L’ipotesi al momento più acclamata sarebbe quella di sostituire quota 100 con quota 41 e darebbe così a tutti i contribuenti che hanno versato 41 anni di contributi, di poter andare in pensione anticipatamente a prescindere proprio dall’età anagrafica. Ad oggi però questa risulta essere soltanto un’eventualità ed infatti non è detto che il governo non decida di mantenere quota 100, allargando possibilmente la pratica dei beneficiari oppure decidere di investire in altre misure che sono diverse sia da quota 100 che da quota 41. Intanto in molti continuano a scagliarsi proprio contro quota 100 e primo tra tutti vi è l’ex presidente dell’INPS Tito Boeri, il quale pensa che tale misura porterà ad avere altri esodati e che non sarà in grado di favorire il ricambio generazionale tanto auspicato dal Movimento 5 Stelle.
Pensioni 2019, cosa accadrà quota 100 a partire dal 2022
Il governo al fine di superare la legge Fornero e di effettuare la riforma del sistema previdenziale sembra abbia deciso di introdurre tra le tante altre misure, anche quota 100, ovvero quella misura che ha riscontrato un grande successo, proprio in considerazione del numero elevato di domande che sono state inviate all’INPS da parte dei contribuenti per poter accedere alla pensione anticipatamente. Ci si chiede però che cosa accadrà a partire dal 2022, visto che quota 100 è una misura con scadenza triennale.
Si chiede nello specifico quindi se il governo deciderà di continuare con quota 100 oppure se sostituirla con un’altra misura. Grazie al successo ottenuto in questi mesi, il governo potrebbe decidere di mettere a disposizione un Tesoretto che darebbe così la possibilità di poter investire in nuove misure che vanno a sostituire quota 100. Soltanto qualche giorno fa il Sottosegretario al lavoro Claudio Durigon aveva dichiarato che il prossimo vero obiettivo del governo, sarebbe stato quello di dare delle risposte concrete, attuando quota 41 per tutti.