È un momento d’oro per la moglie del principe William, sempre più vicina alla regina Elisabetta che desidera che rappresenti la corona negli impegni ufficiali il più spesso possibile. E così, mentre la duchessa si è presentata alla tradizionale Messa di Natale mano nella mano – e per la prima volta – con i figli maggiori George e Charlotte, i cognati Meghan e Harry sono ormai lontani dalla famiglia reale: hanno trascorso le feste da soli e sono stati “banditi” dalla scrivania di Sua Maestà.
L”anno nuovo non sarebbe potuto iniziare in modo migliore per lei. Perché Kate, la moglie del principe William, non solo si è sistemata meglio la corona sulla testa – consolidando la propria sfera di influenza nella corte inglese – ma nel contempo è riuscita a oscurare anche la luce della cognata rivale Meghan che in questo momento più che una stella sembra già una meteora. Eppure, più di due anni fa, l’arrivo di Meghan, attrice americana a fianco del principe Harry, il nipote preferito della regina Elisabetta, sembrava destinato a sconvolgere gli equilibri.
Tutti apparivano incantati da quel suo modo di fare spigliato, sovrana inclusa. Poi, però, sono iniziate le gaffe e sono arrivate le prime critiche. E Meghan ha reagito dapprima sfoderando un caratterino niente male che ha fatto scappare più di un collaboratore, poi prendendosela con i giornali e la corte, poi allontanandosi dalla famiglia reale sostenuta da suo marito Harry con cui nel frattempo ha avuto il figlio Archie.
La rottura si è compiuta durante le feste che Harry e Meghan hanno trascorso lontano, rompendo il protocollo. E la sovrana se l’è presa: nel suo discorso di fine anno si è detta felice per la nascita di Archie, ma nei fatti tra le foto esposte sulla sua scrivania mancava quella di Harry e Meghan. C’era, però, l’immagine di Kate con tutta la sua famiglia. E non è un caso che alla tradizionale Messa di Natale Kate e William si siano presentati per la prima volta con i loro figli George e Charlotte. Pare proprio che per Harry e Meghan non ci sia più spazio. Di Manuela Sasso
