Il Primo Re: Recensione Film e Trailer Streaming



Il primo Re narra la storia di Roma quando Romolo e Remo erano soltanto dei pastori trascinati per le campagne da un enorme esondazione del fiume Tevere. Questo elemento che apre il film, segna l’inizio di un epico viaggio di due fratelli. Un viaggio di sopravvivenza in cui ogni passo è segnato da lotte con le tribù circostanti, animali selvatici e l’intemperie, tutto con costante osservazione del volere delle divinità da loro adorate. Il film, il primo re è del tutto fenomenale, su molti punti di vista.



Non è il classico film di genere storico che vi aspettereste, il film è tratto da una storia epica, di mitologia. Adesso nel 21º secolo siamo consapevoli di cosa fosse stato l’impero romano, ma nel 700 punti di vista le basi di quell’impero erano fangosi paludi, calpestate da uomini inermi, disarmati, che lottavano per la loro sopravvivenza giorno e notte, il film mostra proprio condizioni di pastori, contadini e schiavi, nudi, sporchi affamati con scene crude, viscerali dirette e molto spesso molto molto forti. Da questa premessa, il film non costruisce questa epica nascita di Roma da due fratelli visti come supereroi, al contrario la trama copre molte tematiche tipo, egoismo, avidità e senso di superiorità sugli altri. Questo non è un film di Roma sopra tutti, Roma non esisteva neanche i tempi è rappresentato dal film.

Il primo Re è un film difficile da comprendere, difficile da fare proprio. Le motivazioni sono molteplici, una su tutte è l’aspettativa di trovarsi di fronte ad un film storico, invece è un fantasy, questo per la prima parte del film di lascia un po’ sconvolto andando oltre le aspettative.

Perché molti lo reputano un fantasy. Il primo re, racconta un mito, quello della fondazione di Roma e lo racconta effettivamente nel modo in cui sarebbe potuto accadere, però c’è dentro la magia, gli dei e le maledizioni, è vero che tutto questo appartiene alla tradizione e viene raccontato in maniera realistica in una lingua che più o meno potrebbe essere quella dell’epoca anche i luoghi potrebbero essere vicini a quelli di quasi 3000 anni fa. Vengono utilizzati moltissimo movimenti di macchina, quasi tutto il film sembra essere realizzato in steadicam, quindi non con camera fissa o camera a mano.

L’elemento più importante all’interno di questo film è sicuramente la fotografia, il direttore della fotografia è tra i più capaci che abbiamo in Italia, la fotografia di questo film ricorda in alcuni momenti Revenant specialmente per l’utilizzo della luce naturale. Questo film è ambientato per buona parte poco prima dell’alba e poco dopo il tramonto, quindi si può vedere quella specie di penombra molto suggestiva. È vero che la luce della notte molto spesso viene simulata, ma bisogna rendersi conto che produrre un film tutto notturno o per buona parte notturno è veramente tanto costoso, perché girare le scene notturne è complicato, ed anche il costo degli attori delle comparse aumentano.

La fotografia di questo film è molto de – saturata, fatta quasi tutta in ambienti esterni, e che accentuare l’aspetto di magia di cui si parlava all’inizio, quell’atmosfera un po’ fantasy della storia. All’inizio il compito di capire il passaggio tra le scene è affidato alla fotografia, dove tra di essi troviamo di gambi di luce e di colori radicali molto forti, che fanno intendere che sia passato molto tempo senza dare una reale illusione di quanto tempo è passato senza dire una parola. In questo film si parla veramente poco, pochissime riprese d’insieme in distanza ma si può intuire il passaggio del tempo perché cambia la colorazione ed il tipo di fotografia.



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