con l’ambiente, definitivamente. Invece, Carlo Ancelotti gli ha saputo restituire l’entusiasmo e il sorriso, riportandolo a sinistra, sulla sua fascia, lo ha rigenerato: Lorenzo è nuovamente il punto di riferimento del suo progetto tecnico. Fiducia Questione di fiducia, che l’attaccante della nazionale s’è detto pronto a ricambiare. D’altra parte, l’età della crescita è passata, a 28 anni il talento se ce l’hai lo dimostri, non hai bisogno di motivazioni o quant’altro. La sua carriera è entrata nel momento di grande maturità, Lorenzo ha capito che Napoli e la nazionale hanno bisogno della sua classe, di quelle qualità tecniche che potrebbero fare la differenza nei momenti difficili. Stasera toccherà a lui sostenere i propri compagni, accollandosi il peso di una responsabilità che vuole custodire gelosamente, da vero napoletano, per far si che prevalga l’orgoglio insieme al talento. Lui ci crede nello scudetto e, a questo punto, ci crede un’intera città. Ora, la parola passa al campo. La stagione si preannuncia piena di insidie, oltre al campionato, c’è la Champions League e il suo fascino ammaliante.

Ribery è una leggenda. Tra icampioni che giocano in serie A solo Cristiano Ronaldo ha vinto quanto lui. Ho parlato conilcampione francese e con Boateng. Sapete una cosa? Questa Fiorentina sta nascendo grazie alledonne.Lemogli di Ribery e di Boateng sono state decisive per la scelta di questi due campioni di indossare la maglia viola. E se ho comprato la Fiorentina è stato perché ha insistito mia moglie Caterina. Dovreste eleggerla a Santa Caterina». Rocco Commisso è il solito fiume in piena. E pazienza se non dorme da ventiquattro ore. «La partita contro il Napoli? Ho detto alla squadra: “Si può anche perdere ma combattendo dal primo, all’ultimo minuto”. Come facevo io nella Columbia University. Nonerounfenomenomalottavo sempre al massimo e per questo fui nominato capitano». Il capitano Al centro sportivo lo aspettano Montella e i giocatori. Rocco continua a essere il «capitano». Stavolta della Fiorentina.Maprima di tuffarsi dentro lo spogliatoio viola c’è la nuova maglia da presentare con i vecchi e nuovi sponsor. Commisso ringrazia Francesco Macri, titolare di Extra eAnna Sanfilippi che rappresenta Prima.it. Ma il nome che campeggia al centro della divisa viola è quello di Mediacom, l’azienda di Rocco, quinta fornitrice di tv via cavo negli Usa. «Quando l’ho rilevata era come la Fiorentina, diciamo che non vinceva da tanto tempo. Ora ha un fatturato di due milioni di dollari. Ma c’è voluto tempo per creare questa realtà di successo. Così comeci vorrà tempo per costruire una grande Fiorentina. Però la mia azienda porterà tanti soldi per far crescere la squadra viola. Non vi dico la cifra giusta ma qualcuno ha parlato di cinque milioni. Beh, arriveranno molti più soldi. Un multiplo di cinque enonil primomultiplo». Si può ipotizzare quindi una quindicina di milioni che permetteranno a Joe Barone («è stato bravissimo») e a Pradè («Lui e Montella stanno lavorando molto bene») di completare la prossima settimana il mercato con un altro colpo. De Paul È tra i nomi più gettonati ma potrebbe arrivare anche un attaccante oltre a Tonelli e forse Bonifazi per potenziare il pacchetto arretrato. Intanto è rimasto Chiesa. «Lo avevo promesso a quel bambino malato che ho incontrato all’ospedale pediatrico Meyer. Una struttura con la quale la Fiorentina collaborerà». È rimasto in viola per precisa scelta di Rocco e non perché lo avevano imposto i Della Valle almomento della cessione della società. Questo Commisso vuole che sia ben chiaro a tutti. Il magnate americano stasera potrebbe fare un salto in curva Fiesole. «La Fiorentina non è un hobby e non mi frutterà soldi da portare in America.Èuna passione. L’amore dei tifosi mi ha contagiato, non li voglio deludere anche se capiterà di commettere errori. Siamo già a 24 mila abbonamenti (un anno fa in questi giorni erano 20 mila, ndr). Penso arriveremopiù in alto quindi davanti a realtà quali Napoli, Roma, Lazio, Atalanta. È clamoroso, deve far riflettere. Presto mi incontrerò col sindaco per il centro sportivo e lo stadio. Andiamo di fretta. Altri acquisti? Joe e Pradè stanno lavorando. Ho aperto la cassa e la stanno usando».

Cosa preferisco tra un centrocampista, un esterno o una punta? Tutti e tre>. Vincenzo Montella chiude la conferenza stampa di vigilia conquesta battuta. Il tecnico viola si aspetta altri«regali»dagli ultimi giorni di mercato. Intanto, però, si gode Franck Ribery. «Lui ha ammesso di essere ancora indietro ma in allenamento sta lavorando alla grande. Quindi lo porto conmeemagari lo faccio anche giocare». L’aeroplanino ha una voglia matta di cominciare. Spiega che la Fiorentina è ancora in ritardo («siamo indietro nella costruzione della squadra ma questo nondeve essereunalibi») e fa le carte al prossimo campionato: <Le grandi sono ancora più forti ma sono cresciute anche le medie quindi sarà un torneo livellato in alto>. L’attacco L’arrivo del Napoli lo porta a sviluppare una lunga riflessione sulla questione «goleador». «Se guardo le statistiche relative alla media-reti delle punte a disposizione di Ancelotti mi viene il mal di testa. Noi su questo fronte dobbiamo lavorare molto. Ma non possiamo nascondere che Boateng non è un attaccante da doppia cifra, Ribery è uno dei più forti uominiassist del mondo ma raramente ha segnato più di dieci gol, Simeone nella passata stagione si è fermato sotto la doppia cifra e Chiesa, che è un calciatore straordinario, nell’ultimo campionato ha segnato sei reti. Da Federico mi aspetto un salto di qualità. Deve andare in doppia cifra. Se ho pensato a lui come centravanti? Sì, l’ho fatto. In fondo, per situazioni d’emergenza gente come Mertens e Totti si è scoperta in versione bomber. Bisognerebbe investire su questa idea. Poi ci sono i giovani. Sottil non ha mai segnato in serie A e lo stesso vale per Vlahovic. Certo, il serbo è un grande talento. Ma se avesse sbagliato nel momento decisivo di una gara di campionato un gol comequello “bruciato” contro il Galatasaray cosa sarebbe successo?Dobbiamo far crescere i nostri attaccanti». Cercasi bomber L’analisi del tecnico viola porta a una riflessione evidente: lui si aspetta un bomber. E nel frattempo ribadisce che la Fiorentina partirà dal 4-3-3. «È chiaro che Pulgar è sacrificato come mezzala. Ma non possiamo fare il 4-2-3-1 perché non abbiamo esterni offensivi che fanno le due fasi. Ci aspetta un inizio di campionato terribile. Ci vorranno pazienza e tempo. la società mi ha garantito che avrà pazienza. Ribery ha detto che siamo da primecinque posizioni? Lo dice e ci crede. Sognare è bene ma bisogna anche essere realisti».



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