Venezia 76, Lucrecia Martel contro Roman Polanski per il film J’accuse “Non voglio applaudirlo”



Questo articolo in breve

E’ finita al centro di una polemica, la regista Argentina Lucrecia Martel presidente della giuria del Festival di Venezia 2019. Quest’ultima durante la conferenza stampa di presentazione delle giurie Martin, avrebbe spiegato le sue motivazioni circa l’assenza all’imminente serata di gala per Roman Polanski per il suo ultimo film dal titolo J’accuse, dedicato all’affare Dreyfus. Facciamo un passo indietro e diciamo che la regista argentina aveva precedentemente annunciato di non voler partecipare alla serata di gala per Roman Polanski e nello specifico aveva dichiarato: “Non andrò alla serata di gala in onore di Roman Polanski, ma è giusto che il suo film sia in concorso a Venezia”. Queste sue dichiarazioni hanno in qualche modo scatenato una polemica e così la regista è finita per essere accusata. Stanca quindi di ricevere accuse e di essere oggetto di critic,a la regista ha tenuto a chiarire la vicenda, spiegando le sue motivazioni.



Nel corso di una conferenza stampa così Lucrecia Martel ha dichiarato: “La presenza di Polanski in concorso, dopo ciò che ha fatto in passato, mi mette a disagio. Tanto che non parteciperò alla serata di gala in onore del suo film. Non voglio alzarmi in piedi ed applaudirlo. Non sarebbe giusto nei confronti di tutte le donne che rappresento e delle donne argentine vittime di stupro”. Queste dichiarazioni con arrivate soltanto pochi secondi dopo l’intervento del direttore della mostra del cinema di Venezia ovvero Alberto Barbera, il quale aveva risposto ad una domanda dei giornalisti proprio sulla presenza di volanti al lido.

Barbera aveva proprio detto: “Sono convinto che dobbiamo distinguere l’artista dall’uomo. La storia dell’arte è piena di artisti che hanno commesso crimini di diversa natura, tuttavia abbiamo continuato ad ammirare le loro opere d’arte. Cosa che vale anche per Polanski, a mio avviso uno degli ultimi maestri ancora attivi del cinema americano”. La Martel si trovava seduta a fianco di Barbera, quando lo stesso ha pronunciato queste parole e così e subito intervenuta, confermando il suo pensiero e la sua idea su Polanski.

“Un uomo che commette un crimine di queste dimensioni, che viene condannato e la vittima si considera soddisfatta del risarcimento, è difficile da giudicare. È difficile stabilire l’approccio giusto da adottare per le persone che hanno commesso determinati atti. Queste domande comunque fanno parte del dibattito dei nostri tempi. Non mi congratulo con lui ma credo questo che questo festival sia il luogo migliore dove proseguire questo tipo di discussione e confronto con lui”, ha aggiunto la regista.



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