Vittorio Brumotti subisce minacce e violente aggressioni. Ma lui non ha paura



Questo articolo in breve

Difficile è dire poco. Il lavoro di Vittorio Brumotti è durissimo e spesso pericoloso. In sella alla sua bici, l’inviato di Striscia la notizia si reca nei quartieri più pericolosi delle città italiane per denunciare situazioni di degrado e criminalità. I rischi sono, ovviamente, innumerevoli. Dagli spari a San Basilio, a Roma, al lancio di un blocco di cemento da un balcone nel quartiere Zen di Palermo, Brumotti ne ha passate davvero tante. Ma niente sembra in grado di fermarlo.



Vittorio continua per la sua strada, convinto che il suo non sia un lavoro, ma una vera e propria missione. «Lo faccio per vocazione, come la fede per i preti», ha confessato l’inviato, che il senso di giustizia ce l’ha nel sangue, visto che suo padre è un ex carabiniere e lo zio era un generale dell’Anna.

«Molti pensano che io sia un esaltato o un in cosciente, lo so, ma farei questo lavoro anche se non andassi in televisione. Mi hanno minacciato di morte in tutti i modi, ma non mi fermo perché se no hanno vinto loro». A spronare Vittorio nei momenti di difficoltà e a spingerlo a non mollare mai c’è, ‘ oltre all’appena citato senso di giustizia e a una buona dose di coraggio, anche la sua grande fede in Dio.

Nato e cresciuto in una famiglia profondamente cattolica, l’inviato del tg satirico di Antonio Ricci si è avvicinato alla Chiesa da bambino, servendo messa come chierichetto e accompagnando il sacerdote a benedire le case. Esperienze che gli hanno permesso di sviluppare una grande sensibilità nei confronti delle persone in difficoltà. Il “Robin Hood sulla bici” di Striscia la notizia ha poi saputo coltivare e accrescere nel tempo la sua fede, resa infine ancora più forte grazie a un incontro inaspettato che gli ha cambiato la vita.

Nel 2008 un’associazione di bikers lo aveva invitato a una manifestazione a San Giovanni Rotondo e alcuni membri dell’organizzazione lo hanno accompagnato a visitare la tomba di Padre Pio. Quell’anno la salma del celebre frate era  stata riesumata per essere esposta per la venerazione dei fedeli, ma Vittorio, quando si è trovato davanti alla tomba vuota, ha sentito comunque la forte presenza del -Ì, Santo di Pietrelcina. «Ho allungato la mano e toccato la tomba do- ~ ve aveva riposato il suo corpo e ho avvertito un’improvvisa scarica elettrica», ha raccontato il campione di bike trial. «Da quel momento la mia vita è cambiata. Pochi giorni dopo mi hanno chiamato per lavorare a Striscia la notizia ed è iniziata così la mia carriera in televisione».

Insomma, Brumotti non sembra avere dubbi sul legame tra Padre Pio e il suo ruolo al servizio degli altri, la sua missione ardua e pericolosa. Si sente protetto e, grazie alla fede nel Santo, sembra non avere davvero paura di niente e di nessuno. «Padre Pio è il mio sponsor», ha scherzato il volto di Canale 5. «Mi guarda le spalle, mi aiuta e mi tira fuori dai guai». Una devozione che ha voluto condividere anche con la sua fidanzata, la bellissima ventottenne Annachiara Zoppas. All’inizio l’influencer – figlia del noto imprenditore Enrico Zoppas – era un po’ restia ad affrontare l’argomento: la ragazza si era infatti allontanata dalla fede diversi anni prima, dopo aver perso la madre quando era giovanissima.

L’inviato di Striscia la notizia, però, è riuscito nell’ardua impresa di riavvicinarla alla religione e alla spiritualità. Anche in questo caso, il Santo di Pietrelcina ha avuto un ruolo fondamentale. La svolta sembra infatti risalire a un viaggio della coppia proprio a San Giovanni Rotondo. «Davanti alla tomba di Padre Pio, Annachiara è scoppiata in lacrime perché è stata attraversata da un’emozione fortissima », ha raccontato Vittorio Brumotti. «Lei era anche un po’ spaventata, ma l’ho subito tranquillizzata, dicendole che Padre Pio è un mio amico e che, con lui accanto a me, vincerò sempre».



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