Pensione e reddito di cittadinanza, nuovi requisiti di accesso



Questo articolo in breve

Continuano le novità sul reddito di cittadinanza e pensione di Cittadinanza e le ultime riguardano i requisiti per poter essere ammesso a questa misure. Tutto sarebbe mese di marzo con la legge 28 marzo 2019 numero 26, reddito e pensioni. Nello specifico parliamo del decreto legge 28 gennaio 2019 numero 4, che ha istituito il Reddito e la pensione di cittadinanza, per volere del Governo Lega-5 Stelle. Ci sarebbero dei nuovi requisiti per poter accedere a queste due misure e queste sono stati annunciati direttamente dall‘INPS con una apposita circolare numero 100 del 5 luglio 2019. In questa sono state prese in esame tutte le modifiche che sono state introdotte con la conversione del decreto a queste due misure centrali che sembra abbiano rivoluzionato l’intero panorama del Welfare italiano.



Le principali modifiche riguardano i requisiti di accesso al beneficio e nello specifico quelli patrimoniali e reddituali, l’attestazione dei requisiti per i cittadini di stati non appartenenti all’Unione europea e la mancata sottoposizione a delle misure cautelari e la mancanza di condanna definitiva. È stato anche escluso il reddito di cittadinanza tutti quei nuclei familiari dove all’interno ci siano dei componenti disoccupati per dimissioni volontarie. Ricordiamo che reddito pensione di cittadinanza sono stati introdotti in questo 2019.

Nello specifico con la circolare numero 43 del 2019, è stato chiarito che il reddito di cittadinanza altro non è che una misura di politica attiva del lavoro a garanzia del diritto al lavoro di contrasto alla povertà, alla disuguaglianza ed esclusione sociale. Si parla invece di pensione di cittadinanza quando si tratta di persone anziane e ed è concesso quindi nel caso in cui il componente o i componenti del nucleo familiare risultino essere di età superiore o pari a 67 anni, oppure convivano con una persona o più persone in condizioni di disabilità grave o non autosufficienza indipendentemente dall’età di questi ultimi.

Per poter mantenere il diritto al reddito di cittadinanza, bisogna dare la propria disponibilità al lavoro e quindi presentare la dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro. Alcuni soggetti però risultano esclusi dalla did. Nello specifico gli esclusi sono i soggetti minorenni già occupati oppure che frequentano un regolare corso di studi, i percettori di reddito di cittadinanza titolare di pensione diretta, i beneficiari della pensione di cittadinanza o i soggetti di età pari o superiore ai 65 anni ed ancora i soggetti con disabilità come definita ai sensi della Legge 12 marzo 1999 numero 68 nella legge di conversione prevista la possibilità di richiedere la volontaria adesione ad un percorso personalizzato di accompagnamento, all’inserimento lavorativo e all’inclusione sociale tenuto conto però delle necessità e condizioni specifiche dell’interessato.



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