Keanu Reeves torna con Matrix, cosa è successo in questi anni ai protagonisti?



E’ ancora tempo di “Matrix”. La celeberrima saga cinematografica che ha segnato la fine del secolo scorso in tutti i sensi (il primo film uscì nel 1999 e segnò una discontinuità tecnologica e narrativa rispetto al passato anticipando i tempi) torna a splendere con tutti i suoi effetti speciali fantascientifici, sui grandi schermi.



Il 1 gennaio, infatti, esce in sala “The Matrix: Resurrections” che segue la trilogia composta da “Matrix” del 1999, “Matrix Reloaded” e “Matrix Revolutions” del 2003. Tornano quindi le avventure strabilianti di Neo e Trinity, interpretati rispettivamente e fin dagli inizi da Keanu Reeves e Carrie-Ann Moss, per una pellicola scritta e diretta ancora dalle sorelle Wachowski, ovvero Lily e Lana (che in passato erano conosciuti come i fratelli Wachovski visto che prima di cambiare sesso erano Andy e Larry) che ora sono maturati ancora di più rispetto a quando uscì il primo “Matrix” e avevano alle loro spalle il solo film “Bound”.

L’attesa è enorme e si preannuncia un film spettacolare degno del primo film (gli altri due capitoli furono capiti e apprezzati un po’ di meno), ma la domanda è: dopo il successo enorme del primo “Matrix” gli attori protagonisti hanno saputo approfittarne per lavorare in altri successi? Non tanto. In particolare per Keanu e per Carrie-Anne rimanere al livello di quel successo non è stato facile e le loro carriere, diversamente da quello che ci si aspettava, non hanno spiccato il volo.

La Moss subito dopo “Matrix” ha lavorato in “Chocolat” (ma la protagonista era Juliette Binoche) e poi solo parti secondarie, dalle serie tv “Vegas”, “Humans” e “Jessica Jones” o a film come “Brain on Fire” e “Pompei”. Un po’ meglio sono andate le cose per Hugo Weaving, che grazie alla fama ottenuta con “Matrix” ha poi lavorato in film di successo ma spesso con una maschera, da “Priscilla La Regina del Deserto” (Tick / Mitzi) alla saga de Il “Signore degli Anelli” (Elrond), “V per Vendetta” (V), “Captain America” (Red Skull) e altri, ma senza mai sfondare davvero.

Decisamente meglio Lawrence Fishburne che negli anni ha lavorato a grandissimi film, da “Mission Impossible” a “Batman vs Superman”, da “Mystic River” a “Passengers” fino al ruolo di Raymond Langston in “CSI – Scena del crimine” e in altre serie tv. Meglio, ma dopo Morpheus poteva ottenere qualsiasi ruolo. Chi ha sorpreso di più, però, è stato proprio il protagonista Keanu Reeves che, nelle aspettative di tutti, dopo “Matrix” sarebbe dovuto diventare un grandissimo del cinema, capace di lavorare in qualsiasi film e di ambire anche all’Oscar.

Da considerare che anche prima di “Matrix” era uno dei big del cinema grazie a “Dracula”, “Piccolo Buddha”, “Speed” e tanti altri. E invece l’attore canadese è come se si fosse adagiato non riuscendo più a tenere quel ritmo di successi limitandosi a film comunque piacevoli ma non indimenticabili come “Tutto può succedere”, “Constantine”, “La Casa sul Lago del Tempo”, “Ultimatum alla Terra”, “John Wick”. Insomma, se è vero che “Matrix” è entrato nella storia del cinema, sembra che abbia scaricato mentalmente i suoi protagonisti. Magari il nuovo film sarà una nuova ripartenza, una “Resurrections” anche per loro.



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