Alex Zanardi come sta oggi il pilota? Ecco le ultime notizie sulla condizione di salute



Alex Zanardi, a seguito del tragico incidente avuto qualche mese fa, è ancora in ospedale; al San Raffaele di Milano.  Ancora una volta l’ex pilota di Formula 1 ha mostrato di essere unico dotato di una forza invidiabile. Le sue condizioni ad oggi sembrano essere in leggero miglioramento, ma non si può escludere il peggio.



Alex Zanardi reagisce bene alle terapie

Alex Zanardi continua a restare in ospedale. Il campione ha superato senza tante difficoltà  problematiche un’altra notte al San Raffaele. Come è abituato a fare da sempre, Alex non molla, superando quegli ostacoli che la vita gli ha messo davanti. Sa per certo che la riabilitazione sarà lunga e faticosa, ma si sa che i percorsi più difficili portano grandi sempre soddisfazioni.

Tra fisioterapia e stimolazione cerebrale, sta rispondendo a tutte le sollecitazioni dei medici. Secondo gli esperti, la voglia di non mollare e combattere è decisiva in questi caso e l’ex pilota di Formula 1 ha lo spirito giusto. Accanto a l’uomo c’è sempre sua moglie Daniela e il figlio Niccolò, che non gli fanno mai mancare affetto e sopratutto quel sostegno necessario per affrontare le giornate.

Il campione, un esempio di forza e coraggio

Durante tutto questo tempo, sono state tante le dimostrazioni d’affetto per Alex. L’ex campione paralimpico è diventato un punto di forza per molte persone e non smettono di sostenerlo. Per tutti, Zanardi è considerato un esempio, un modello da seguire, specialmente nei momenti di difficoltà.

Non è la prima vota che l’uomo ha rischiato id perdere la vita e anche in questo caso ha mostrato una determinazione e una forza fuori dal comune. Lo ha fatto nel 2001 e lo sta facendo nuovamente, anche se bisognerà attendere ancora mesi per vedere il frutto degli enormi sforzi dell’atleta.

Come sta oggi l’ex Pilota di Formula 1?

Nonostante le tante cure riabilitative, sono tantissimi i fan e non solo che si chiedono ad oggi come sta l’ex campione di Formula 1. Come già abbiamo spiegato in precedenza, attualmente si trova ancora all’ospedale San Raffaele di Milano. All’interno del nosocomio ha a disposizione tutto ciò che gli serve.

I medici non lo lasciano mai da solo e più volte al giorno deve sottoporti a sedute di riabilitazione, ovviamente volte al recupero psico-fisico. Infatti, deve ancora ristabilire le proprie condizioni neurologiche e fisiche. Piano piano, dovrà riacquisire tono muscolare, mobilità e funzioni cognitive. Una situazione che richiede ad oggi tanta pazienza e tanto lavoro, in particolar modo da parte dello staff medico.

Prima delle sfide dei Campionati Italiani di Pararìdismo, svoltesi a Cuorgné in provincia di Torino, il 23 c 24 Giugno scorso, con il patrocinio della Regione Piemonte e in particolare grazie all’Assessore allo Sport Giovanni Maria Ferraris, che sottolinea come “in un territorio silenzioso e che ha sempre vissuto di fabbriche, sì apre oggi a un nuovo orizzonte fatto di Sport e Cultura con nuovi progetti a cui i giovani e le amministrazioni comunali stanno rispondendo con entusiasmoEcco come ho avuto il privilegio di scambiare due parole con Alex Zanardi. Un gigante tra i giganti, atleti di forza ed entusiasmo invidiabili, che si sono sfidati per il titolo nazionale.

Alex, con il tuo lavoro hai girato il mondo, qual é il Paese che più ti è rimasto nel cuore?

Dopo l’incidente ho passato parecchi anni negli Stati Uniti e devo dire che mi ha quasi stupito l’affetto con cui gli americani si sono stretti intorno a me. Ma è stato fondamentale per aiutarmi a superare quel momento ed è un calore che non potrò mai scordare.

Ci sono molte persone che si trovano ad affrontare il tuo dolore, chi per un incidente, chi per lo scoppio di una bomba. Dove si trova la forza per andare avanti?

Quando nella vita accade qualcosa di imprevisto, ognuno ha un modo di reagire che sorprende in primo luogo noi stessi. Se avessi visto il percorso che ho fatto compiuto da altri, io stesso avrei detto “Io non ce la farei”. Invece certe cose accadono e quando succede spesso, siamo in grado di sorprendere noi stessi con le nostre reazioni, per questo diventa fondamentale avere più fiducia nelle proprie capacità, fare in modo di non chiudersi a riccio e raccogliere tutto l’affetto e tutta la forza che ci vengono dati dalle persone che ci circondano. Guardarsi intorno e prendere ispirazione dalle persone che, anche senza i mici titoli sui giornali, fanno cose pazzesche, ti fa dire “Vorrei fare qualcosa in più nella mia vita” c questo vale per tutti, indipendentemente che tu abbia o meno dei problemi.

Dopo poco più di un anno sci tornato a correre in pista. Che sensazioni hai provato?

Molto belle, in fondo non avevo nulla da esorcizzare. Ero perfettamente consapevole dei rischi del mio mestiere c come spesso accade, si pensa che gli incidenti possano accadere solo agli altri ma non è cosi. Sono stato sfortunato ma sono felice di essere qui a raccontarlo, a differenza di molti altri che perdono la vita in incidenti di ogni tipo. Non per questo si smette di guidare, andare in bicicletta o lavorare. Secondo me è importante cercare un risvolto positivo anche nelle cose brutte che possono accadcrci, l’incidente ha modificato il mio modo di vivere ma mi ha dato la possibilità di fare altre cose e non meno importanti. Cercare, per quanto possa essere difficile, le nuove opportunità e il positivo nella tragedia può essere di grandissimo aiuto.

Tutto quello che io faccio oggi c strettamente legato alla mia nuova condizione, per quanto non dimentico che all’inizio la mia disabilità era anche fonte di imbarazzo, vedevo spesso le persone in forte difficoltà nei miei confronti perché non sapevano assolutamente come rapportarsi con me. Oggi questo c davvero l’ultimo dei problemi. Io per primo non vedo in me la figura di un uomo disabile ma di un uomo forte che fa con quello che ha. Penso che tutti noi abbiamo questa possibilità, spesso non è neanche il più grosso handicap quello di non avere le gambe, credo sia peggio avere talento, volontà e desiderio di fare e poi non avere gli strumenti giusti per riuscirci.

Nella tua carriera post incidente hai intrapreso anche quella televisiva. Il tuo battesimo da conduttore stato?

Imbarazzante ma mi ritengo un uomo estremamente fortunato perché nella mia vita ho vissuto tantissime prime volte, nello sport, nella tv, nei viaggi ma ognuna di queste esperienze ha un comune denominatore oltre alla mia infinita curiosità, ossia pensare che se te la sci cavata in mille altre occasioni te la caverai anche questa volta.



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