Charlene di Monaco la rinascita nel look con il chiodo giallo



Mai sottovalutare il cambio di look di una donna. Se poi coincide con un giacchino d’un colore sgargiante, una nuova frangia in stile Uma Thurman e un paio di occhiali da sole squadrati – magari Louis Vuitton – indossati con posa plastica, ecco tutto questo insieme può significare rivoluzione. Punto e a capo.



E di Monaco, d’improvviso, tutti questi campanelli li ha suonati in un colpo solo. Quando la principessa si è presentata il 29 agosto alla tappa inaugurale del Tour de France, a Nizza, a braccetto del marito Alberto, i fotografi della Costa Azzurra hanno strabuzzato gli occhi e premuto forsennatamente i clic delle macchine. Il primo colpo d’occhio è stato per il giubbotto da biker giallo limone firmato Hugo Boss. E subito dopo l’attenzione è stata catturata dalla modernissima frangia: un abbinamento che ha fatto subito pensare alla musa di Tarantino.

Quando poi, nel corso della giornata ha sfilato il capospalla, Charlene ha dato prova di un fisico tonico, perfetto, risultato degli estenuanti allenamenti di waterbike che nelle ultime settimane l’hanno tenuta legata al campione di arti marziali Conor McGregor che l’ha affiancata nella dura preparazione. E, aspetto ancora più rivoluzionario, è che questa nuova Charlene così sicura di sé, persino ironica e un po’ sopra le righe con la mascherina Why so serious – citazione macabra dal film The Joker interpretato da Joaquin Phoenix – si è mostrata allo stesso tempo finalmente sorridente, al limite dello scatenato nel tifo ai ciclisti e in piena sintonia con il marito Alberto. Abbracciati, entusiasti, uniti, come poche volte li abbiamo visti in questi nove anni di matrimonio e 14 di frequentazione.

Punto e a capo, dicevamo. È come se d’un tratto Charlene avesse deciso di schiaffeggiare con una ventata di freschezza i lustri, spesso non facili e a volte lugubri, che hanno segnato la sua vita da principessa. Non è stato facile, per lei, inserirsi alla corte di Monaco. Conversando di recente con Paris Match, la sovrana ha abbandonato la sua proverbiale riservatezza, tornando ai primi tempi della storia con Alberto: «Sono stati una vera sfida. Sentivo la mancanza di famiglia e amici, tanto quanto dello stile di vita più semplice in cui sono cresciuta. E sì, c’è chi mi è stato ostile, non accettando la scelta del principe di sposarmi. È stato un calvario».

Una strada accidentata che ricorda quella affrontata, nei primi anni, dall’affascinante suocera Grace. Entrambe sono arrivate a Montecarlo senza parlare francese. Aggraziate, certo, ma non abituate a una vita scandita dal protocollo. Grace però portò in dote un Oscar. E sapeva muoversi nel mondo monegasco, che l’ha venerata. Charlene irruppe sulla scena da anonima. Giorgio Armani le cucì addosso l’abito da sposa, fior di debutto che l’ha lanciata tra le icone della moda coronata. Ma il guardaroba non è stato l’unico pensiero prematrimoniale di Charlene, che arrivò all’altare profondamente turbata dallo scoop dato alle stampe dall’Express poche settimane prima. Vi si raccontava di una futura principessa in fuga, pronta a salire sul primo volo da Nizza destinazione “chissà dove” e fermata per un soffio dallo staff Grimaldi. Motivo: la signorina Wittstock aveva appena appreso di un terzo figlio segreto di Alberto, dopo Jazmin Grace e Alexandre, il frutto di due amori precedenti del principe.

Notizia mai confermata, ma che l’avrebbe gettata nello sconforto. Dopo il “sì”, le cose non andarono meglio. I primi anni furono quelli della fatidica domanda che introduceva tutti gli articoli dedicati alla principessa di Monaco: “Che fine ha fatto Charlene?”. Sempre un passo indietro, la sovrana faticava a trovare un proprio ruolo tra le caselle della vita mondana della Rocca, tutte occupate dalla cognata Caroline. Si tentò allora l’affiancamento: le due altezze sarebbero sempre entrate una accanto all’altra agli eventi che contano, come avvenne al ballo della Rosa del 2012, il primo di Charlene sul trono di Monaco. Restò un unicum. Anche perché nel frattempo la moglie di Alberto era ossessionata dal ticchettio dell’orologio dinastico, più che biologico. L’erede non arrivava, un vuoto che spalancava le porte alla successione di Pierre Casiraghi, primogenito della cognata.

La svolta, lo sappiamo, arrivò con la nascita dei gemellini Jacques e Gabriella. Garantito il futuro al principato, ci si aspettava che Charlene facesse sua la scena pubblica. Errore: su altezza è diventata una madre a tempo pieno. Più madre che moglie, va detto. Spesso lontana dal suo principe non solo fisicamente – Alberto a marzo dichiarò di essere positivo al covid-19 e la moglie, coscienziosamente, rimase a Roc Agel con i bambini – ma anche idealmente. Persino quando si sono sono trovati, negli ultimi anni, uno accanto all’altra, molte volte la coppia interagiva con una certa freddezza. Circostanza confermata da Alberto in una recente intervista: «A Palazzo, a volte, è difficile trovare momenti di intimità». L’estate 2020 è stata quella del distanziamento. Ma per i principi di Monaco ha significato riavvicinamento. Coppia, prima che genitori. Complici, prima che istituzioni. E capaci di divertirsi. Sì, una rivoluzione può partire da una frangetta. E che rivoluzione.



Lascia un commento