Pippa Middleton, la sorella minore di Kate Middleton, a poche settimane dal parto sfoggia un corpo perfetto



Hrthur, il primogenito, ha solo cinque mesi. Lei, la mamma, di anni ne ha 36. A pochi mesi dal parto Pippa, Philippa Charlotte Middlenton, sorellina della più blasonata Kate, si permette di sfoggiare una silhouette quasi perfetta. Pare una atleta reduce dalle Olimpiadi, una maratoneta arrivata al traguardo fresca come una rosa con una spina; una spina nel fianco per chi non riesce a fare pace con la bilancia. Somiglia a quelli che mangiano dalla mattina alla sera e non hanno un filo di grasso.



Wow. Di chi è il merito della magnifica forma? Dello stato di grazia che l’ha accompagnata durante i nove mesi della gestazione, e tanto sport praticato anche col pancione. Pippa è diventata mamma lo scorso 15 ottobre di Arthur Michael William, ma sul suo corpo non cè più traccia della gravidanza. Sulla spiaggia di Saint Barth, dove sta trascorrendo qualche giorno di vacanza con la famiglia, ha potuto sfoggiare un bikini bianco che contiene un fisico in perfetto.

La sorella della duchessa di Cambridge, sportiva appassionata, nell’attesa del primogenito ha alternato molto esercizio fisico all’aria aperta e in palestra con sedute di meditazione per cercare di mantenere uno stato psicofisico al top. «Gli esercizi alla sbarra durante la gravidanza mi hanno permesso di continuare a indossare i miei jeans preferiti», aveva rivelato al ma- gazine Waitrose & Partners Weekend E anche durante questa vacanza, ogni tipo di pigrizia è stata bandita.

In compagnia del marito James Matthews, 43 anni, alterna lunghe nuotate a sedute di jogging mattutino. Anche dopo essere diventati genitori la vacanza al caldo nei mesi invernali è un appuntamento fisso per la coppia che viaggia spesso in compagnia dei nonni Carole e Michael, genitori di Pippa. Un modo per godersi i nipoti: l’ultimo arrivato Arthur, George 5 anni, Charlotte 3, e Louis 8 mesi, figli della primogenita Kate. A Saint Barth cera anche il fratello minore di Pippa e Kate, James Middleton, in compagnia dalla storica fidanzata Donna Air. Nel gruppo, anche Spencer Matthews, fratello di James, insieme alla moglie Vogue Williams. Una bella famiglia, non cè che dire.

Intanto su a sorella Kate è furiosa: William flirta con una vicina di casa

Non bastava Meghan, la cognata ingombrante che da tempo si adopera per rubarle la scena. No, a turbare i sonni della povera Kate doveva arrivare un’altra signora, intenzionata a rubarle qualcosa di ben più prezioso dell’attenzione generale, ovvero l’amore di suo marito. È questo l’ultimo, cattivissimo gossip messo in circolo come un veleno dai tabloid inglesi: ci sarebbe maretta tra i duchi di Cambridge, come proverebbe il fatto che lei ha partecipato tutta sola a un recente gala alla National Portrait Gallery, e la colpa sarebbe di Rose Hanbury, marchesa di Cholmondeley.

Una bella, bellissima donna di 35 anni, alta, slanciata, occhi azzurri, labbra carnose e chioma fluente, ieri modella per la stessa agenzia di Kate Moss, oggi moglie di un nobil signore e madre di tre bambini: due gemelli di 9 anni e una femminuccia di 3. Un’emerita sconosciuta per le cronache internazionali, ben nota invece al dorato mondo dell’aristocrazia britannica, dove è entrata a gamba tesa nel 2009 sposando in fretta e furia – già incinta dei gemelli e quindi in odore di scandalo – l’ex donnaiolo David Rocksavage, 23 anni più di lei e un sacco di soldi ereditati in giovane età. Con lui e i figli, Rose vive a Houghton Hall, gigantesca, sontuosissima villa palladiana immersa nel verde del Norfolk.

Proprio là si è formato il legame con i Cambridge, che prima di tornare a Londra in pianta stabile hanno vissuto a lungo nella residenza di campagna di Anmer Hall, dove ancora si rifugiano con piacere ogni volta che possono. Dunque Kate e Rose erano, e in parte sono tuttora, vicine di casa. Normale che si scambiassero le cortesie di rito, invitandosi a vicenda nella propria magione. Normale che si trovassero simpatiche e stringessero subito amicizia: quasi coetanee, entrambe spose borghesi di uomini di sangue blu, figlie di donne in carriera e madri di bimbi piccoli, avevano molto in comune e si frequentavano volentieri, sole o in compagnia dei rispettivi consorti.

Ultimamente, però, pare che William stia riservando troppe attenzioni all’affascinante marchesa, più di quante Kate, gelosissima del marito – e del suo legittimo ruolo di futura regina – sarebbe in grado di tollerare. Rose quindi si sarebbe trasformata, da grande amica qual era, in acerrima nemica della duchessa, che male la tollera e non vorrebbe più vedersela intorno. Né si tratta soltanto di proteggere il proprio matrimonio da attacchi esterni e possibili scappatelle. Per quanto appaia sempre impeccabile, sorridente e sicura di sé – la futura regina che i sudditi sono impazienti di vedere sul trono è un modello da imitare non solo in fatto di stile – Kate nasconde in realtà antiche fragilità, e sembra che non la prenda benissimo quando un’altra donna, sia questa Rose, la cognata Meghan o chicchessia, la fa scivolare in secondo piano.

Come non capirla, visto quello che ha passato da ragazzina? A 13 anni attraversò un periodo davvero nero, durante il quale fu persino vittima di bullismo, come rivela la giornalista e biografa reale Katie Nicholl nel libro Kate: the future queen (Kate, la futura regina). Era il 1995: i Middleton, ex dipendenti della British Airways, cominciavano a far cassa grazie all’azienda di articoli per feste avviata qualche anno prima, la Party Pieces, e si erano appena trasferiti in una casa più grande e bella nel villaggio di Bucklebury, dotata persino di ambitissimo campo da tennis. Le premesse erano ottime, ma con la nuova scuola Kate non fu altrettanto fortunata. Alunna modello alla St. Andrew’s, dove aveva studiato fino a quel momento e dove sperava di tornare un giorno come insegnante, tanto l’aveva amata, si trovò iscritta alla Downe House, prestigioso istituto privato femminile a dieci minuti d’auto dal nuovo domicilio.

Proprio perché così vicina a casa, i genitori decisero di non lasciarla a dormire in collegio, ma di accompagnarla al mattino e andarla a prendere dopo le lezioni. Si rivelò un errore. Kate si inseriva a giochi fatti, due anni dopo la maggior parte delle compagne, che avevano già legato tra di loro. Inoltre, non fermandosi per la notte, si perdeva tutti i momenti di maggiore convivialità e complicità. «Nell’ambiente chiuso del collegio, essere una “diurna” equivaleva a rimaner tagliata fuori», spiega Taffeta Gray, ex allieva della Downe citata nella biografia. Un’altra compagna conferma: «In questo tipo di scuole le amicizie si stringono di sera e nei weekend, quando si va insieme alla pasticceria locale». Per la futura duchessa fu un inferno. Già timida di carattere, si chiuse nel suo guscio: parlava di rado, non sorrideva mai.

L’ambiente era competitivo, la pressione alle stelle: tutte volevano svettare sulle altre, molte per la tensione sviluppavano disturbi dell’alimentazione. Lei, altissima per la sua età, magra come un chiodo, con i capelli a caschetto e i tratti ancora poco femminili, veniva presa in giro di continuo, né riuscì a trovare una sola alleata tra le ragazzine aristocratiche che la guardavano storcendo il naso per la sua estrazione borghese. Lo studio era duro, più duro del previsto, e nemmeno lo sport le dava soddisfazione, perché l’hockey, il suo preferito, era poco praticato, mentre andava forte il lacrosse (uno sport di squadra poco noto in Italia), dove lei era una schiappa. Insomma, Kate era terribilmente infelice, psicologicamente a pezzi e fisicamente devastata dalla dermatite nervosa.

Susan Cameron, che all’epoca era preside della Downe House, nega che la duchessa sia stata veramente bullizzata. «Non ho dubbi che si sentisse un pesce fuor d’acqua, ma quelle che subì furono solo prese in giro, per quanto pesanti», minimizza. «A quell’età le ragazzine sanno essere molto crudeli». Ma forse la duchessa non si trova d’accordo con questa interpretazione: basti pensare che in occasione delle nozze con William, nel 2011, a tutti gli invitati chiese di fare una donazione a un’associazione anti- bullismo. Per fortuna il supplizio non durò a lungo. Papà aveva provato a dirle di stringere i denti, ma davanti allo spettacolo della sua disperazione anche lui si lasciò convincere e, d’accordo con la moglie, ritirò Kate dalla Downe per iscriverla al Malborough college, nel Wiltshire.

Qui la ragazzina rifiorì come per magia: fece amicizia con tutti, riprese appetito e chili, si dedicò con ottimi risultati allo studio, alla musica, all’hockey e al tennis. «Quando arrivò era molto sulle sue», ricorda una delle insegnanti. «Ma si ambientò in fretta». Si lasciò tutto alle spalle, insomma, senza parlarne mai approfonditamente con nessuno e mantenendo il riserbo assoluto sui suoi giorni bui. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti, e Kate ne ha fatta di strada, alla faccia delle smorfiosette che la guardavano dall’alto in basso e le rendevano la vita impossibile. Rose Hanbury è avvisata: quel che non ammazza ingrassa, e dopo un’esperienza del genere figurarsi se Kate può accettare di farsi mettere di nuovo i piedi in testa.



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