Pensioni, ultime notizie: Quota 100, i tempi sono stretti. Ecco la data



In tema pensioni, il decreto che renderà ufficiali le misure pensionistiche quali quota 100, Ape sociale, reddito di cittadinanza e tanto altro, deve ancora arrivare ma i tempi soprattutto per la presentazione della domanda di quota 100 rischiano di diventare piuttosto stretti.



Proprio nelle ultime ore si è parlato infatti di presentare la domanda entro fine gennaio, qualora si voglia uscire dal mondo del lavoro usufruendo di quota 100 già il prossimo mese di luglio. Di certo questo non va ad avvantaggiare dipendenti pubblici che già devono fare i conti con qualche finestra in meno rispetto ai dipendenti privati. Il decreto sembrerebbe essere atteso per il prossimo 14 di gennaio e il rischio è che i dipendenti potrebbero avere soltanto pochi giorni per poter fare chiarezza sui dubbi  relativi a Quota 100 e per poter presentare quindi la domanda di pensionamento. Sarebbero proprio questi i tempi piuttosto stretti per decidere se conviene o meno andare in pensione, usufruendo di questa misura pensionistica anticipata.

Ad oggi infatti, nonostante se ne parli ormai da parecchie settimane, Quota 100 rimane ancora una misura sulla quale emergono tanti dubbi, come quello relativo al riconoscimento dei contributi figurativi, il meccanismo della totalizzazione e la consapevolezza comunque di ricevere un importo più basso rispetto a quanto si potrebbe percepire con altro tipo di pensionamento, perché proprio sono meno i contributi versati.

Riguardo le uscite soprattutto quelle per i dipendenti pubblici, era stato il Sottosegretario al lavoro Claudio Durigon a parlare nelle scorse settimane e nello specifico  aveva specificato che Quota 100 sarebbe arrivata sicuramente a gennaio e che l’ultima uscita sarebbe stata riservata dipendenti statali e che tra questi avrebbero spiccato anche quelli appartenenti al comparto scolastico dai dirigenti al personale ATA passando anche per docenti.

Effettivamente, dunque, coloro che il 31 dicembre del 2018 abbiano maturato i requisiti richiesti da Quota 100 ovvero abbiano compiuto 62 anni di età e abbiano maturato 38 anni di contributi, potranno fare richiesta a fine gennaio per poter e lasciare il mondo del lavoro a luglio. C’è quindi tanta attesa per questo decreto che ormai è davvero quasi giunto al destinazione e sarà approvato entro la prossima settimana dal Consiglio dei Ministri. Rimangono ancora dei dubbi riguardanti la liquidazione del TFR- tfs ai dipendenti statali che decideranno di uscire con quota 100, stando a quelle che sono le ultime notizie, ed è proprio in corso in questi giorni un accordo tra il Governo e l’Abi per l‘anticipo della liquidazione che potrebbe anche essere prolungata e attesa per 8 anni. La liquidazione potrebbe essere assicurata dallo Stato, mentre gli interessi dove sono a carico sostanzialmente dei pensionati.

Sul fronte pensioni, le ultime notizie non possono che riguardare la misura più attesa di tutto il 2019 ovvero, Quota 100 per dipendenti privati e pubblici. Come sappiamo, si rimane ancora in attesa del decreto che andrà a fissare in modo definitivo, tutte le notizie relative non soltanto i requisiti, ma anche alle date delle finestre di uscita e come è possibile raggiungere i requisiti richiesti ovvero 38 anni di contributi versati e 62 anni di età. Come abbiamo visto, tutte queste domande troveranno risposta nel decreto che sembra essere pronto e che sarà approvato entro la metà di gennaio, ma che potrebbe anche sorprese arrivare con qualche giorno di netto anticipo.

Secondo le novità trapelate su Quota 100, possiamo dire che ci sono delle differenze sostanziali tra dipendenti pubblici e privati. Nello specifico, i dipendenti statali che raggiungeranno i requisiti per poter usufruire di quota 100 e quindi 62 anni di età e 38 anni di contributi e dovranno comunicare quella che è la loro intenzione di uscire dal mondo del lavoro, dando un preavviso di sei mesi, aspettando di fatto un semestre per poter andare in pensione. La prima finestra disponibile per i dipendenti della pubblica amministrazione sarà effettivamente il primo di luglio. Discorso a parte invece per i docenti e tutto il personale scolastico e accademico, la cui prima finestra corrisponderà con l’inizio del nuovo anno scolastico e cadrà quindi nel mese di settembre. I lavoratori dipendenti potranno uscire prima di quelli statali e per coloro le finestre saranno trimestrali. La prima invece sarà ad aprile.

Un altro aspetto piuttosto importante riguarda il blocco dell’aumento del requisito anagrafico per poter accedere alla pensione anticipata. Più che di blocco si tratta di una riduzione di mesi di attesa previsti ed il requisito contributivo finale per poter andare in pensione anticipata, si attesta quindi a 43 anni e un mese per gli uomini e 42 anni e un mese per le donne. Arrivano anche indiscrezioni riguardo le modalità per poter uscire con quota 100, ovvero su come poter raggiungere gli anni di contributi che ammontano a 38.

Quota 100, ricordiamo essere una misura è arrivata in forma sperimentale per il prossimo triennio e dunque sarà attiva fino al 2021 e prevede anche il cumulo gratuito dei contributi versati in diverse casse così come avviene per la pensione ordinaria.Tutti coloro che hanno versato contributi in più nelle casse previdenziali, potrebbe provvedere al cumulo dei contributi in modo assolutamente gratuito, ma ad ogni modo per qualsiasi tipo di approfondimento bisognerà attendere il decreto. Inoltre, bisogna considerare anche un altro aspetto ovvero quello della Pace contributiva, ovvero la possibilità di poter riscattare il modo parziale o integrale in periodi non coperti dal una contribuzione fino ad un massimo di 5 anni.



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