Elisa Isoardi e Raimondo Todaro, la loro intesa non vuole finire



Questo articolo in breve

Le braccia si intrecciano. Le mani si cercano inquiete finché l’una dentro l’altra si serrano. Le gambe nude di Elisa Isoardi si allungano, sfiorando il petto di Raimondo Todaro. Gli sguardi si abbassano, si incontrano, sfuggono e si ritrovano. Potrebbe essere superfluo aggiungere altro: queste immagini parlano da sole. Scottano e fanno sognare.



Il feeling speciale tra la conduttrice e il suo insegnate a Ballando con le stelle è palpabile. E fa bene al cuore anche di chi li guarda. Elisa sorride: «Ciò che vedi è frutto di un percorso. Quello che portiamo in pista il sabato sera è il risultato di una consapevolezza che è maturata in me. Mi sono fidata di lui e affidata a lui. Raimondo è stato eccezionale nel sapermi aspettare». La mano passa tra i capelli, la Isoardi riprende: «La prima volta che abbiamo provato l’abbraccio del tango abbiamo impiegato un ora e mezza perché mi sciogliessi.

Mettevo la testa, la voce, mi fermavo per capire come posizionarmi, e invece l’unica cosa che avrei dovuto fare sarebbe stata lasciarmi andare e farmi guidare. Ma dietro a tanta rigidità c’è la mia storia. Quella della ragazza di 16 anni che arriva a Roma dalla montagna piemontese con un missione: lavorare e darsi da fare per la famiglia, basando tutto sulle proprie forze. Da sola con il mio senso del dovere. Punto. E così è stato sempre.

Ora, grazie a Ballando e al legame con Raimondo fatto di fiducia, rispetto e complicità ho smesso di pensare di dovere, potere, sapere fare da sola. La magia di questo show mi ha insegnato che da soli si arriva, ma insieme si va oltre». La coppia si abbraccia e riprova una delle prese corpo a corpo che ha infiammato la pista di Ballando. «A me non è mai piaciuto sentire troppo le mani addosso, per timidezza, per pudore, non saprei.

Insomma, non sono mai stata una donna “fisica”, avevo un approccio più maschile, dovevo essere io a decidere come, quando e quanto. Ballare con lui mi ha aiutato ad ammorbidirmi e a risolvere anche questo tabù». Raimondo annuisce: «Elisa era diffidente e la sua forte emotività la portava a voler tenere tutto sotto controllo, anche nel ballo, terreno inesplorato fino ad allora. L’ho sempre vista come una donna bella, sensuale, con una carica speciale, ma lei non si sentiva affatto.

Gliel’ho detto, gliel’ho fatto notare, l’ho ripetuto, quasi fosse un training per l’autostima. Lei scuoteva la testa, ma poi il sabato sera in pista esplodeva e dava il massimo». Interviene lei. «Non è che io avessi problemi sull’accettazione della mia fisicità, semplicemente non ci badavo molto. Ignoravo le mie potenzialità». Giorni fa, in previsione della finalissima, Elisa per ripassare si è riguardata le coreografie portate in scena durante il programma. «Non abbiamo avuto un percorso semplice: lui è stato operato per appendicite e io ho dovuto ballare da sola, in prima serata: avevo il cuore che batteva a mille all’ora, temevo di non farcela, di deluderlo».

Per chi non lo ricordasse, l’esibizione è stata un concentrato di sensualità e grinta, culminata con un’ovazione finale. Elisa taglia corto. «Sì, ma poi ho avuto anche una distorsione al malleolo che mi ha portato a fermarmi per due puntate, ritirami dal programma nella speranza di giocarmela al ripescaggio. Una decisione ponderata da Raimondo per non compromettere la mia situazione fisica che io ho accettato, condiviso, ma non a cuore leggero: arrendermi non è nella mia natura, non ci ho dormito per tante notti.

L’unica consolazione è stata rendermi conto di quanto feeling, affetto e condivisione ci siano stati tra me e lui in quel frangente. Sapevo di poter contare su Raimondo, non era scontato». La semifinale vi ha ritrovati in pista per giocarvi la riammissione alla gara e vi ha visti scatenati. «Avevo la caviglia fasciatissima e una voglia di farcela che anestetizzava qualsiasi doloretto si fosse presentato».

E ce l’avete fatta. «Dal primo giorno abbiamo lavorato per arrivare fino in fondo, senza deconcentrarci mai dall’impegno e dall’obbiettivo. Mia mamma Irma e mia zia Gabriella, di 88 anni, con la quale sto vivendo in questo periodo, hanno sempre pianto quando mi hanno vista ballare. Secondo me perché colgono il mio benessere. Una sensazione speciale, nuova, energizzante». Non sono le uniche che si sono commosse e hanno fatto il tifo per te, per voi. «Tramite i social sono stata travolta da una valanga di amore, commenti, massaggi, anche di ragazzi giovanissimi che in noi hanno visto disciplina, impegno, un legame sincero e rispettoso, un idillio limpido. I nostri balli hanno fatto sognare anche noi».

Tanta complicità, una fusione di corpi così spontanea, non è casuale, possiamo dirlo?. «C’è alchimia. C’è fiducia. Ci vogliamo bene». Il pubblico vi ha acclamati, vedono in voi una coppia perfetta… Elisa e Raimondo si guardano e sorridono: «Quasi, quasi iniziamo a crederci anche noi».



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