Kasia Smutniak è Drusilla nella serie Sky Domina: ”Il vero potere per noi donne consiste nel sentirsi libere”



Questo articolo in breve

Kasia Smutniak e il poterle delle donne. L’attrice è la protagonista di Domina, la nuova serie Sky Originai che racconta la storia di Li-via Drusilla, moglie di Gaio Ottaviano, il celebre Cesare Augusto, primo imperatore romano, donna forte che segnò le sorti della vita politica romana nel suo più cruciale momento di crisi. Sono tante le serie tv sulle storie dell’antica Roma, ma nessuna ha mai messo al centro le donne.



Chi è Livia Drusilla davvero? «Domina ha come protagonista assoluta Livia Drusilla terza e ultima moglie di Gaio Giulio Cesare Ottaviano Augusto, donna intelligente, ambiziosa, scaltra, potente consigliera del marito, considerata da alcune teorie storiografiche la mente politica che avrebbe influenzato molte sue scelte e di sicuro determinante nel passaggio dalla Repubblica all’impero».

Qual è secondo te il messaggio più importante della serie? «Penso che Domina racconti una vicenda molto importante per il momento storico che stiamo vivendo. Non si tratta solo della vita di Livia Drusilla ma della condizione femminile in senso generale.

Ancora oggi, in tantissime parti del mondo, le donne non hanno diritti. Domina esplora una sfera del femminile che lega la sua protagonista a varie sfumature del potere, quello dell’essere donna in sé e quello necessario per essere libera in un periodo in cui a capeggiare era solo la posizione maschile.

Abbiamo bisogno di serie come Domina che riguardano donne forti e ne evidenzino anche le fragilità, ma soprattutto figure femminili che hanno lasciato un impatto enorme sulla nostra contemporaneità».

La consideri una delle prime femministe della Storia? «Si, Livia è stata certamente una delle prime femministe della storia e ha creato leggi apposta per le donne, che consentissero loro di mantenere le proprietà e non perdere i figli dopo il divorzio.

Come ti sei approcciata a Livia e c’è qualche elemento che vi accomuna caratterialmente? «Per calarmi nei panni di Livia ho dovuto prima capirla. Alcune sue decisioni, come quella di rinunciare ai propri figli, non erano facili da comprendere, io non lo potrei mai fare.

Questo le è costato dei sacrifici indicibili, che al principio possono essere difficili da capire. Ed è stata questa per me la parte più difficile: capire le motivazioni di Livia. Ma, appena ne ho compreso le esigenze, è stato più facile interpretare quella sua furbizia che molti, erroneamente, potrebbero considerare cattiveria.

E spero che dalla serie si capisca questo: quello che creiamo bisogna coltivarlo e proteggerlo, altrimenti può venire cancellato. Domina è anche una storia d’amore passionale. E penso che il potere sia quello di avere la libertà di scegliere. L’unica cosa che poteva legarmi al personaggio era la consapevolezza di sé, che entrambe possediamo, per il resto non sono una persona né ambiziosa né spietata».

Secondo te qual è il vero potere delle donne di oggi? «Penso che il vero potere per le donne sia quello di riuscire a sentirsi davvero libere. La speranza è che questa serie possa essere d’esempio per tutte le spettatrici che la guarderanno perché parla di diritti universali per cui dobbiamo continuare a lottare in modo che non ci vengano mai più tolti o negati».



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