Meghan e Harry, a Londra continua la guerra dei duchi con i tabloid



Meghan e Harry si sono sempre dedicati alla filantropia con anima e corpo. E anche in questa crisi epidemiologica hanno mantenuto fede alla propria missione solidaristica mettendosi a disposizione dell’organizzazione no profit Project Angel Food, a Los Angeles: i duchi di Sussex, ormai definitivamente emigrati sulla sponda americana dell’Atlantico, hanno consegnato pacchi di cibo a casa delle persone malate e in isolamento.



Il Daily Mail ha diffuso le riprese delle telecamere di sicurezza dei Sierra Bonita Community Apartments, a West Hollywood, in cui si riconoscono chiaramente l’ex principe d’Inghilterra e sua moglie mentre suonano il citofono e imboccano le scale di un’abitazione per distribuire i generi alimentari. La coppia appare teneramente spaesata, ma determinata a portare a termine il proprio compito: Meghan controlla la lista che ha in pugno, poi apre il cancello e sale i gradini guardandosi attorno incerta, mentre Harry la segue con passo un po’ impacciato.

La scena gronda dolcezza, perché restituisce un ritratto genuino di moglie e marito. Tanto più che i due indossano abiti ordinari: jeans, t-shirt e bandana antivirus per lui; leggings, camicia oversize e mascherina per lei.

I Sussex hanno prestato,opera di volontariato per due giorni consecutivi: nessuno dei beneficiari era stato avvertito del loro arrivo. D’altro canto i duchi non hanno fatto nulla per pubblicizzare l’iniziativa. Dan Tyrrell, 53enne malato di Hiv che ha ricevuto la visita di Meghan e Harry, ha confermato al Daily Mail che la coppia ha scelto di mantenere un profilo basso: «Non si sono presentati formalmente, mi hanno detto: ‘Ecco il tuo cibo e grazie. Speriamo che tu stia bene’. Nient’altro». Ai diritti reali hanno rinunciato senza battere ciglio, ma la loro regalità d’animo resta intatta.

Già il titolo è una dichiarazione d’intenti: Finding freedom, la ricerca della libertà. E la copertina prosegue, ancora più esplicita: “Harry e Meghan, così si costruisce una famiglia reale moderna”. Eccolo, il tanto atteso libro sui duchi di Sussex, opera prima sulla coppia che ha voltato le spalle alla famiglia reale inglese. Gli autori, perdonerete il campanilismo, sono due pezzi da novanta delle testate americane Hearst, la nostra casa editrice: Carolyn Durand è la firma di Elle America e dell’Oprah Magazine – il mensile a immagine e somiglianza della regina dei talk show Oprah Winfrey – per tutto quello che concerne le faccende Windsor.

Omid Scobie è invece il giovane collega specializzato proprio in Sussex – che ormai costituiscono una sezione specifica del giornalismo di costume – per Harper’s Bazaar. Quali segreti svelerà questo libro? La scheda di presentazione dell’editore inglese HarperCollins lo definisce “il ritratto onesto, ravvicinato e disarmante di una coppia fiduciosa, influente e lungimirante che non ha paura di rompere con la tradizione” e che punta a “costruire un retaggio umanitario che farà la differenza nel mondo”. Già, ma venendo alla ciccia, come si dice, scopriremo chi ha l’onere di portare all’altro la colazione a letto, chi clicca per la spesa online, chi porta fuori i cani e cambia il pannolino ad Archie, che ha appena festeggiato un anno? O magari ci si soffermerà anche sulle relazioni familiari, la regina e il suo clan da una parte e quei chiassosi dei Markle sul versante americano? Per ora editore e scrittori non entrano nel dettaglio, visto che il libro è di là da venire: si parla dell’11 agosto per la versione e-book, addirittura del 20 per avere tra le mani quella cartacea.

Di certo sappiamo che si tratta di una biografia autorizzata: dunque Harry e Meghan hanno partecipato al lavoro, condividendo pensieri e ricordi e invitando gli amici a parlare con gli autori. Un dettaglio che ci riporta indietro di ventotto anni, a quel libro dirompente che fu Diana: la vera storia nelle sue parole, vergato da Andrew Morton, anche in quel caso un’opera di esordio che ha suggellato il futuro successo di chi l’ha scritta. Morton, proprio come la Durand e Scobie, abbandonò la neutralità per prestare la penna alla voce della principessa nella sua battaglia con la casa reale, ottenendo da Diana rivelazioni esclusive, alcune delle quali registrate dal giornalista, si disse, di nascosto, cosa che provocò le ire della protagonista quando si ritrovò il libro tra le mani. Ma qui ci dovremmo addentrare nella manipolazione mediatica ordita e subita da Diana allo stesso tempo, terreno in cui la linea tra verità e menzogna è sempre stata molto sottile. Come fece la mamma un’era fa, oggi figlio e nuora scelgono i giornalisti ai quali affidarsi.

Il risultato, per la real casa britannica, è sempre lo stesso: sgomento e preoccupazione. Perché anche Harry e Meghan si sono portati in America un bastimento di “non detti”, segreti e retroscena che Buckingham Palace non vorrebbe consegnare all’opinione pubblica. Il più succoso riguarda ciò che ha preceduto l’attacco bomba scagliato da Meghan tramite un’intervista televisiva rilasciata in Sudafrica in autunno: cosa è accaduto davvero per farle definire «incubo» la sua permanenza sul suolo inglese? L’esigenza dei Sussex di affidarsi a giornalisti americani è ben più di un vezzo: i duchi transfughi hanno deciso di recidere ogni contatto con cinque tabloid britannici rei di essere stati troppo fantasiosi nei loro reportage quando non smaccatamente ostili. E hanno anche portato in tribunale il Mail on Sunday per la vicenda delle lettere di Meghan rivolte al padre, epistole che il domenicale del Daily Mail ha, a sentire i ricorrenti, impunemente pubblicato.

Ma la battaglia volge male per i duchi già dalla prima udienza. «Non ci pare che sia in atto una comunicazione disonesta nei vostri confronti», ha detto, in soldoni, la corte londinese. Intanto, stuzzicato fino alla citazione in giudizio e per niente intimorito, il Mail ha iniziato un sonoro contrattacco, pubblicando, il 4 maggio, le confidenze esclusive di un fotografo di Hollywood (rimasto anonimo) che ha lavorato su un set con Meghan. “La chiamavano principessa per l’atteggiamento da diva: faceva impazzire tutti. E guai a chi si soffermava, per fotografarli o solo per guardarli, sui suoi piedi”, si legge nell’articolo. In questa vicenda vincerà chi ha il dono della resistenza: se il gossip diventa terreno di scontro può far molto male



Lascia un commento