J-Ax da ribelle a marito e padre affettuoso



Il bello del seguire la carriera dei cantanti che hanno successo da giovanissimi è quello di vedere tutto il percorso di crescita, il passare dall’essere ribelli e contro il sistema e i valori della società al diventare cittadini, mariti e papà modello.



Ovviamente senza perdere il talento e l’energia che li contraddistingue. J Ax, al secolo Alessandro Aleotti, a 49 anni compiuti lo scorso agosto è un uomo più maturo che non ha problemi ad ammettere il suo cambiamento.

Non si ostina a fare il Peter Pan, non nasconde ciò che ama solo perché non rientra nel suo personaggio, ma si mostra per ciò che è, anche se spesso significa fare ragionamenti opposti a quelli che avrebbe fatto trent’anni fa. E questo è un merito e un pregio che infatti lo fa amare sempre più sia dai suoi fan di sempre che dalle nuove generazioni.

Ora è uscito il suo nuovo album, “Surreale”, una nuova versione di “Reale” del 2020 ed è tutto da ascoltare. Ad esempio il suo rapporto con la marijuana, uno dei suoi cavalli di battaglia sin da quando scrisse “Ohi Maria” che divenne l’inno di chi voleva legalizzare la cannabis: «Ho smesso di fumarla 5 anni fa.

Quando è nato mio figlio sono stato in ospedale tre giorni e ovviamente non l’avevo portata. Il corpo si è ripulito, ci vuole poco, e quando ho riprovato non sentivo più le proprietà calmanti ma ansia», ha spiegato al “Corriere della sera” aggiungendo che ha smesso anche con le sigarette tradizionali.

O il suo rapporto con la religione: «Ho avuto un’educazione cattolica piuttosto rigida, ho fatto tutti i sacramenti, mi sono sposato in chiesa. Quindi no, non ho quel rifiuto a priori che tanti si aspetterebbero da me». Infatti si è sposato in Chiesa e quando ha avuto il Covid ha riscoperto anche la forza della preghiera.

Per lui mostrare questo suo nuovo volto non è un passo indietro, anzi, è un atto di forza e di sincerità: «C’è chi dice che mi sono imborghesito: senza nulla togliere alla classe operaia da cui provengo, nel caso la mia è stata una crescita che mi sono guadagnato, anche studiando, approfondendo. Probabilmente il fatto è che negli anni Novanta, quando era di moda essere alternativi, noi eravamo populisti, mentre adesso che è mainstream essere populista, mi ritrovo ad essere alternativo».

Oggi ha la maturità per analizzare la sua vita in modo diverso: «Il successo mi ha reso buono. Da giovane ero molto arrabbiato, risentito. Da ex ragazzino bullizzato mi ero trasformato in una iena e lo sono stato fino a che non ho trovato una serenità familiare e lavorativa. Sapere che se anche dovessi bucare tutti i miei dischi, da qui in avanti, non dovrò comunque cercarmi un lavoro, mi rende più riflessivo e mi fa vivere più positivo».

È questo che ci ha sempre reso dei fan di J Ax sin da quando faceva parte degli Articolo 31 insieme a Dj Jad, non si è mai nascosto, ha sempre mostrato il suo lato umano, ha sempre raccontato la sua vita e le sue passioni senza filtri (come il titolo del film di cui fu protagonista nel 2001). Diventare schiavi di un personaggio costruito a tavolino è facile, avere il coraggio di cambiare invece è difficile e da grandi persone.



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