Jasmine Carrisi, non parla molto a The Voice Senior e dice il perché



È lanciatissima. Ha deciso di seguire le orme del padre come cantante e ha inciso il singolo “Ego”. E nelle scorse settimane la 19enne ha debuttato in tv, accanto ad Al Bano, nella giuria di “The Voice Senior”, versione over 60 del talent musicale: «Avere la funzione di coach è difficile però mi aiuta tanto la presenza di papà. Mi dà consigli…». «Sono cresciuta con la sua musica, ma nella mia quotidianità non è un genere che ascolto». «La carriera? Voglio fare il mio percorso con calma. C’è bisogno di esperienza»



Al Bano e la figlia 19enne Jasmine Carrisi sono sbarcati in tv, in coppia, come unico coach a The Voice Senior, condotto da Antonella Clerici su Rai Uno. Lo show è una variante over 60 del famoso talent musicale e padre e figlia (avuta da Loredana Lecciso), per la prima volta, sono andati in onda insieme, entusiasti nel condividere questa avventura accanto agli altri coach cioè Loredana Bertè, Clementino e Gigi D’Alessio.

Il loro, forse, è il giudizio più difficile, per via della distanza generazionale, ma alla fine nel team Carrisi devono parlare come una voce sola. Al Bano non è nuovo alla trasmissione, era già stato giudice di The Voice, mentre alcuni hanno storto il naso per il debutto di Jasmine non essendo lei aiutato tanto la presenza di mio padre. Lui mi dà consigli, cerca di indirizzarmi verso la strada giusta. In questa avventura ho avuto il suo grande supporto».

Al Bano, da veterano della musica, c’è una voce che l’ha colpita subito? «Molto spesso stando seduto su una sedia da giudice mi sono imbattuto in voci straordinarie. Durante gli ascolti, ricordo che a un certo punto ho sentito una voce nota, mi sono girato ed era proprio lui, il papà di Giorgia (ndr: la cantante) con quel naturale entusiasmo che rendeva ancora più bella la sua vocalità».
Jasmine, papà le ha lasciato spazio nel team Carrisi? «Si, certo! Io sono la parte giovane, (ndr: sorride).

All’inizio per me è stata una sfida avendo a che fare con talenti over e quindi con una generazione diversa dalla mia anche nei generi musicali; mi aspettavo principalmente di sentire cantanti che portavano il genere che fa mio padre.

Ovviamente non lo dico in senso negativo perché ci son cresciuta con la sua musica, ma nella mia quotidianità non è un genere che ascolto. Invece sono rimasta stupita». Jasmine, ha inciso il suo primo singolo quest’estate. Continuerà la carriera nella musica? «Io sono cresciuta circondata dalla musica. Sto cercando di entrare in questo mondo con calma, perché mi rendo conto che c’è bisogno di esperienza, quindi voglio fare il mio percorso pian piano, cercando di trovare il genere giusto per me, quello che mi piace davvero, mi appartiene. Però sì, spero di continuare su questa strada».

Al Bano, che ricordo ha di Maratona? Lei lo ha conosciuto… «Ho avuto l’onore di conoscere Maradona nel 1979. Lui rientrava dall’Argentina, io dalla Spagna e ci incontrammo all’aeroporto di Fiumicino a Roma: ci fecero una foto insieme che uscì sulla Gazzetta dello Sport.

Poi negli anni ci siamo incontrati altre volte e ricordo in particolare una serata speciale in Cecenia, un evento con tanti campioni del calcio. Una cosa che mi ha sempre colpito di Maradona è stata la sua umanità. Genio e sregolatezza si sono sposati alla grande in lui. Nella propria esistenza ognuno fa scelte personali, sbagliate o giuste che siano. Io voglio guardare la parte bella di Maradona, e di positività lui ne ha seminata tanta! Dobbiamo nutrirci di quella positività che ci ha regalato».



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