MotoGP Gran Premio Emilia Romagna 2021 streaming gratis come vedere diretta live tv GP



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La storica prima fila tutta Ducati a Misano disegna uno scenario tutt’altro che imprevedibile alla vigilia: con l’asfalto bagnato, Fabio Quartararo si è confermato in grande difficoltà, al contrario di un Pecco Bagnaia ancora una volta imbattibile in qualifica, con la quarta pole position consecutiva. Se il torinese scatta davanti a tutti, affiancato dal compagno di team di oggi (Jack Miller) e da quello di ieri (Luca Marini, al suo fianco nel titolo 2018 della Moto2), Quartararo invece chiude la quinta fila.

Come se la griglia di partenza l’avesse disegnata Pecco… E anche se le condizioni oggi sono destinate a cambiare rispetto alle due giornate di prove, il rischio che il francese debba rimandare la festa per il titolo è tangibile. Come ha ammesso lui stesso: «Se non succede niente di strano, cercherò di chiudere a Portimao».

I 52 punti di divario, però, dicono che Bagnaia non può sbagliare: se entrambi i candidati non dovessero prendere punti, Fabio sarebbe campione del Mondo. Per questo Pecco non deve soltanto pensare al secondo successo in due GP a Misano, ma anche a non commettere errori: « Dipende molto dalle condizioni in gara, sull’asciutto vado forte e posso fare una grande corsa. Sul bagnato è differente». La pioggia, infatti, ieri ha messo in difficoltà anche il ducatista, rimasto fuori dalla Top 10 nelle libere e costretto quindi a passare per la Ql. Un passo indietro che però si è rivelato il segreto della pole. « Ho potuto girare molto più degli altri, e capire le condizioni della pista – ha spiegato Pecco -. Ho visto che tanti piloti mi seguivano in Ql, sul momento volevo farli passare, temendo che si potessero avvantaggiare, poi ho capito che trainandoli forse avrei impedito a Quartararo di prendersi uno dei due posti per la Q2». Missione compiuta: il leader della classifica ha chiuso solo 5° nel primo turno di qualifiche.

Per rosicchiare punti al francese, oggi Pecco ha bisogno di qualche aiuto tra i numerosi ducatisti competitivi – ben cinque inQ2 anche se Jorge Martin e Johann Zarco sono caduti tre volte – a cominciare da Jack Miller, che a Misano 1 fece da stopper per qualche giro su Quartararo. L’australiano ha negato gli ordini di scuderia (« non ne ho mai ricevuti») ma si è confermato aperto di fronte all’opportunità di aiutare Bagnaia. «Il nostro obiettivo è fare 1 -2, e comunque stare con Pecco a Misano è veramente difficile. Non farò nulla di stupido, userò la testa: il buon senso è una virtù importante».

Se Bagnaia non pensa troppo a Quartararo («devo soltanto provare a vincere per tenere aperto il Mondiale»), il francese si concentra sul campionato. Ieri ha ammesso di non aver preso rischi: «Non volevo cadere, questo bagnato era molto pericoloso. In alcuni tratti andavo persino meglio di Bagnaia. Per questo non posso essere contento ma nemmeno troppo arrabbiato. Pressione? Non credo che sia stata la causa del risultato in qualifica. Ma per evitare la pressione, non chiederò al box di segnai anni la posizione di Bagnaia». Con 52 punti di vantaggio a tre gare dalla fine, Quartararo può permetterselo. Ma se il divario dovesse diminuire in modo sensibile dopo Misano…

Non poteva essere un weekend come gli altri, e la vigilia del GP di Misano 2 – prima del quale oggi viene premiato dal Ministro degli Esteri Luigi Di Maio come ambasciatore delMade in Italy – ha regalato emozioni forti a Valentino Rossi. Perché dieci anni fa scompariva Marco Simon-celli, uno dei migliori amici del Dottore, al quale Misano ha voluto dedicare un’iniziativa originale quanto sentita: la curva della Quercia ha ritrovato l’omonimo albero, dedicato al Sic, dopo la cerimonia di ieri con papà Paolo («un albero meraviglioso per ricordare il nostro bimbo che ci aspetta»), i presidenti di FIM (Jorge Vie-gas) e FMI (Giovanni Copioli) e il CEO Doma Carmelo Ezpeleta. Rossi, che fu coinvolto nella tragica carambola di Se-pang, ha commentato con malinconia: «Quel giorno lo sconforto fu massimo: mi domandavo come sarebbe stato possibile andare avanti. Perdemmo un grande pilota e io persi un amico. Penso sempre al Sic, ogni tanto lo sogno».

In una giornata con la centrifuga di emozioni, la nostalgia si è unita all’orgoglio, perché la VR46 Riders Academy oggi parte in pole, e la famiglia di Tavullia è ugualmente in prima fila. Già, perché il passaggio di consegne cominciato un anno fa – quando Valentino sfiorò il podio alle spalle di Franco Morbidelli e Pecco Bagnala, per 1′ 1 -2 della Academy – nello stesso teatro, Misano, ieri è arrivato il definitivo trasferimento del testimone, con la pole dell’imprendibile Bagnala e la prima volta in prima fila di Luca Marini. E così se il Valentino Rossi pilota ha vissuto una giornata non proprio da ricordare – con il 23° e ultimo tempo in qualifica – il Valentino Rossi mentore ha trionfato, anche grazie all’incoraggiante sesto tempo di Morbidelli.

Ma è stato soprattutto il Valentino fratello maggiore a festeggiare, con la prodezza di Marini, molto più che un premio di consolazione per la giornata del numero 46. «C’erano brutte condizioni e non ho trovato il feeling con la moto e con le gomme, e quando la pista è umida, per spingere con le gomme da asciutto ci vuole coraggio – ha detto, con una considerazione condivisibile (e inevitabile) per un pilota vicino al ritiro -. Luca però mi ha reso felice, sono molto fiero di lui. Da rookie si fa fatica e questo è stato un grande risultato: ai debuttanti può capitare di sbagliare, ma chi ha talento trova anche il lampo giusto». E da fratello, Rossi ha proseguito il discorso parlando da team owner, ciò che sarà nel 2022: «L’anno prossimo avremo progetti di alto livello, Luca avrà una moto buona (la Ducati GP22, ndr) e sarà affiancato da tante persone che hanno lavorato con me, quindi sarà nella condizione di fare bene». Valentino, che ha sfoggiato il casco in onore dei tifosi del Fan Club con un cuore giallo e una grafica speciale che ritrae la sua gente, oggi riceve l’omaggio della sua tribuna, con i tifosi pronti a levarsi il cappello.

D Dottore ha sorriso vedendo Marini parlare a sua volta del 2022. «E’ una grande soddisfazione pensando anche al prossimo anno» ha detto il 24enne rookie che ha sognato anche la pole position. Un’idea non certo impossibile, considerando il distacco inferiore al decimo di secondo da Bagnala. «Sono stato conservativo nelle ultime due curve, vedendo il crono che stava maturando, ho voluto evitare rischi e prendere la prima fila. Ma la pole era lì…».
Marini è stato eccellente in condizioni miste, che hanno messo a dura prova i piloti, con le numerose cadute, come quella di Marc Marquez, che aveva rischiato grosso già a inizio Q2, quando la RC213V aveva cercato di disarcionarlo, ma in quel caso il catalano aveva effettuato l’ennesimo salvataggio da rodeo. «E’ un risultato di cui posso andare fiero, quando le condizioni sono miste le differenze tra le moto si assottigliano. In gara farò il possibile per essere lì». E rendere felice il fratello maggiore.



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