Chiede stipendi arretrati: la datrice di lavoro la prende a calci, schiaffi e le rompe un dente



In questo articolo viene descritto l’aggressione subita da una donna da parte del suo ex capo dopo che lei gli aveva chiesto gli stipendi arretrati. Prima dell’aggressione, la dipendente ha raccontato nella sua denuncia in tribunale come il suo datore di lavoro avesse insultato suo figlio e le avesse rotto un dente. Poi l’ha presa a calci e schiaffi prima di ordinare a un altro dipendente di picchiarla con un bastone. Il datore di lavoro è stato ora condannato per aggressione.



Dopo un processo durato tre mesi, il Tribunale di Bari ha emesso una sentenza nei confronti dell’ex titolare di un centro estetico di Bari AC, 56 anni. La donna era accusata di lesione personali e di aver aggredito una lavoratrice che, dopo tre mesi alle dipendenze della struttura, doveva preteso il pagamento degli stipendi dovuti e non ancora riscossi. I fatti risalgono all’aprile 2016.

La vittima, secondo la ricostruzione, si è recata dal titolare per chiedere il pagamento, a cui è seguita una presunta violenza fisica. Il titolare l’avrebbe spinto “violentemente” contro il muro e poi colpita con schiaffi, calci e pugni. La donna, dopo l’aggressione, riportò un trauma cranico, ferite e contusioni al volto e al braccio e persino la rottura di un dente.

Questo incidente ci mostra che, mentre l’industria della bellezza è in gran parte piena di persone oneste, ci sono alcuni individui senza scrupoli che spesso abusano delle loro posizioni di potere e utilizzato il loro lavoro come mezzo per sfruttare e danneggiare gli altri. Il fatto che a questa donna sia stato permesso di continuare la nostra società “carriera” per così tanti anni la dice lunga sull’accettazione da parte delle azioni dei ricchi.

Dopo il risarcimento del danno per le ore di lavoro non retribuite, al lavoratore pugliese è stato riconosciuto anche un risarcimento provvisorio di cinquemila euro da parte del Tribunale del Lavoro di Bari. Nel luglio 2019, il Tribunale del lavoro di Bari aveva già riconosciuto al dipendente 2.780 euro per il periodo di lavoro non retribuito.



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