Raffaella Carrà: a chi andrà la sua eredità?



Raffaella Carrà si è spinta nella giornata di ieri lunedì 5 luglio 2021 all’età di 78 anni lasciando purtroppo un vuoto immenso in tutti noi. A dare il triste annuncio relativo alla sua morte è stato il compagno di tutta una vita ovvero Sergio Japino. “Raffaella ci ha lasciati. È andata in un mondo migliore, dove la sua umanità, la sua inconfondibile risata e il suo straordinario talento risplenderanno per sempre“. Queste le parole scelte da Japino per annunciare la morte di Raffaella.



La morte di Raffaella Carrà, un fulmine a ciel sereno

Nessuno pare sapesse che effettivamente Raffaella Carrà fosse malata da un po’ di tempo a questa parte e la notizia è stata diffusa soltanto ieri. La notizia della sua morte ha colto tutti di sorpresa ed è stata davvero un fulmine a ciel sereno per tanti fan, ma anche per tanti colleghi e amici che si sono immediatamente riversati sui social per dare lei l’ultimo saluto. Nel corso della sua vita Raffaella Carrà nata nel 1943 è stata davvero un’ artista a 360° ovvero una nota showgirl ma anche ballerina conduttrice e cantante di grande successo. La sua scomparsa ha generato sicuramente un grande vuoto nel mondo dello spettacolo ed in tutti noi, ma Raffaella ha lasciato sicuramente un’ eredità artistica davvero immensa oltre che un grande patrimonio artistico.

La sua grande eredità artistica

Di lei e della sua vita privata sappiamo che ha fatto da padre e da madre ai suoi nipoti Federica e Matteo ovvero i figli del fratello Renzo che purtroppo è venuto a mancare tanti anni fa per via di una brutta malattia ovvero un tumore al cervello. Non ha avuto figli suoi anche se fare ne abbia adottati a distanza davvero tanti. Nel corso della sua vita ha vissuto in diverse case, perché pare ne avesse una a Roma ed esattamente una nel quartiere di Villa Clara ed anche una in Toscana, villa di Cala Piccola.

Quanto ha guadagnato nel corso della sua vita

Non si sa sostanzialmente quanto abbia guadagnato nel corso della sua vita Raffaella Carrà, ma sicuramente tanto. Di questo ne ha parlato proprio la stessa nel corso di una intervista, dove pare abbia detto “Sicuramente guadagno bene ma il mio è un duro lavoro. Il mio cosiddetto mega-contratto? Se sapessero quanto pago di tasse! E il rischio dove lo mettono? Mi rimbocco le maniche e cerco di attirare i telespettatori nei programmi serali“.

Il nuovo millennio era appena aperto, nel 2000, e il boom del programma varietà era completo. Uno dei riferimenti in cui si discute è ovviamente Raffaella Carrà, morta lunedì scorso all’età di 78 anni e che ha presentato all’epoca il programma “Carràmba! Ehi

Solo i più anziani della Band ricordano quel giorno. Sono passati più di 20 anni da quando una decina di zampognari di Candás hanno messo piede negli studi di Cinecittà, a est di Roma, la mecca per programmi di questo tipo, accompagnati da una piccola rappresentazione anche della Banda de Villaviciosa. Il motivo era quello di coprire il famoso pifferaio di Villaviciosa José Ángel Hevia nella presentazione della canzone “Tanzila”.

Uno dei suonatori di cornamusa che c’era era José Manuel Sirgo, che ricorda anche chi si sono incontrati dietro le quinte: “Prima di entrare abbiamo visto che c’era anche Monica Belucci”. Tra i ricordi, senza dubbio un aneddoto: “Ricordo che stavamo accompagnando. I realizzatori ci avevano messo lontano, dietro, e Hevia ha detto che non siamo venuti dalle Asturie per stare dietro e ci ha detto di stare davanti. E siccome era in diretta, siamo andati e siamo andati avanti”.

Dall’incontro è uscito un video in cui la famosa italiana si riferisce con il suo accento particolare e orecchiabile alla cornamusa come cornamusa e parla delle Asturie come terra di montagne.

Furono alcuni anni in cui l’ascesa di Hevia come punto di riferimento nel mondo della cornamusa pose il Principato in molti angoli del mondo, e anche la Banda di Cornamusa di Candás: “Siamo stati anche agli Amigo Awards, abbiamo suonato in Finlandia , in Giappone… Abbiamo esibizioni con ‘Dangerous Friendships’… Quello è stato un periodo molto bello per quelli di noi nella Band in quel momento”.

Quegli schieramenti e quei viaggi sono ricordati dallo stesso Hevia: “Erano altri tempi. Le aziende hanno mobilitato tutto ciò che era necessario. Siamo andati a Roma, Tokyo, Franfkurt, Argentina… C’era mercato per quello”. E ricorda con affetto anche quella data, anche se non è stata l’unica volta che ha partecipato al programma della poliedrica star italiana: “Sono andato più volte in RAI. Carrà era in Italia quello che era in Spagna, il punto di riferimento per le varietà della notte. Lo ricordo con grande gratitudine e soddisfazione, è stato molto piacevole”.

E in quel mare di aneddoti, ne ricorda anche uno con un protagonista diverso: “Una volta siamo andati come ospiti al Festival di Sanremo, è venuto anche Mari Luz Cristóbal. Il presentatore era Luciano Pavarotti. Ci siamo esibiti lì ed è rimasto così colpito che quando ha lasciato il palco è corso a coprire Mari Luz di baci e complimenti”.



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