Pensioni novità: Di Maio conferma “Aumento minime e invalidità a febbraio”



Tante le novità sul fronte pensioni e riforma pensioni, tanto attesa e considerata l’obiettivo principale del Governo Conte che da mesi è al lavoro per superare la tanto odiata Legge Fornero. La misura principale è Quota 100, ovvero quella misura che sembra dia la possibilità di poter accedere alla pensione anticipata, una volta maturati due requisiti, uno contributivo e l’altro anagrafico. Nello specifico, si parla di 62 anni di età e 38 anni di contributi versati. Secondo le stime del Governo, saranno oltre 300 mila i potenziali beneficiari di Quota 100 e la misura previdenziale darebbe la possibilità a decine di migliaia di lavoratori di poter accedere alla pensione prima di quanto effettivamente era stato previsto dalla riforma Fornero.



Ad oggi però, si tratta soltanto di indiscrezioni e non di certezze, visto che si attendere l’ufficialità della misura, che dovrebbe arrivare con il decreto che dovrebbe e potrebbe vedere la luce nelle prossime settimane. Intanto il Governo sembra stia esultando per quelli che sono i risultati ad oggi raggiunti riguardo l’intera Manovra che è stata già approvata nei giorni scorsi e l’approvazione di Quota 100 e reddito di cittadinanza. Per quanto riguarda proprio Quota 100, la misura tanto attesa del 2019, il governo per l’anno corrente sembra abbia stanziato 4 miliardi, ovvero 2,7 in meno rispetto a quanto ipotizzato inizialmente nella prima bozza della Manovra. Ad essere maggiormente soddisfatto del lavoro svolto dal Governo ad oggi, è il Ministro Di Maio.

Lo stesso ha detto di essere piuttosto soddisfatto anche della capacità del governo di voler concretizzare le pensioni di cittadinanza e proprio a tal riguardo, ha aggiunto come tra il mese di febbraio e quello di marzo, arriverà l’aumento delle pensioni minime e lo stesso accadrà per le pensioni di invalidità. Sulla base della soglia applicata anche per il reddito di cittadinanza, coloro che ad oggi percepiscono una somma inferiore a 780,00 riceveranno l’aumento che sarà pari alla differenza fino ad arrivare appunto alla soglia dei 780 euro mensili.

Quindi nel caso in cui un pensionato percepisce 500 euro mensili, l’assegno subirà un aumento di 280 euro per raggiungere la cifra dei 780,00 euro. Ciò, ancora, significa che nel caso in cui un lavoratore sarà andato in pensione al momento del compimento dei 63 anni piuttosto che 67, non potrà sommare il reddito da lavoro per 4 anni. Gli aumenti, dunque, piuttosto attesi soprattutto da coloro che percepiscono delle pensioni davvero irrisori, arriveranno tra il mese di febbraio e quello di marzo. Si ipotizza che anche in questo caso, così come per Quota 100, i beneficiari siano davvero tanti.



Lascia un commento