Musica in lutto, la causa della morte del cantante è assurda



Le sue immagini a fine articolo. Il cantante inglese Phil May, frontman dei Pretty Things, band di grande successo negli anni Sessanta e una delle più influenti della storia della musica leggera e del rock britannico, è morto, ieri, al Queen Elizabeth Hospital di King’s Lynn, nel Norfolk, per le complicazioni insorte a seguito di un intervento chirurgico all’anca. Aveva 75 anni e, all’inizio di questa settimana, aveva avuto un incidente con la bicicletta, cadendo rovinosamente.



Phil May aveva fondato i Pretty Things nel 1963 insieme al chitarrista Dick Taylor, che aveva da poco lasciato i nascenti Rolling Stones: i due nuovi amici arruolano John Stax al basso, Brian Pendleton alla chitarra ritmica e Pete Kitley alla batteria (quest’ultimo, dopo meno di un anno, venne sostituito da Viv Andrews).

Il nome per il nuovo gruppo, The Pretty Things, fu scelto in onore del titolo di una canzone composta nel 1955 da Willie Dixon. Il loro suono caratterizzato da una certa frenesia fu subito apprezzato dal pubblico, tanto che nel biennio 1964-1965 ben tre dischi entrarono nelle classifiche: Rosalyn / Big Boss Man; Don’T Bring Me Down / We’ll Be Together; Honey I Need / I Can Never Say.

La band si caratterizzò anche per l’aspetto trasandato dei suoi componenti, con il frontman Phil May che si presentava con i capelli più lunghi mai visti fino ad allora. Nel marzo del 1965 venne dato alle stampe il primo album, The Pretty Things. La band raggiunse il culmine del successo tra la fine del 1965 e il 1966 con una serie di singoli come Midnight To Six Man e Come See Me, oltre al disco Film, contenente richiami sonori e tematici alla psichedelia nei brani Can’t Stand The Pain Lsd.

Lo straordinario successo fece però implodere la band: Pendleton abbandonò il gruppo nel dicembre 1966, seguito due mesi dopo da John Stax. Si chiudeva così un capitolo della storia musicale dei  Pretty Things. Tuttavia, la band mantenne la propria line-up al numero di cinque elementi, reclutando Jon Povey e Wally Waller, entrambi ex membri dei “Bern Eliott and the Fenmen”, con May sempre frontman.

Nel 1968 venne pubblicato l’album più importante della discografia dei Pretty Things, S.F. Sorrow, riconosciuto come la prima opera rock, particolarmente amato da Pete Townsend e fonte di ispirazione per il più celebre Tommy degli Who. Tra alti e bassi il gruppo ha continuato a esibirsi e a incidere sotto la guida di May per 50 anni. La band di May ha tenuto uno dei suoi ultimi concerti il 13 dicembre 2018 a Londra, con la partecipazione di amici come David Gilmour e Van Morrison. L’ex cantautore dei Pink Floyd, Gilmour, per l’occasione eseguì con i Pretty Things diversi brani, tra cui She Says Good Morning.



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