Adua Del Vesco ha sempre avuto la passione per il mistico



Tra le protagoniste televisive di questo di questo periodo c’è Adua Del Vesco, brava attrice di tante fiction tv, ora al Grande fratello Vip. Adua, Lucifero e i santoni. Adua è protagonista soprattutto perché ha fatto scoppiare l’affaire Tarallo: nella Casa, parlando col coinquilino e suo ex Massimiliano Morra (ora indicato come gay), Adua ha lanciato accuse pesanti ad Alberto Tarallo, fondatore della Ares Film, casa di produzione delle fiction più amate Mediaset (Il bello delle donne e Pupetta Maresca).



Morra ha parlato di Tarallo con lei che assentiva come di un “Lucifero”. Non solo padre-padrone così esigente sul lavoro da pretendere dai suoi attori impegno assoluto, totale, portandoli ad azzerare la vita privata, ma come di una specie di orco cattivo a capo di una sorta “setta”.

Lucifero? Setta? Parole orrende, infamanti. Poi Adua e Morra si sono sbilanciati tanto, troppo, collegando Tarallo anche al suicidio di Teo Losito, tra i più stretti collaboratori di Tarallo nonché suo compagno di vita per 21 anni (Losito è stato trovato morto nella sua casa romana a gennaio 2019). Frasi e ipotesi così infamanti quelle di Adua e Morra, che è sceso in campo l’avvocato di Tarallo per difendere “onore e reputazione” del produttore che ha sempre avuto una reputazione specchiata.

Ma come è venuto in mente ad Adua di parlare di “setta”? «Ma quale setta, sono degli ingrati», li ha liquidati Manuela Arcuri, attrice della Ares e nota per essere una persona per bene, come si diceva una volta. Scopriamo ora che Adua ha nel suo passato un legame con un uomo considerato dai giornali, a torto o a ragione, un “santone”, come lo definisce ancora in un articolo di giugno scorso l’autorevole quotidiano Il Resto del Carlino, fondatore di una “setta” (definizione data dalCorriere della sera) con cui lei è entrata in contatto.

Si tratta di Christian Del Vecchio, famoso alla cronache e indicato da decine di quotidiani come il “santone dell’olio miracoloso” visto che «prometteva di guarire i fedeli con batuffoli di olio» che (a detta sua) «sgorgava da un’icona della Vergine. In realtà era semplice olio di oliva» (fonte Corriere della Sera 11maggio 2018). Il Santone dell’olio. Christian Del Vecchio lo vedete nella foto in apertura con Adua. La foto (ancora sui social di Adua), risale a un paio d’anni fa, quando entrambi sono andati a Lourdes. Adua è molto sensibile al fascino mistico.

Del Vecchio, intorno al 2013, ha fondato l’associazione Amarlis-Madonna del Giglio tra le spine (di cui ancora oggi esiste un sito internet), con sede nella Canonica della parrocchia di Quinzano di Force, piccolo paese ai piedi dei monti Sibillini, Ascoli Piceno. Del Vecchio, laico a tutti gli effetti, ha più volte indossato l’abito talare. Si è definito un “messaggero”, perché ha detto di aver visto più volte la Madonna (tra Gennaio 2013 e 31 Dicembre 2014, addirittura 72 volte, è scritto sul suo sito).

Sosteneva di possedere un’icona della Vergine da cui sgorgava olio (come detto, si è scoperto essere olio d’oliva) con cui prometteva ai fedeli di curare il cancro. La Curia locale ha aperto un’indagine che si è conclusa nel 2018: «Del Vecchio non compie atti o fatti contrari alla disciplina della religione cattolica. Nulla osta». Può rimanere. Ma sui poteri miracolosi dell’olio, la diocesi ha frenato: «Il giudizio sulle questioni di carattere mistico e/o soprannaturale è sospeso». Insomma assolto su tutto il fronte.



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