Blue Whale Challenge, tutte le 50 regole del “gioco” dell’orrore



Questo articolo in breve

La ricostruzione delle ultime ore è la sola certezza. La cena con i genitori, la buonanotte. Intorno alla mezzanotte la necessità di andare in bagno. È la fine. La sorella, non vedendolo tornare a letto, chiama i genitori. C’è uno sgabello davanti alla ringhiera del balcone al decimo piano della casa del quartiere Chiaia, a Napoli.



Il corpo del bambino è riverso, esanime, nel cortile del palazzo. Il resto sono tanti interrogativi. «Mi è stato chiesto: cos’è successo? Posso dire che mio figlio era un puro come tutti i bambini», ha detto il padre, affermato professionista. È lo stesso interrogativo che si pongono gli amici e i compagni di scuola del bambino di 11 anni che martedì 29 settembre ha deciso di porre fine alla sua vita. Lo stesso interrogativo degli inquirenti che hanno aperto un fascicolo per “istigazione al suicidio”.

C’è un messaggio, infatti, che getta inquietudine nel dolore e che rende il tutto se possibile più tragico. “Ti amo ma ora ho un uomo incappucciato davanti e non ho tempo”, ha scritto il bambino prima di lanciarsi nel vuoto. Qualche giorno prima, altro dettaglio emerso dalle indagini, aveva deciso di cambiare le password al tablet e al telefonino.

Perché? E chi è l’uomo incappucciato? Due interrogativi che aprono ipotesi terribili. Il bambino potrebbe essere stato “catturato” in Rete e sfidato fino al tragico epilogo. In cima alla lista dei sospetti c’è Jonathan Galindo, una sorta di Pippo umano, una maschera creata nel 2010 dal produttore di effetti cinematografici Samuel Catnipnik, diventata l’utente del social TikTok jonathangalindo54 e leggenda urbana quando Carlos Name, un influencer messicano con poco meno di 2 milioni di followers su Instagram, racconta di averlo visto fuori da casa sua.

Contattandolo ricevi in cambio video horror inquietanti. Ma, dicono gli esperti, Galindo non lancia sfide, challenge, come invece anni fa proponeva Blue Whale. Nel 2019 arrivò nell’aula di un tribunale il primo caso italiano: una giovane di 23 anni che si spacciava per curatrice della “Blue Whale Challenge”, scrisse a una ragazzina di 12: “Se sei pronta a diventare una balena inciditi «yes» sulla gamba, se non lo sei tagliati molte volte per autopunirti”. Blue Whale si è trasformato in Momo, una donna-uccello nata nel 2016 dall’artista giapponese Keisuka Aisawa e diventata virale prima in Messico e quindi in Europa.

Ultimo della lista: Slender Man, personaggio dell’orrore che a partire dal 2014 ha ossessionato numerosi giovani statunitensi che in almeno tre casi avrebbero ucciso, incendiato e aggredito in suo nome. Sembra che il bambino di Napoli fosse un grande fan di Fortnite, uno dei giochi più popolari in Rete.

È stata dunque questa la porta attraverso la quale “l’uomo incappucciato” ha potuto impadronirsi di lui? O forse il rifiuto alla vita è cresciuto all’ombra di un social? Le risposte le dovranno fornire i tecnici della Polizia postale cui sono stati affidati telefono, computer e consolle del piccolo suicida.

Il riserbo è massimo ma ancora una volta ci si torna a interrogare sul rapporto tra adolescenti e Web. È di questi giorni un’altra storia allarmante: a Bassano del Grappa (Vicenza) una quindicenne sul suo gruppo Snapchat, applicazione molto in voga tra i ragazzi, non si faceva problemi a raccontare i suoi piani per uccidere i genitori. «Purtroppo la Rete è lo specchio del mondo reale e non abbiamo ancora imparato a educare i nostri figli», nota con Gente Marco Camisani-Calzolari, docente di Comunicazione digitale all’Imperial college di Londra e collaboratore di Striscia la Notizia.

«Non significa vietare ai nostri figli l’uso di questi mezzi nè darglieli il più tardi possibile: bisogna educarli e la scuola, per esempio, non è preparata perché educazione non significa imparare a programmare o sapere cosa sia una memoria». Cosa spiegare allora ai nostri figli? A Gente risponde David Lazzari, presidente del Consiglio nazionale Ordine degli psicologi: «Il dialogo costante è fondamentale. I più piccoli si devono sentire in grado di condividere, di raccontare, di spiegare i propri dubbi, le paure, le fantasie senza essere liquidati o respinti».

1- Incidetevi sulla mano con il rasoio “f57” e inviate una foto al curatore

2 – Alzatevi alle 4.20 del mattino e guardate video psichedelici e dell’orrore che il curatore vi invia direttamente

3 – Tagliatevi il braccio con un rasoio lungo le vene, ma non tagli troppo profondi. Solo tre tagli, poi inviate la foto al curatore

4 – Disegnate una balena su un pezzo di carta e inviate una foto al curatore

5 – Se siete pronti a “diventare una balena” incidetevi “yes” su una gamba. Se non lo siete tagliatevi molte volte. Dovete punirvi

6 – Sfida misteriosa

7 – Incidetevi sulla mano con il rasoio “f57” e inviate una foto al curatore

8 – Scrivete “#i_am_whale” nel vostro status di VKontakte (VKontakte è il Facebook russo, ndr)

9 – Dovete superare la vostra paura

10 – Dovete svegliarvi alle 4.20 del mattino e andare sul tetto di un palazzo altissimo

11 – Incidetevi con il rasoio una balena sulla mano e inviate la foto al curatore

12 – Guardate video psichedelici e dell’orrore tutto il giorno

13 – Ascoltate la musica che vi inviano i curatori

14 – Tagliatevi il labbro

15 – Passate un ago sulla vostra mano più volte

16 – Procuratevi del dolore, fatevi del male

17 – Andate sul tetto del palazzo più alto e state sul cornicione per un po’ di tempo

18 – Andate su un ponte e state sul bordo

19 – Salite su una gru o almeno cercate di farlo

20 – Il curatore controlla se siete affidabili

21 – Abbiate una conversazione “con una balena” (con un altro giocatore come voi o con un curatore) su Skype

22 – Andate su un tetto e sedetevi sul bordo con le gambe a pensoloni

23 – Un’altra sfida misteriosa

24 – Compito segreto

25 – Abbiate un incontro con una “balena”

26 – Il curatore vi dirà la data della vostra morte e voi dovrete accettarla

27 – Alzatevi alle 4.20 del mattino e andate a visitare i binari di una stazione ferroviaria

28 – non parlate con nessuno per tutto il giorno

29 – Fate un vocale dove dite che siete una balena

dalla 30 alla 49 – Ogni giorno svegliatevi alle 4. 20 del mattino, guardate i video horror, ascoltate la musica che il curatore vi mandi, fatevi un taglio sul corpo al giorno, parlate a “una balena”

50 – Saltate da un edificio alto. Prendetevi la vostra vita.



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