Chi è Gianluca Loprete che ha ucciso il padre: malattia, madre, canne e lockdown



Questo articolo in breve

Nessuno degli abitanti di Piazza dei Mercanti ha sentito le sirene la mattina del 22 agosto 2015, quando Gianluca Loprete, sospettato di aver ucciso la moglie, è stato arrestato dai carabinieri. Il primo a notarle fu Luciano, che abita al quinto piano e la domenica mattina presto porta a spasso il cane. Gianluca Loprete è stato visto ammanettato in macchina e si guardava intorno, secondo Luciano.



Nonostante il disordine e la sporcizia della stanza, le macchie di sangue sono ancora visibili. Il cadavere è tagliato in cinque parti e una grossa lama stretta nel pugno della vittima è ancora fresca. La vittima, Antonio Loprete, 57 anni, laureato alla Bocconi e direttore investimenti della Bpm, è stata uccisa. È stato ucciso di notte, forse già nel pomeriggio di sabato. Prima ancora che il procuratore di Monza Carlo Cinque lo arrestasse per omicidio e profanazione di cadavere, il 19enne si è lasciato legare e ha smesso di parlare.

Secondo gli investigatori, Gianluca Loprete era in cura psichiatrica da anni prima dell’incidente. Gli era stata diagnosticata una malattia mentale da bambino e l’ultima visita al Cps di Sesto San Giovanni risale a marzo. Gli inquirenti affermano che non era stato coinvolto in attività violente in passato né avevano visto negli ultimi tempi interventi nell’edificio di via Saint Denis, vicino all’ospedale di Sesto. Secondo il signor Luciano, il ragazzo faceva anche uso di droghe. “Canne, tante canne. E cattive compagnie”, dice.

Un giorno una delegazione di vicini si recò a casa di Loprete per esprimere le proprie preoccupazioni riguardo al terribile odore. “Non sentite l’odore di quella canna? Il padre ci ha detto di non averci mai fatto caso. Le cose sono andate di male in peggio dopo la chiusura, quando gli amici salivano in bicicletta sull’ascensore, scendevano le scale e rimanevano sul pianerottolo a dormire. Anche noi ci siamo lamentati di questa situazione. Da allora non abbiamo più saputo nulla”.



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