La morte di Maria Sestina Arcuri, precipitata dalle scale, potrebbe non essere stata accidentale



Che cosa – o chi – ha causato la morte di Maria Sestina Arcuri? Se lo chiedono da quasi tre mesi ormai i familiari della venticinquenne originaria di Nocara, in Calabria, deceduta dopo essere misteriosamente caduta dalle scale nella notte tra il 3 e il 4 febbraio scorso in’ una villetta di Ronciglione, vicino Viterbo. Nel mirino degli inquirenti – indagato per omicidio volontario e omissione di soccorso – c’è Andrea Landolfi, il fidanzato della ragazza, che con lei conviveva a Roma e con cui Maria Sestina aveva deciso di passare qualche giorno fuori porta. Per risolvere il mistero, gli inquirenti hanno provato a mettere assieme tutti gli elementi in loro possesso, ricostruendo in primis il rapporto tra i due.



Andrea Landolfi Cudia ha trent’anni, si occupa di assistere anziani e persone con disabilità. Alle spalle ha alcune storie d’amore finite male, una delle quali particolarmente importante, con una ragazza più piccola di lui, con cui nel 20 14 ha un figlio Una storia che nasce come un sogno e finisce invece come un incubo, almeno a sentire quanto lei racconta in una denuncia per violenze che presenta nel momento in cui decide di lasciarlo, accusandolo di averle messo le mani addosso, persino quando lei era incinta di otto mesi. E poi Andrea – dice – alza spesso il gomito, ha grossi problemi di alcol. Dopo la denuncia Andrea e l’ex compagna tornano assieme, lui va dagli alcolisti anonimi, lei decide di ritirare l’esposto e – nel processo che però è ugualmente iniziato – ridimensiona l’accaduto. Finché Andrea, lo scorso novembre, viene dichiarato innocente.

“È l’inizio di una nuova vita”, avrà pensato il ragazzo, che proprio in quelle settimane ha conosciuto Maria Sestina, una giovane par- rucchiera calabrese che da poco si è trasferita a vivere a Roma. Tra i due scoppia un amore travolgente e le loro foto romantiche invadono Facebook. Per le festività natalizie, la coppia passa anche qualche giorno a Nocara, dove la famiglia di Sestina rimane colpita – dicono ora i parenti di lei – dalla tendenza del ragazzo a bere qualche bicchiere di troppo. E dal fatto che i due litighino spesso, tanto che una notte lei lo spedisce a dormire in un B&B il cui proprietario – anche lui – racconta di averlo visto brillo. Il ritorno a Roma della coppia è fatto di alti e bassi, baci appassionati e litigi.

Fino alla decisione di passare un fine settimana riconciliatorio a Ronciglione, ospiti della nonna di Andrea, Mirella. Domenica 3 febbraio, quindi, Andrea e Sestina – a cui si è aggiunto anche il figlio di lui, cinque anni – passano la serata nel pub “Il Castello”: c’è il karaoke e padre e figlio si divertono a cantare. Finché qualcosa va storto, finché Sestina – racconterà poi Andrea – gli fa una scenata di gelosia, convinta che lui abbia fatto gli occhi dolci a una cameriera. Ne nasce una discussione, a cui assistono in molti nel locale, gli stessi che dicono di averlo visto un po’ alticcio. E quella discussione sarebbe continuata in strada e poi in casa, dove accade “qualcosa” che segneril destino di Sestina.

Secondo un primo racconto fornito dal ragazzo, infatti, i due avrebbero avuto una discussione anche all’interno dell’appartamento, sulle scale che portano al piano superiore: Sestina sarebbe scivolata e avrebbe tirato con sé anche Andrea. Nella caduta lei avrebbe battuto la testa. “Sto bene” avrebbe detto, per poi mettersi a letto. Fino alle prime luci dell’alba, quando – dopo avere visto del sangue uscire dal naso e dalle orecchie della ragazza – Andrea avrebbe chiamato un’ambulanza. In poche ore tutto precipita: l’arrivo in ospedale a Viterbo, l’operazione d’urgenza. La morte di Sestina. Che cosa l’ha provocata? “Andrea l’ha gettata dalle scale”, dicono gli inquirenti, che hanno chiesto l’arresto del ragazzo, forti sia di un’autopsia che parla di “precipitazione dall’alto” della ragazza e di uno scontro su una superficie “anelastica e rigida” come un pavimento, sia del racconto del figlio di Andrea, che avrebbe detto “Ho visto papà lanciare Sestina”.

Parole dure come pietre che in un eventuale processo dovrebbero reggere il peso della controffensiva già annunciata dal legale della difesa, Luca Cococcia, che sottolinea poi come in quella stessa autopsia si parli di una “compatibilità della lesione dorsale con una azione traumatica da bordo/gradino”: come a dire che Sestina potrebbe davvero avere sbattuto su qualche gradino per poi “scivolare” via fino a un urto contro una superficie. Quale è la verità? Sestina è caduta dalle scale, oppure il fidanzato l’ha scaraventata in un eccesso d’ira?



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