Pensioni ultime notizie su Quota 100, la misura ancora in dubbio



Ultime pensioni. Quota 100, ovvero la misura più attesa dal 2019 sembra essere ancora in dubbio. Questo perché si rimane ormai da parecchie settimane in attesa del decreto che dovrebbe arrivare ormai per metà gennaio, che andrà ad ufficializzare tutti i dettagli sulla riforma pensioni ed in primis su Quota 100, ovvero quella misura pensionistica sulla quale ci sono ancora diversi dubbi. Questi riguardano più che altro le modalità con cui questa misura sarà attuata, tutti i dubbi che saranno dissipati soltanto quando il testo della misura sarà messo nero su bianco e sarà reso pubblico. Proprio nelle ultime ore si è parlato di un possibile scivolo per poter aiutare alcuni lavoratori a raggiungere questa famigerata Quota 100, attraverso un finanziamento volontario gestito da fondi di solidarietà bilaterali delle imprese.



Questi lavoratori sarebbero coloro che hanno 3 anni in meno di età rispetto a quelli che sono previsti per poter accedere a quota 100, ovvero 62 anni oppure che hanno 3 anni in meno di contributi rispetto a quelli originali e quindi 38.Questo aiuto avrebbe semplicemente un obiettivo ovvero non soltanto aiutare i lavoratori a raggiungere quota 100 e dunque ad andare in pensione anticipatamente, ma favorire soprattutto il ricambio generazionale operando quelle turnover professionale tanto voluto dal governo che al momento sembra essere molto teorico e poco pratico.

L’obiettivo Però sarebbe anche un altro ovvero quello di impedire una fuga di massa di dipendenti soprattutto nel settore pubblico e per questo sono state introdotte le finestre che saranno differenti sia per i lavoratori pubblici che per quelli privati e avranno anche una durata differente a seconda proprio della tipologia del lavoratore.

I privati potranno quindi usufruire della prima finestra disponibile già dal mese di aprile, mentre quelli del pubblico impiego dovranno aspettare l’estate o al massimo l’autunno perché le finestre disponibili sono quelle o di luglio o di ottobre. Il meccanismo dunque non fa altro che prevedere delle finestre trimestrali per i dipendenti privati e semestrali Per quanto riguarda i pubblici, mentre per quelli della scuola, quindi per i docenti, la finestra Sarà annuale Anche se ancora questo non è stato ufficializzato, ma si presume che una volta maturati i requisiti, ovvero 62 anni di età 38 anni di contributi, i docenti dovranno comunque attendere il 2020 per poter raggiungere la pensione anticipata. Emergono anche dei dubbi riguardanti la contribuzione figurativa ovvero sul fatto se questi tipi di contributi possono essere riconosciuti e quindi possono essere considerati nella somma dei 38 anni. Si è sempre parlato anche di 2-3 ma al momento che non hanno delle novità ufficiali in tal senso.



Lascia un commento