Matteo Salvini e Francesca Verdini sono già una famiglia



Questo articolo in breve

Il leader della Lega comincia l’anno con una vacanza in montagna, a Bormio, assieme alle sue donne: la giovane compagna e la figlia Mirta avuta dalla storica ex Giulia Martinelli. Francesca tiene in braccio la bambina che ha appena compiuto 7 anni e poi gioca con lei e un’amichetta: così tenera in versione mamma non l’avevamo mai vista. E l’amore, in alta quota, spicca il volo verso le nozze: proprio in questi giorni la coppia festeggia un anno dal colpo di fulmine.



Che la storia d’amore fra Matteo Salvini e la giovane compagna Francesca, figlia di Denis Verdini, abbia ormai spiccato il volo è sotto gli occhi di tutti e il 2020 potrebbe addirittura essere l’anno delle nozze a sorpresa.

Proprio nei giorni del primo anniversario del colpo di fulmine, durante una vacanza in alta quota, ecco il debutto di lady Salvini in versione mamma: il leader della Lega si è concesso una vacanza a Bormio con le sue donne, la figlia Mirta e la “promessa sposa” che in queste immagini vediamo affettuosa e premurosa con la piccola di casa.

La tiene in braccio assieme a un’amichetta (Angelica, la figlia dell’ex ministro leghista Lorenzo Fontana) e gioca con lei: fra le due sembra già esserci un bellissimo rapporto, proprio come in una felice famiglia allargata. Mirta, che si chiama così in onore di un personaggio di un romanzo di Andrea De Carlo, ha appena compiuto 7 anni e Salvini a casa la chiama “la mia principessa”: è nata dalla lunga storia d’amore – durata circa dieci anni – con Giulia Martinelli, avvocato, oggi nello staff del governatore lombardo Attilio Fontana e rimasta in ottimi rapporti col leader della Lega.

Spesso li vediamo insieme proprio per il bene della piccola. Salvini è anche padre di un maschio, Federico, 17 anni, nato dal matrimonio finito con la .giornalista Fabrizia Ieluzzi: duro e determinato in politica, quanto affettuoso a casa, “promosso” dalle sue donne di ieri e di oggi. E da quando Francesca è al suo fianco spesso si trasforma anche in un “ragazzino innamorato”. Di Giorgio Michieletto



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