Melissa Satta, Boateng confessa di vivere una fase di passaggio nel lavoro e di avere voglia di novità



Showgirl, stilista e, soprattutto, mamma sprint. «A me piace stare in jeans e scarpe da tennis, struccata, comoda. Sono una giovane madre che va in palestra, che si allena. E che si sente sexy anche in tuta: essere sensuali non significa necessariamente sfoggiare una minigonna o una scollatura eccessiva».



Semplicità, quindi, è la parola d’ordine per Melissa Satta, protagonista della fashion week milanese grazie alla presentazione della linea beachwear di Changit; il volto tv si racconta, tra la passione per il mondo della moda, gli impegni lavorativi e di mamma del piccolo Maddox.

Come tutte le donne sono multitasking

Riesce a conciliare gli appuntamenti professionali e quelli di “mamma sprint”?

«Credo che ormai tutte le donne siano multitasking. Tanti anni fa, le nostre bisnonne erano le regine del focolare, badavano alla casa e ai figli: loro erano delle superdonne, noi lo siamo ancora di più, perché abbiamo tiralo fuori una grinta e un’energia incredibili. Se una donna è indipendente e lavora, non significa che non abbia tempo per la famiglia, anzi: mio figlio frequenta la prima elementare e a casa non c’è quasi mai !».

Maddox è più impegnato di lei, quindi?

«Sì. Va a scuola alle otto del mattino e torna alle quattro di pomeriggio. Poi ha tennis, nuoto, calcio, incontri con gli amichetti. Oggi, se una madre non lavorasse, forse si annoierebbe. A me piace l’idea di “mamma sprint”: penso sia giusto che una donna sia indipendente e impegnata tra professione, passioni, figli e famiglia».

I miei uomini hanno idee chiare sul look

È stilista anche in casa? Decide lei come si debbano vestire i suoi uomini?

«No, anzi. Ho degli uomini molto sicuri del loro stile. A cominciare da mio figlio che, a cinque anni e mezzo, dimostra di avere le idee chiare. E per fortuna che a scuola deve indossare la divisa! Prima di uscire, quindi, ci sono pochi litigi e riguardano sempre le scarpe: magari gli suggerisco una cosa diversa perché piove e lui mi risponde: “No, mamma, decido io”. Alla sua età riesce a lasciarmi a bocca aperta. Esprime il suo gusto e dà consigli anche a me. E capitato che mi dicesse di slegarmi i capelli dicendo: “Mamma, così non mi piacciono”».

Se i gusti dei suoi uomini non dovessero incontrare i suoi lo farebbe notare?

«Io amo anche gli stili particolari, non sono una donna che si veste sempre allo stesso modo. E questo vale anche per loro: se hanno voglia di mettere qualcosa di più estroso, ben venga. Alla fine, amando la moda, mi piacciono pure gli abbinamenti più singolari. Quello che mi fa paura, però, è quando mio figlio va nell’armadio per prepararsi in vista di un pranzo fuori. E, invece di mettere una cosa normale, sceglie la divisa da calcio. In quel caso gli spiego che sarebbe meglio optare per qualcos’altro. Per il resto, lascio carta bianca».

Mi piace essere un esempio per le giovani

Lei è anche un’icona di stile per tante ragazze.

«Mi piace quando mi si avvicinano per dirmi che mi hanno copiato qualcosa. Proprio ieri, a un evento, una ragazza mi ha detto di aver preso ispirazione dal mio taglio di capelli. È un grande orgoglio: significa che quello che faccio con passione, il messaggio che voglio trasmettere, alla fine arriva. Anche se penso che la moda non vada copiata, bensì interpretata. Lo faccio anch’io: mi ispiro a donne bellissime, prendo uno spunto e lo faccio mio».

Sente un pizzico di responsabilità sulle spalle in quanto esempio per le giovanissime?

«Sì. Devo ammetterlo: ho sempre cercato di mantenere un’immagine molto pulita proprio per questo motivo. Mi è stato insegnato ai tempi di Striscia la notizia: avevo solo 19 anni. Antonio Ricci, in primis, mi disse: “Ricorda che le bambine e le ragazzine ti guardano in Tv. Tu hai una responsabilità, perché entri nelle case delle famiglie tutte le sere”. È stato un bagaglio di cui, volente o nolente, mi sono fatta carico. Striscia è stata una scuola: mi ha insegnato a veicolare un certo tipo di messaggio, non tanto per le mamme e le nonne grandi e vaccinate, quanto per le più giovani. A Striscia ero arrivata con il piercing sulla lingua e all’ombelico, forse non l’ho mai svelato.

La prima cosa che mi hanno detto è stata che il pubblico non avrebbe dovuto vederli. Ogni sera, quindi, prima di andare in onda, toglievo tutto: non sarebbe stato di buon esempio. Per chi mi guardava, ma anche per i miei genitori».



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