Albano Carrisi, ecco casa pensa sui vaccini



L’artista ha le idee chiare sui sieri che vuole (americano o russo) e che non vuole (l’anglo-svedese AstraZeneca) fare contro il coronavirus. «È indispensabile vaccinarsi, ma ho letto le differenze tra un vaccino e l’altro e ho deciso». «Il 29 marzo è il mio turno, ma se mi propongono AstraZeneca ne aspetto un altro: sulla mia pelle ne rispondo io. Amici che lo hanno fatto hanno avuto la febbre a 41 per una settimana». «Biden? Che errore dare del killer a Putin»



Ha letto e riletto articoli sui vaccini. Ha ascoltato notizie sull’argomento in tv. E poi si è fatto la sua idea. Al Bano non ha dubbi su che tipo di siero anti Covid vuole farsi inoculare e, soprattutto, non ne ha su quello che assolutamente non vuole. Poco importa che non si possa scegliere.

Al Bano, cosa ne pensa del vaccino? «Che sia indispensabile farlo, è l’unico metodo che abbiamo per sconfiggere il Covid. Ma ho letto le differenze tra un vaccino e l’altro e personalmente opto per Pfizer o Sputnik».

E che dice di AstraZeneca, di cui tanto si è parlato ultimamente? «Leggendo tutto quello che c’è da leggere ho notato che sta dando un po’ di problemi. Io opto per Pfizer o Sputnik». Dato che però non possiamo scegliere il tipo di vaccino, se dovessero chiamarla per AstraZeneca?

«Sulla mia pelle ne rispondo io e quindi aspetterei un altro turno. Ma non voglio influenzare nessuno». E preoccupato per le notizie sugli effetti collaterali e i casi di morte dopo AstraZeneca, per quanto il nesso non sia dimostrato? «Sono i fatti che determinano le notizie.

Ho amici che hanno avuto la febbre a 41 per una settimana. Ho letto e ho deciso. A parlarne si rischia di essere fraintesi, io sono per il vaccino, ma Pfizer o Sputnik». Lo Sputnik V al momento non è previsto in Europa. Ma a prescindere da questo, l’hanno già contattata per vaccinarsi?

«Sì, il 29 marzo sarà il mio turno». Sa con quale tipo? «No, ma mi informo prima, non voglio far perdere tempo». Come sta vivendo la pandemia? «Sono molto cauto e attento a tutto, anche se a volte non basta. Per viaggiare ho fatto tamponi a non finire e vivere in campagna aiuta, fino a ora sono stato molto fortunato.

Il virus viaggia con chi meno te lo aspetti e ti colpisce quando meno te lo aspetti. Quando penso al virus penso ai miei amici Detto Mariano, arrangiatore mio e di tanti altri, da Celentano a Mina e Battisti, che vedevo sempre quando andavo a Roma, e Andrea Lovecchio, autore di Luci a San Siro e di tante canzoni: stavano bene e sono morti di Covid».

Situazione difficile anche per la musica. «Non parliamo del lavoro perché non esiste. Grazie a Dio ho fatto tv, ma concerti no, un anno lontano dal palcoscenico è una bella fregatura. È un dramma questo Covid, un dramma per la vita di ogni elemento umano».

Covid a parte, cosa ne pensa di Biden che ha dato del killer a Putin? «È stato un errore madornale. Una scelta sbagliatissima da parte di un presidente. La diplomazia è andata a farsi benedire. Mi auguro che Putin dimostri più intelligenza di Biden».



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