Teddy Reno è il marito di Rita Pavone ma è anche un noto produttore cantante e attore italiano il quale ha contribuito a scrivere la storia della musica e dello spettacolo del nostro paese. Da tantissimi anni ormai è legato a Rita Pavone una nota cantante, attrice e showgirl italiana naturalizzata Svizzera. I due hanno vissuto un amore davvero meraviglioso e lì infatti stanno insieme da oltre 50 anni. Si sono sposati esattamente il 15 marzo 1968 e pare che all’epoca questo matrimonio fu piuttosto discusso perché lui era più anziano di Rita di ben 19 anni e pare fosse già sposato e con un figlio. Entrambi però hanno dimostrato in tutti questi anni che il loro fosse davvero un grande amore.
Teddy Reno chi è
Il suo vero nome è Ferruccio Merk ricordi ed è nato l’ 11 luglio 1926 a Trieste ed oggi a 95 anni. La madre aveva origini ebraiche e pare fosse scappata dalle persecuzioni dei tedeschi nel corso della Seconda Guerra Mondiale trovando rifugio a Milano Marittima insieme alla sua famiglia ovviamente sotto Falsa Identità. Sin da piccolino Teddy si è appassionato alla musica e subito dopo la fine della guerra pare sia partito in torneo in Germania insieme all’orchestra inglese di Teddy Foster. Da lì è venuto fuori il suo nome d’arte con cui è stato da sempre identificato e riconosciuto.
Carriera
Dopo questa esperienza all’estero poi Teddy Reno sarebbe tornato in Italia collaborando con l’orchestra di Pippo Barzizza e prendendo parte a diverse trasmissioni in radio della Rai. Ha firmato poi un contratto con l’etichetta CGD fondata proprio da lui stesso ed è stato anche uno dei protagonisti del Festival di Sanremo.
Vita privata
Come abbiamo già avuto modo di vedere, nel 1961 ha inventato il festival degli sconosciuti di Ariccia e alla prima edizione partecipò proprio Rita Pavone che vinse addirittura la manifestazione. In quell’occasione i due si sono conosciuti e innamorati si sono sposati poi con rito religioso a Lugano nel 1968. “Io vengo da una famiglia nella quale le ragazze dovevano sposarsi essendo ancora internamente candide. Oggi non è più così, ma all’epoca era molto importante. L’amore io l’ho vissuto in maniera felicemente disperata: ho capito che la persona che amavo era la stessa che volevo sposare. E mi dava profondamente fastidio chi mi diceva che il matrimonio avrebbe rovinato la mia carriera. Per me è stata dura innamorarmi nel 1964 e aspettare fino al 1968 quando ci siamo sposati, è stata una lunghissima prova, anche di resilienza. Avevo promesso a mia madre (mio padre era invece contro questo matrimonio) che sarei arrivata all’altare così com’ero e questa promessa l’ho mantenuta.”
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