Orietta Berti celebra i suoi 57 anni di carriera con 130 brani



Finalmente è uscito il tanto atteso cofanetto di Orietta Berti La mia vita è un film: 55 anni + + di musica, con cui Orietta celebra i suoi 57 anni di carriera con 130 brani. I due “++”, ispirati dall’amico Achille Lauro (con la sua Latte-/-) e rigorosamente di colore rosa, vogliono identificare gli ultimi due anni che pur nelle difficoltà sociali ed internazionali hanno dato vita ad una nuova Orietta. Ben 6 dischi racchiusi da una particolare cover ideata dal designer Nero blk (alias Andrea Antonucci), nella quale Orietta è ritratta come la regina Anna D’Asburgo nella pittura del 1622 di Pieter Paul Rubens, un’inedita atmosfera di graphicart simile alla cover di Mille a opera dall’artista Francesco Vezoli.



La partecipazione al Festival con le simpatiche gaffe, ha fatto conoscere e amare ad un pubblico ancora più grande un’Orietta “universale”: Mille, Luna Piena, Amazzonia e in ultimo il fortunato tour estivo celebrano la chiusura di due anni intensi, pieni di emozioni e aprono un nuovo ciclo che inizia proprio con la partecipazione al Grande Fratello Vip in qualità di opinionista.

Orietta, il nuovo cofanetto è veramente un’opera omnia di tutta la tua notevole produzione discografica: come nasce questo lavoro con ben 6 cd? «Il cofanetto è quella ciliegina sulla torta di un fortunato progetto artistico nato inaspettatamente con il Festival di Sanremo 2021. Sono molto contenta! Mi piace tutto ma il quinto cd credo sia proprio una chicca per miei fan. La vita di tutti noi è un film, siamo unici e irripetibili. Ognuno di noi ha una vita straordinaria, fatta di emozioni, alti e bassi.

Il mio invito è quello di imparare a renderci conto delle fortune che abbiamo: ero una semplice ragazzina di provincia, con il papà scomparso prematuramente. Nel tempo, con l’intuizione del grande Giorgio Calabrese, con un po’ di fortuna, grazie alle mie doti e alla mia dedizione, la vita mi ha premiato, sul lavoro e con una famiglia e un marito straordinari. Oggi più che mai mi rendo
conto della bellezza della mia vita che ancor oggi conduco nella sua straordinaria normalità».

Tra tutte le canzoni selezionate qual è il podio personale di Orietta? «Sicuramente Tu sei quello, la prima canzone che mi ha portato al grande pubblico, dedicata ovviamente a mio marito Osvaldo; poi Fin che la barca va… che ha venduto tantissime copie e poi Mille, un caso unico nella storia Italiana dato che una hit estiva non aveva mai raggiunto cifre come queste , 6 dischi di platino e oltre 150 milioni di visualizzazioni. E pensare che non la volevano uccidere.

Davvero? «Si, è stato  mio figlio ad insistere. Avevo conosciuto Fedcz a Sanremo ma mi mai  avrei pensato w che avrebbe potuto pensare a me per questa canzone, vista la differenza di età e di genere. Poi ho sentito il pezzo, mi è piaciuta tantissimo e ho accettato». E se dico un nome, Pasquale Mammaro che cosa mi dice?
«E’ il mio manager ma soprattutto un grande amico. Ci conosciamo da tanti anni, poi ci siamo ritrovati e grazie a lui si sono realizzate le bellissime cose degli ultimi anni. Mi sono affidata a lui e alla sua esperienza.

Devo a lui il ritorno a Sanremo 2021: mi ha convinto ad affrontare il Festival, anche se ne uscivo dal Covid. Penso che sia misto lasciarsi o consigliare da chi ne sa più di te! Lui ha davvero un intuito eccezionale!». 57 anni di successi hanno una ricetta segreta: ne è consapevole?

«E’arrivato tutto per caso, anzi non ho mai cercato il successo a tutti i costi. Ho sempre voluto dare sempre il massimo e le cose belle sono arrivate. All’inizio devo tutto a Giorgio Calabresi che mi mise in contatto con una casa discografica internazionale di stampo tedesco puntando sulla bella voce e sul bel canto, tipicamente italiano. Poi mi sono lasciata sempre guidare dagli altri, tenendo sempre bene i piedi per terra senza mai sentirsi una diva».



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