Il mistero dei funerali cinesi in Italia. ‘Non muoiono mai’, li fanno sparire? Ecco la verità



“I cinesi non muoiono mai”. Quante volte lo abbiamo sentito dire? E, soprattutto, con mille fantasie: i cinesi sono immortali oppure che i cinesi vengono serviti come lauti pranzi o cene nei numerosi ristoranti presenti nel nostro paese. Infine c’è la leggenda, in verità la ‘tesi’ più diffusa, che vuole che il suo corpo venga nascosto e il suo nome e i suoi documenti vengano presi da un altro cinese che arriverà nel nostro paese dalla Cina con la sua nuova identità. Il tutto, ovviamente, approfittando dell’omogeneità somatica e l’incomprensibilità della grafia cinese. Ma è tutto vero? Ecco spiegato il ‘fenomeno’ che si fa sempre più ‘chiacchierato’ considerando il costante aumento di immigrati cinesi e l’evidente aumento di investimenti e attività imprenditoriali asiatiche.



Recentemente un articolo pubblicato sul quotidiano Il Giornale a firma di Cristina Bassi ha messo in evidenza un aspetto fondamentale, portando alla luce dati sulle morti dei cinesi residenti (circa 28mila) a Milano: nel 2016 se ne contano solo 14. Il ‘mistero’ è in parte spiegato dal fatto che i moltissimi cinesi cosiddetti di seconda generazione, cioè quelli nati in Italia, vengono appunto registrati all’anagrafe come italiani, perciò “escono” dalla statistica. Inoltre i cinesi milanesi, dati alla mano, sono molto giovani, e quindi più sani e robusti di costituzione.

Ma, tornando al dubbio iniziale, i cinesi esistono. Sono molto particolari e complessi e farlo in Italia incontrerebbe numerose difficoltà nell’organizzare un momento del genere in terra straniera anche per via delle difficoltà linguistiche e burocratiche. Un altro motivo che spinge i cinesi a ‘contenersi’ è il timore di un possibile scontro con la comunità ospitante, di fronte a un rituale così invasivo, fatto di lunghe preghiere, marce su strada accompagnate da bande musicali, frastuono di petardi eccetera.

Non è raro che le associazioni cinesi, tramite l’aiuto dei propri compaesani, si attivino nella raccolta di denaro per trasferire un defunto senza parenti in Italia, verso la terra d’origine. Questo perché la tradizione vuole che gli anziani, giunti all’ultima parte della loro vita, scelgano di morire, quando è possibile, in patria, dove tra le altre cose ricevono cure considerate migliori e in modo più economico. Inoltre, la cultura cinese ritiene che lo spirito dei defunti continui la sua vita nell’aldilà, dunque il rito funebre è preso molto seriamente poiché un funerale male organizzato può portare sventura alla famiglia.

I riti funebri dipendono dall’età del defunto, dalla causa di morte, dalla posizione nella società, dallo stato civile. Dalla ricchezza della famiglia dipende quanto tempo il corpo rimane esposto al pubblico, quante persone verranno a piangere, la quantità di cibo sull’altare, l’importo delle offerte fatte alla famiglia. Ma come si svolgono? Che diffirenze ci sono rispetto agli usi italiani? Per tradizione la cerimonia funebre durava per tradizione più di 49 giorni, ma ora molto meno. 

A morte avvenuta, le statue delle divinità che si trovano in casa sono coperte con carta rossa per proteggerle dall’energia del morto, gli specchi sono rimossi poiché si crede che chi vede il riflesso della bara sarà colpito da repentina morte nella sua famiglia. Il corpo viene preparato con gran cura. Poi il defunto viene posizionato su un tappetino, un panno di colore giallo copre il volto per proteggerlo, mentre uno di colore blu copre il corpo. Corone di fiori, regali e una foto del morto, sono collocati vicino alla sua testa.

Nella cultura cinese è presente la disciplina del Fengshui che stabilisce quali sono le posizioni più propizie per i defunti, chi può permetterselo chiede consiglio. Infine, anche quando il feretro è deposto nella terra, tutti i presenti devono allontanarsi e voltarsi perché guardare porterebbe sventura. Successivamente i familiari gettano una manciata di terra nella tomba prima che venga coperta. Il figlio maggiore raccoglie un po’ di terra e la pone in un contenitore di incenso che sarà conservato e adorato nella sua casa. Il nome del defunto sarà aggiunto nelle tavolette degli antenati, tenute in grande venerazione nelle case dei familiari. 

Dopo i funerali, tutti i vestiti indossati dai partecipanti sono bruciati per evitare la sfortuna associata alla morte. Il periodo di lutto della famiglia può continuare per altri 100 giorni. Sette giorni dopo, l’anima del defunto ritornerà alla sua casa, fuori viene posta una lapide rossa con un’iscrizione per non farla perdere. In tale giorno, i membri della famiglia sono tenuti a rimanere nelle loro camere. Sul pavimento della sala d’ingresso viene sparsa della farina o del talco per rilevare la visita. Dopo circa sette anni dalla sepoltura, i corpi possono essere riesumati, le ossa sono ripulite e poste in urne che saranno nuovamente seppellite.



Lascia un commento