Alessandro Gassman dice basta: ”Sono veramente stanco”



Alessandro Gassman si divide disinvoltamente tra televisione e cinema e riesce in entrambi i campi a dare il meglio di se stesso. Non a caso, dopo il successo delle fiction “I Bastardi di Pizzofalcone” e “Il Professore”, l’attore romano figlio del mitico Vittorio Gassman si ripropone per il suo terzo film da regista, “Il silenzio grande”, a dicembre su Amazon e nello stesso periodo anche come lavoro teatrale in giro per l’Italia.



Si tratta di una pellicola che dimostra la maturità e il talento dell’interprete che si rifà alla grande dopo un’adolescenza vissuta tra parecchie difficoltà ed imbarazzi. Già, perché se oggi è un uomo serio, maturo e di cultura, da giovane era un po’ diverso: «Studiavo poco e marinavo la scuola. – ha detto a “Donna Moderna“ con sincerità – A 14 anni sembravo una specie di Frankenstein alto 1 metro e 93, ero un gigante di fianco ai coetanei.

E il cognome mi faceva sentire “diverso”, sempre sotto osservazione. Ero un ragazzo timido, terrorizzato dal giudizio e dai voti. A volte ero aggressivo anche se non ho mai picchiato nessuno…». Alessandro si racconta come un «bullo, stupido e scemo, una di quelle persone che oggi mi danno fastidio e non vorrei proprio incontrare. Mio padre si arrabbiava molto con me e, con il fisico e la voce che aveva, sapeva essere spaventoso ». Già, il padre, un grandissimo attore che in casa è stato un padre che lo ha sempre spinto a dare il massimo, perché «era fissato che fosse indispensabile essere sempre i primi in tutto», come ha spiegato a “Gente”.

D’altronde il padre era un uomo che eccelleva in tutto, non solo nel cinema, ma anche nella vita privata: è stato anche nazionale di basket universitario e giocando una finale scudetto. Lui invece «da ragazzino ero un disastro, un fannullone indisciplinato, una capra a scuola. Mi sono fatto cacciare da tutte le scuole romane, a malapena ho finito gli studi». È stato il servizio militare ad aiutarlo a cambiare rendendolo più sicuro di se stesso, cosa che si è riflessa poi anche sul suo lavoro e sul suo modo di vivere, facendolo appassionare allo studio dopo aver lasciato le scuole. E all’ascolto, «e in un mondo in cui tutti urlano per far prevalere la loro opinione trovo che il silenzio possa essere sacro e appagante ».

Di sicuro Alessandro ci ha messo un po’ per liberarsi del peso di essere figlio d’arte. L’attore è il terzo dei quattro figli avuti da Vittorio Gassman ed è nato dalla relazione de “Il Mattatore” con la collega Juliet Mayniel. Faccenda ritenuta scandalosa all’epoca dai media, perché i due non erano sposati. Alessandro ha due sorelle, Paola, che il padre ha avuto dalla prima moglie Nora Ricci, Vittoria, avuta dalla seconda moglie Shelley Winters, e un fratello, Jacopo, nato dalle nozze con Diletta D’Andrea.

La separazione dei suoi genitori non è stata vissuta con serenità da parte di Alessandro che per anni è stato sballottato da un paese all’altro e da una casa all’altra. E quando parla della madre, l’attore lo fa con grande schiettezza: «È perfetta come amica, ma non ha nulla di materno. – ha detto a “Gente” – Ora abita in un posto quasi irraggiungibile, in Messico. Ci sentiamo spesso, ma capita che non la veda per anni».

Fu proprio lui, all’età di 14 anni, a decidere di andare a vivere con suo padre, anche se il paragone con una personalità come quella di Vittorio lo ha sempre decisamente schiacciato, impossibilitato come era a raggiungere i suoi livelli, sia nello studio che nel basket. «Insomma, ho sempre visto i miei limiti rispetto a quel modello là», ha ammesso il protagonista de “I Bastardi di Pizzofalcone”.

Comunque, questi oggi sembrano essere problemi abbastanza superati, ora che Alessandro è riuscito ad avere grande successo anche come regista. Il suo nuovo film in particolare, è ambientato nel 1965 e parla di un’epoca in cui i social, ovviamente, non esistevano: «È un film sulle cose non dette e sul desiderio di parlare e di ascoltare, in un momento in cui questo è molto difficile, o perché non ti fanno esprimere o perché, se lo fai, vieni insultato, aggredito», ha spiegato a “Lei”.

Oggi secondo l’attore (legato a Sabrina Knaflitz dalla quale ha avuto il figlio Leo, ex “X Factor“ e vincitore della sezione Nuove proposte al Festival di Sanremo 2020), si vive invece in una società che grida tanto e non ascolta: «Una società dove non ci viene data la possibilità del silenzio, confusa perché si urla addosso. Durante la pandemia è peggiorata, perché c’è stato un affioramento di quelli che erano i problemi già presenti nella società…», ha dichiarato. Sarà forse per questo che Gassman preferisce stare da solo: «Prediligo luoghi dove non c’è presenza di essere umani, mi piace passeggiare nei boschi dove non c’è niente. Oggi è un lusso trovare dei posti non frequentati da altre persone per goderne l’essenza».



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