Sabrina Salerno gelosissima di suo marito



Quando era bambina, Sabrina Salerno era talmente sottile da essere ribattezzata “Sardina” dai compagni di classe che si divertivano a storpiarle il nome. Chissà che cosa penseranno oggi, nel vederla così meravigliosamente donna.



Una Venere sinuosa che a 54 anni posa per noi in costume, fiera di una fisicità della quale ha preso coscienza verso i 16 anni, complice un bikini grigio e rosa acceso di Fiorucci sfoggiato in spiaggia l’estate della svolta. «Potreste non crederci, ma ero molto timida e insicura. Mi trovavo mille difetti, mi specchiavo e mi vedevo tanta, per via del seno prosperoso, anche se ero magrissima, e quindi cercavo di coprirmi, camuffarmi.

Di indole, mi sono sempre sentita più un maschiaccio che femminile come mi vedevano gli altri. Non avevo la percezione netta di come in effetti ero». Quando hai iniziato a capire le potenzialità della tua sensualità? «Durante i primi servizi fotografici, verso i 17-18 anni. Quando riguardavo i ritratti che mi avevano fatto riuscivo a smorzare il mio senso critico, a distaccarmi dall’insicurezza, ad avere uno sguardo obiettivo sul mio corpo.

Ho preso coscienza così della mia fisicità». Dell’esserti trasformata, passando da sardina a sex symbol, capace di accendere i sogni degli italiani a ogni passaggio in Tv. Erano gli Anni 80. «Sai, un conto è essere considerata sexy nell’immaginario collettivo, un altro è sentirsi così. E per me non lo è mai stato. Vedevo tutte più belle e accattivanti di me. Detto ciò, la mia immagine funzionava e, quindi, cavalcavo l’onda». L’onda lunga della sensualità. «Ho usato la sensualità quanto il cervello. Per scegliere cosa fare, per restare con i piedi saldi a terra quando, giovanissima, sono stata travolta dal successo.

La testa ha sempre guidato le mie scelte, sono poco influenzabile e autonoma. Ho sempre sostenuto che con la sola avvenenza non si va lontano: io volevo costruire, non apparire, tant’è che dagli Anni 80 lavoro tra musica e Tv, da tanti anni sono legata allo stesso uomo, abbiamo una famiglia e con nostro figlio Luca, di 18 anni, sono accudente, attenta, apprensiva». Che vette di gelosia ha raggiunto tuo marito Enrico Monti? «Nessuna. Mai stato geloso: è sicuro di sé ed equilibrato. Quando ci siamo conosciuti avevo 24 anni, lui 30. L’ho corteggiato io e, forse per insicurezza, ero gelosissima.

Gli dicevo che aveva gli occhi lunghi, che guardava tutte». Lui come reagiva? «Scuotendo la testa. Diceva che mi sognavo le cose. Nella realtà, Enrico non mi ha mai dato motivo di dubitare di lui, ma ero irrazionalmente sospettosa, non ci potevo fare nulla. Un pochino lo sono ancora». Ti dà fastidio che non sia geloso? «Un po’ sì. Anni fa, durante una registrazione di un programma Tv, un uomo bellissimo e famoso, accompagnato da una donna avvenente e famosissima, mi infilò un bigliettino con il numero di telefono nella tasca della giacca. Quando, rientrata a casa, l’ho trovato, l’ho raccontato a Enrico.

Incredulo ha detto: “Ma dai, non ci credo?!”. Capisci? Con una frase, ha smontato la mia vanità (ride, ndr)». Quanto sei vanitosa? «Vanitosissima. Mi guardo, mi riguardo, mi curo tanto, ma ho un forte senso del pudore, non amo ostentare. Nella vita privata non faccio topless, nemmeno in barca con gli amici, per una forma di rispetto. Nel lavoro, invece, la vedo con un’ottica diversa». Come mantieni la tua splendida forma? «Allenandomi anche quattro volte a settimana. Il Dna con me è stato generoso e io lo ricambio con equilibrio e impegno per mantenere il mio benessere. Non amo le esagerazioni, da quando ho 25 anni sto attenta a tavola, ma senza assilli.

Ho la fortuna di non andare pazza per i dolci, quindi me ne privo senza fatica. In compenso, quando lo desidero, mi concedo piccoli peccati di gola e un bel bicchiere di vino. Quando aspettavo mio figlio ho preso 30 chili, ma ero così felice che non badavo all’ago della bilancia. Dopo sei mesi dal parto, con gioia e stupore, sono rientrata nella 40». Fisico a parte, provi a descriverti? «Sono schietta, secca, dico sempre quello che penso.

Sono umorale e nel mio corpo convivono due donne: una solare, una lunatica e ombrosa. Cambio spesso opinione perché mi metto in discussione e amo vedere le cose da più punti di vista». In amore come sei? «A volte un pochino anaffettiva. Passo da generosi slanci e grandi freddezze e durezze. Enrico sa come prendermi, ha un anima buona, dolce, con una frase riesce a calmare le acque che si agitano attorno a me. Mio figlio Luca mi ha fatto conoscere un sentimento totalizzante che dà un senso a tutto. L’amore dei miei due uomini mi rendono migliore ogni giorno». Hai fatto di tutto. Ora nel lavoro che cosa desideri? «Voglio tornare a cantare, concentrarmi sui progetti discografici». Stai forse pensando a Sanremo? «Al momento no, ma tutto può essere. Sono imprevedibile».



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