Pensioni novità, aumento pensione minima: come funziona?



Oltre alle varie misure pensionistiche nuove e sperimentali, come ad esempio quota 100 e reddito di cittadinanza, per il 2019 è previsto anche l’aumento della pensione minima. Si tratta di un provvedimento che è stato annunciato negli scorsi mesi ed è stato tanto atteso e reso ufficiale in seguito all’entrata in vigore del decreto che è stato pubblicato lo scorso 17 gennaio 2019 e pubblicato poi in Gazzetta il 28 gennaio. Nonostante quindi le priorità del governo siano state altre, si è provveduto anche a rendere effettivo l‘aumento della pensione minima che attualmente ammonta a €507,00 che si tratta di un importo aumentato rispetto al 2017.



Diverso l’importo dell’assegno sociale che invece corrisponde a €453,00. A partire dal 2019, dunque, secondo quelle che sono le intenzioni del governo, la pensione minima dovrebbe subire un incremento fisso a €780,00 e ciò significa che se un pensionato percepisce €500,00, avrà un incremento di €280,00 per arrivare alla soglia che è stata considerata minima prestabilita ovvero €780,00.

Nelle scorse settimane, la deputata del MoVimento 5 Stelle Francesca Anna Ruggiero aveva affermato che entro la fine dell’anno sarebbero state approvate legge di bilancio e abolizione delle pensioni d’oro con una revisione del metodo retributivo e che dei soldi avanzati, si sarebbero aumentate le pensioni minime e questa promessa sembra essere stata mantenuta. Riguardo le coperture economiche, sembra che queste dovessero essere garantita dal fondo sociale europeo, ma comunque sarà applicato il provvedimento A8-0292/ 2017 che è stato approvato dal Parlamento Europeo dove si sottolinea l’importanza dei finanziamenti pubblici adeguati a favore del regime del reddito minimo.

Si invita la commissione a monitorare l’utilizzo del 20% della dotazione complessiva dell’FSE. Con questo provvedimento si invita anche la commissione a monitorare l’utilizzo in modo specifico del 20% della dotazione complessiva del fondo sociale europeo che è destinato alla lotta contro la povertà e l’esclusione sociale, ma anche ad esaminare le possibilità di finanziamento per aiutare ciascuno Stato membro ad istituire un regime di reddito minimo ove esistente o a migliorare il funzionamento e l’efficacia dei sistemi esistenti e qualora fosse necessario, prendere in considerazione l’istituzione di un Fondo Europeo adeguato sulla base temporanea che possa fungere da strumento della politica di coesione e solidarietà Europea.

L‘aumento della pensione minima, prevede quindi che sia previsto l’aumento degli importi minimi che ad oggi sono fissati a poco più di €500 e dunque di conseguenza il regime di reddito minimo di cui si parla anche nel provvedimento europeo ammonta, per il 2019 a €780. Questo significa che coloro che percepiscono un assegno superiore a questa cifra, non verranno coinvolti dagli incrementi. Coloro che percepiscono importi inferiori riceveranno l’aumento e quindi in questo modo se un soggetto percepisce €600 gli spetteranno €180 per poter arrivare alla soglia minima.



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