Stefano D’Orazio, conoscete la figlia del batterista dei Pooh? Si chiama Silvia



Si continua a parlare di Stefano D’Orazio, lo storico batterista dei Pooh, il quale è morto purtroppo lo scorso 6 novembre scorso. Stefano non ha mai avuto figli biologici, eppure è stato il padre biologico di una persona. Di chi si tratta?



Stefano D’Orazio, conoscete la sua figlia non biologica?

Sembra che nel corso della sua vita, Stefano abbia avuto una figlia a tutti gli effetti. Stiamo parlando di Silvia Di Stefano, la primogenita di Lena Biolcati, donna con la quale Stefano ebbe una relazione di lunga durata. Stefano e Lena sono stati tanti anni insieme e nel 2000 hanno anche aperto una scuola di canto insieme. I due sono andati da sempre molto d’accordo, anche dopo la rottura della loro relazione. Questo ha permesso a Stefano di poter crescere Silvia, proprio come se fosse il vero padre, trasmettendole l’amore per la musica ed il canto.

Chi è Silvia Di Stefano, la figlia di Lena Biolcati?

Oggi Silvia è una cantante e pare che abbia una certa predilizione per i musical. Nel corso di un’intervista rilasciata un pò di tempo fa dalla stessa, pare che Silvia abbia confermato quanto sia stato per lei importante Stefano. “Sono cresciuta a pane e musica tra le note dei Pooh”. Queste le parole della donna che ha sottolineato quanto sia stato importante Stefano per lei ed anche per la madre. E’ stato proprio grazie a D’Orazio se Silvia ha intrapreso la carriera nell’ambito artistico, carriera consoladita grazie all’aiuto di Stefano che pare l’abbia anche coinvolta in una scena di musical di successo come Aladdin e Pinocchio.

Il testamento spiriturale lasciato dal batterista

Il batterista dei Pooh, Stefano ha lasciato una sorta di testamento spiriturale ai suoi fan proprio quando diede l’addio alla band la prima volta, ovvero nel 2009. Poi tornò per la reunion nel 2015/16, che lo vide poi impegnato in una formazione per un tour in giro per tutta l’Italia. “Ho rotto bacchette ed amicizie troppo grandi per sopportare le mie eterne lontananze, ho tenuto a battesimo i figli degli altri senza avere mai avuto il coraggio di farne uno mio, ho messo tutto il mio tempo e tutto il mio talento nella grande avventura che mi ha accompagnato fin qui”. In questa lettera, una sorta di testamento spirituale, Stefano scrisse di avere tanti rimpianti, di aver avuto una vita sregolata che non gli ha permesso di fare tante cose, tra le quali avere un figlio.



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