Al Bano, dura scelta per il cantante, si parla di sua figlia Jasmine Carrisi



Questo articolo in breve

La passione è come una bussola: se la coltivi ti guida sulla giusta strada. «Per ottenere risultati nella vita bisogna assecondarla, la passione, impegnandosi al massimo, con costanza, qualunque essa sia. Solo così si realizzeranno i propri sogni e si troverà la forza di proseguire anche quando si presentassero momenti difficili, all’apparenza insormontabili.



Non ho mai spinto nessuno dei miei figli a seguire le mie orme. La prova? Ho sempre desiderato che almeno uno studiasse Legge – un avvocato in famiglia serve sempre – ma, come si vede, hanno seguito altri percorsi. E in fondo li capisco: sono cresciuti immersi nella musica. Confesso, però, che quando Jasmine mi ha detto “Papà ho inciso un brano, ascoltalo”, è riuscita a sorprendermi». Mentre parla Al Bano guarda la figlia che lo sta raggiungendo nel giardino della tenuta di Cellino San Marco dove deve essere scattato il nostro servizio fotografico.

Jasmine ha esordito con il singolo Ego, testo scritto da lei con l’arrangiamento del maestro Alterisio Paoletti, storico collaboratore di papà. E ha corredato la canzone con un video che già conta ottime visualizzazioni. «Ho sempre voluto fare musica sin da quando ero piccola», racconta l’esordiente di casa Carrisi. «Ricordo che mi riprendevo con la videocamera mentre cantavo. Ho preso lezioni per un po’, anche di pianoforte. Crescendo, però, mi ha affascinato di più il genere parlato, come il rap.

Seppur lo sognassi, non avrei mai immaginato di riuscire realizzare un singolo e di presentarlo alla gente. Non è la prima volta che incido un disco. Per i 70 anni di papà gliene avevo regalato uno con alcuni brani cantati in inglese. L’avevo commosso. Questa volta l’ho convinto». Si sente un certo orgoglio nella voce della primogenita del Leone di Cellino e Loredana Lecciso. «Mamma e papà hanno ascoltato il brano quando era già pronto. Avevo il testo nel cassetto pronto da tempo, durante la quarantena l’ho perfezionato, più e più volte.

Non è facile per me proporre una canzone: i pregiudizi sulla figlia d’arte li sento addosso, il confronto con papà è inevitabile ed è un bel peso da sopportare, ma alla fine mi sono decisa. Con Ego volevo rivelarmi, mostrarmi per come sono, senza filtri, anche a costo di non piacere. È molto diversa dalla musica che canta mio padre, è un rap con una base di stampo classica, eppure mi ha fatto i complimenti. Gli è piaciuto il mio testo: un invito a guardarsi dentro prima che intorno, a non criticare gli altri se non hai nulla dentro di te». Ma come è stata la creazione del brano? «Mi annoto sul cellulare frasi e ispirazioni, poi raccolgo i pensieri e li metto in fila fino a che non nasce un testo che sento originale, che mi convince. Mi sono accorta che scrivo quando sono molto felice o molto arrabbiata ».

Al Bano ascolta la sua ragazza bellissima. «Bella come un fiore», precisa. «Non ero a conoscenza della sua propensione così profonda verso la musica. Evidentemente la covava con delicatezza, come si fa con le cose davvero preziose. Essendo una ragazza timida e allo stesso tempo molto decisa e indipendente ha fatto tutto da sola. Se è ciò che desidera io le dico: vai, prova. Il rap non lo canto ma lo capisco ed è un amore a metà. Si parla del disagio tra i giovani, con la società. Sono monologhi nei quali le parolacce non mancano. Se penso a ciò che cantavamo noi da ragazzini noto che il linguaggio non è solo mutato, è stato sconvolto. Ma ciò che è nuovo non lo puoi condannare, lo devi solo studiare».

E mamma Loredana che dice? «Si è emozionata tantissimo quando ha ascoltato il brano. È sempre felice quando noi figli assecondiamo le nostre attitudini. Ma si raccomanda sempre di non trascurare lo studio», racconta Jasmine sorridendo. Sanremo ti attrae? Ti attende già? «Nessuno rinuncerebbe mai a quel palco, ma adesso è prematuro anche solo parlarne. Il mio sogno è fare prima un album e anche imparare a suonare bene la chitarra», spiega. Nomini il festival e Al Bano si illumina. «Confesso», irrompe nella conversazione il cantante, «che ho un brano interessante, per interpretarlo ci vuole coraggio, e quello non mi manca. È un testo intimo, confidenziale, di Depsa, autore di Champagne.

Mi piacerebbe proporlo il prossimo anno, in gara. L’adrenalina che ti scorre dentro su quel palco non la provi altrove e io sento di averne ancora bisogno. Sanremo è stata la mia fabbrica dei sogni, molti dei quali si sono realizzati. Tornarci da ospite è un onore, ma in gara è diverso, sono emozioni non paragonabili». Al Bano è in gran forma, è abbronzato, sereno, dimagrito. «Ho perso sette chili negli ultimi mesi. Sto seguendo la dieta del professor Lemme: ho eliminato gli eccessi, quelli che fanno male alla salute e alla circonferenza. Unico lusso: mezzo bicchiere di vino rosso a pranzo. Rinunce a parte, mi sento benissimo, pieno di energia. C’è persino qualcuno che mi dice che sembro ringiovanito », scherza. Non scherza affatto, invece, quando dice, guardando la figlia che lo ascolta attenta: «Io la lascio libera di esprimersi, di cantare, di rappare.

L’importante, però, è che continui con la scuola». Jasmine annuisce. «Mi sono iscritta all’università a Milano, Relazioni pubbliche e Comunicazione d’impresa. I miei hanno cercato di convincermi a iscrivermi a Lecce, mamma è molto protettiva, papà avrebbe preferito che rimanessi vicino a casa, ma capisce che ho bisogno di spazio, pensa che nella vita si debba fare esperienza, imparando anche dai propri errori. Io sento che il momento di cambiare città, conoscere gente, aprire nuovi orizzonti è arrivato». Papà la guarda, si intenerisce. «Sta facendo esattamente ciò che ho fatto io quando avevo la sua età.

Come posso impedirglielo? ». Jasmine sorride. «Anche il mio ragazzo, Alessandro, mi incoraggia nelle mie scelte, sia di vita che musicali». La guardi e resti incantato dalla grazia di questa ragazza dagli occhioni celesti e il viso da bambola, poi ascolti il suo singolo e ti accorgi che graffia quando canta. «Sono più forte di come appaio. Sono orgogliosa e piuttosto introversa. Quanto all’aspetto fisico, prima davo molta più importanza a come apparivo. ora ho imparato ad amarmi per quella che sono. Puntando sempre a migliorami, però. Non sono una ragazza che si accontenta».



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