Lutto nello sport italiano, il campione olimpico stroncato dal coronavirus. Il cordoglio degli amici



Lutto nel mondo dello sport: è morto il mezzofondista Donato Sabia. L’uomo, due volte finalista olimpico degli 800 metri piani – a Los Angeles nel 1984 e a Seul nel 1988 – è morto a 56 anni a Potenza per via della malattia che sta mettendo in ginocchio l’Italia intera. Vincitore nel 1984 della medaglia d’oro negli 800 metri agli Europei indoor di Goteborg, era presidente del comitato regionale della Basilicata della Fidal. Nei giorni scorsi, nell’ospedale di Potenza, era morto anche il padre.



Poco dopo la morte del padre, venuto a mancare per via del “male del momento”, l’uomo era stato ricoverato in terapia intensiva presso l’ospedale “San Carlo” di Potenza. Nato a Potenza l’11 settembre 1963, è stato il terzo italiano di tutti i tempi nella sua specialità, gli 800 metri, dietro a Marcello Fiasconaro e Andrea Longo. Una vita dedicata alla sua più grande passione, lo sport. Sabia aveva fatto inoltre l’undicesima prestazione italiana assoluta sui 400 metri, con 45″73.

Donato Sabia è stato primatista mondiale sui 500 metri e per 29 anni nessuno è riuscito a battere il suo record stabilito a Busto Arsizio il 26 maggio 1984. Oltre ad aver partecipato alle Olimpiadi di Los Angeles e Seul, Donato Sabia è arrivato quinto nella finale della staffetta 4×400 ai Campionati mondiali di atletica leggera che si sono tenuti a Helsinki nel 1983. Un grande uomo, un grande corridore, ucciso da questo orribile male che sta rovinando la vita a tutti. 

La notizia della sua morte ha scosso tutto il mondo dello sport. “Una notizia drammatica scuote l’Atletica Italiana in un periodo già difficile per il Paese”, con queste la Fidal ha commentato sul proprio sito la morte di Donato Sabia. Un “atleta di talento straordinario, ma soprattutto persona d’animo gentile”, così viene ricordato Donato Sabia “scomparso a distanza di pochi giorni dal padre, vite recise entrambe dal male che sta flagellando il mondo intero”.

 

Il presidente della FIDAL Alfio Giomi, il presidente onorario Gianni Gola, il Consiglio federale, a nome di tutta l’Atletica Italiana, esprimono tutto il loro cordoglio per la grave perdita: “Una tragedia nella tragedia Donato era una persona a cui non potevi non voler bene”.



Lascia un commento