Kitty Spencer si sposa e dimentica zia Lady Diana



Non è stato proprio un royal wedding, ma di sicuro uno degli eventi più attesi di questa estate. Stiamo parlando delle nozze blindatissime di Kitty Spencer, nipote della principessa Diana (è la primogenita di suo fratello Charles), con il miliardario sudafricano Michael Lewis, di 32 anni più vecchio, che si sono svolte nell’arco di un weekend, dal 23 al 25 luglio, tra Roma e Frascati (il “sì” è stato pronunciato a villa Aldo brandini, dimora storica dei Papi e simbolo del Rinascimento italiano).



Per il grande passo, rimandato di un anno a causa della pandemia, la nobildonna e il magnate hanno scelto una location lontana da Londra e dai dissidi di casa Windsor, e non è un caso che sia l’Italia: Kitty ama così tanto il nostro Paese e la nostra arte che, dopo l’infanzia e gli studi in Sudafrica, ha scelto Firenze come città delezione. Tra i 170 invitati al matrimonio non erano presenti i parenti più blasonati: nessuna traccia dei cugini William e Harry con le rispettive consorti e nemmeno del padre della sposa, che il giorno delle nozze si trovava nella sua tenuta di Althorp.

Kitty è stata accompagnata all’altare dai due fratelli, Louis Spencer e Samuel Aitken (figlio di secondo letto di sua madre Victoria Lockwood), ma le assenze eccellenti non hanno turbato la coppia né hanno oscurato il vero protagonista di ogni matrimonio che si rispetti: l’abito della sposa. Anzi, per la precisione, cinque abiti che hanno accompagnato il weekend e che sono stati disegnati per Kitty da Dolce&Gabbana, la maison di cui è global ambassador da febbraio. «Siamo felici di accogliere Kitty nella nostra grande famiglia», avevano fatto sapere in quella circostanza i due stilisti, «vederla indossare i nostri abiti e interpretarli con il suo stile ci emoziona sempre molto».

Dunque gli occhi erano tutti puntati sull’abito nuziale e l’apparizione di Kitty nel giorno più importante della sua vita ha stupito tutti i presenti: una cascata di pizzo con un design floreale, maniche lunghe a sbuffo, una lunga abbottonatura che partiva dal fondo e arrivava al collo alto e un velo regale (non proprio compatibile con il caldo afoso). L’abito, che è stato confezionato in sei mesi e ha richiesto alla nipote di Diana ben quattro prove, mescola l’artigianalità italiana e la tradizione inglese.

Come ha detto Domenico Dolce, infatti, il vestito ha una chiara ispirazione vittoriana. Non è stato fatto, però, nessun tributo alla zia Diana, che esattamente quarant’anni fa convolava a nozze con un vapo- o abito anni a effetto meringa diventato iconico. Piuttosto, nel corpetto aderente, le maniche di pizzo e nei bottoncini lungo la schiena, Kitty è parsa ispirarsi alla mise di Kate Middleton nel giorno del matrimonio con William.

Qualcuno si aspettava di vedere sul capo della ragazza almeno la tiara Spencer, indossata da Lady D il giorno del “sì” al principe Carlo, ma è rimasto deluso. Anche gli altri quattro outfit indossati dalla Spencer nei vari momenti dei festeggiamenti erano tutti firmati Dolce&Gabbana: il primo, indossato per la cena del venerdì, in tulle celeste ricamato con fiori a punto e croce; dopo la cerimonia nuziale, invece, la sposa ha optato per un vestito d’organza n bustino e un’ampia gonna dipinta a mano; per il party vero e proprio, tenuto alla Villa Aldobrandini con guest star Andrea Bocelli e conclusosi con un tripudio di fuochi d’artificio, Kitty ha scelto un abito da cocktail completamente ricamato con perline argentate e dorate; infine, per l’ultimo incontro con gli ospiti, la scelta è caduta su un abito in mikado di seta impreziosito da piccole paillettes, fiori a effetto porcellana e nastri in duchesse doppia. Insomma, un evento da mille e una notte.



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