Yara Gambirasio, 10 anni dalla scomparsa della 13enne: Massimo Bossetti dal carcere “Sono innocente…”



Yara Gambirasio, sono trascorsi esattamente 10 anni da quando la 13nne di Brembate di Sopra, in provincia di Bergamo, è stata ritrovata senza vita dopo diversi mesi dalla sua scomparsa. Nonostante siano trascorsi così tanti anni, purtroppo, sembra che in questo caso ci siano ancora tanti punti irrisolti e tanti misteri.



Yara Gambirasio, 10 anni dalla morte della 13enne

Era esattamente il 26 novembre 2010 quando Yara venne rapita poi uccisa. Il suo corpo venne ritrovato dopo diversi mesi, in un campo distante dalla sua abitazione. Dal momento della sua scomparsa, sono ovviamente partite subito le ricerche e la denuncia di scomparsa e sono trascorsi tre mesi da quando poi il suo cadavere venne ritrovato in un campo abbandonato tra le sterpaglie. Sono stati tre mesi di inferno per i genitori che ovviamente non avevano più notizie della loro tanto amata figlia.

Massimo Bossetti si professa innocente

Quel giorno, i genitori della 13enne l’avevano salutata prima che lei entrasse in palestra e poi non l’hanno più vista tornare e di lei non hanno avuto più notizie. Non potevano di certo sapere che quella sarebbe stata l’ultima volta che avrebbero visto Yara. Quando il corpo di Yara è stato ritrovato il medico legale ha subito stabilito che la giovane è stata uccisa ed è morta non soltanto per i colpi d’arma da fuoco ma anche per assideramento per la mancanza di cibo e di acqua. Per l’omicidio della 13enne è stato arrestato Massimo Bossetti, il muratore di Mapello che a distanza di tanti anni continua a professarsi innocente. “NON SONO STATO IO. YARA NON HA AVUTO GIUSTIZIA”, è questo quanto dichiara da anni il muratore che ricordiamo è stato condannato all’ergastolo per l’omicidio della 13enne.

Il padre pubblicizza i progetti dell’associazione dedicata alla figlia

Eppure, il padre continua a sperare che un giorno si possa arrivare ad una svolta in questo processo, che vede ancora dei punti oscuri. Tuttavia, il padre nel corso di un’intervista sembra abbia detto: “LA NOSTRA FAMIGLIA SARÀ FELICE QUANDO DIGITANDO IL NOME DI YARA SU GOOGLE NON COMPARIRANNO PIÙ ARTICOLI DI CRONACA NERA, MA I PROGETTI DELLA NOSTRA ASSOCIAZIONE”. Quest’ultima è stata chiamata “La passione di Yara” e pare che sia nata con uno scopo ben preciso, ovvero aiutare tutti quei ragazzi che sono dei veri e propri talenti nello sport e nell’arte e che per motivi economici non possono alimentare queste passioni, sostenendo quindi le spese in merito.



Lascia un commento