Sai chi è Janira D’Amato uccisa con 50 coltellate dall’ex-fidanzato Alessio Alamia



Una giovane donna di nome Janira D’Amato è stata uccisa dal suo ex fidanzato Alessio Alamia Burastero. Il referto dell’autopsia, il racconto dell’assassino e le testimonianze del fratello e della madre della vittima concordano: Non era una relazione sana. Gli investigatori stanno esaminando i risultati dell’autopsia, che sembrano indicare che Janira era ancora viva quando Alessio Burastero ha iniziato a pugnalarla. Lui sostiene che fosse già morta quando l’ha accoltellata ripetutamente, mentre l’autopsia indica il contrario. Indaghiamo anche sulla reazione della famiglia di Janira al caso e sul loro punto di vista su come avrebbe dovuto essere riportato, per dare un quadro completo di ciò che è accaduto”.



Il corpo senza vita di Janira D’Amato è stato scoperto nella sua casa di Pietra Ligure, Savona, in via Crispi, il 7 aprile 2017. Alessio Alamia, ex fidanzato di Janira D’Amato, che ha confessato l’omicidio, si è costituito poco dopo presso la caserma dei Carabinieri. Il medico legale Marco Canepa ha stabilito che l’assassino ha usato una lama di 12 centimetri. Alessio Alamia ha ucciso Janira D’Amato, 21 anni, colpendola con circa 50 coltellate. La giovane donna è stata uccisa da una lama che le ha tagliato il collo due volte. Il volto di Janira è stato sfregiato in almeno due occasioni distinte. Le ha anche inflitto gravi ferite alle mani e agli avambracci mentre lottava per difendersi dal suo attacco omicida. La lama lasciata nel cranio dopo i tagli alle mani e agli avambracci indica che la donna ha cercato di difendersi. I colpi al viso e al collo erano così forti da rompere la lama.

Alessio Alamia e la sua versione dei fatti

Alessio Alamia ha testimoniato in Corte d’Assise sull’omicidio di Janira D’Amato, come riportato da IVG.it. “È arrivata a casa mia verso le 18.25 e da lì abbiamo iniziato a discutere sul nostro rapporto”, ha testimoniato Alessio, “Poi mi ha detto che voleva andare in camera di mia madre per vedere se le aveva rubato qualcosa”, questo perché la madre di Alamia aveva precedentemente rubato soldi e gioielli alla fidanzata del figlio. Alessio ha continuato il suo racconto: “Ha aperto cassetti e armadi, poi si è seduta sul letto e ha fumato una sigaretta. Abbiamo discusso ancora un po’. Le ho chiesto se era andata a letto con un altro e lei mi ha dato uno schiaffo”.

Ecco il racconto dell’omicidio: “Poi siamo scesi in salotto. Lei mi ha dato l’anello e mi ha detto ‘tanto ora lo dai a un’altra ragazza’. Io gli ho detto che non ero quel tipo di ragazzo e poi è successo il fatto… Ingiustificatamente, perché non c’è giustificazione del reato che ho fatto“. Alessio ha raccontato che quando la vittima gli ha detto: “Sei uguale a tua madre, un delinquente” non ci ho più visto ed è successo l’omicidio“. L’omicida ha rivelato al Pubblico Ministero l’attimo in cui il raptus è terminato: “Mi sono svegliato quando ho sentito il ‘tac’ del coltello, quando si è spezzata la punta. Ero in un lago di sangue e la chiamavo, allora ho capito che non c’era niente da fare. Ero disperato perché non ci credevo di quello che avevo fatto mi sono lavato, cambiato e sono andato da mia nonna. Prima ho anche risposto al telefono di Janira era la madre e le ho detto che Janira era già sul bus“.

Un rapporto malato

Alessio Alamia era geloso di Janira e non accettava che lei lo avesse lasciato. La ragazza aveva studiato all’Istituto alberghiero e stava seguendo un corso di formazione dell’Accademia di Costa Crociere ad Arenzano. Kevin D’Amato, il fratello maggiore di Janira ha raccontato a La Stampa: “I miei genitori lo hanno sempre trattato come un figlio, veniva spesso a cenare a casa come una persona di famiglia fino a quando abbiamo capito che questo rapporto non era sano e che lui si comportava male con lei, la limitava in tutto, era geloso dei suoi successi e non voleva che prendesse il volo” e poi ha aggiunto “Una volta durante una lite, lui le aveva rotto volontariamente lo schermo del cellulare. Janira lo giustificava sempre, lei aveva un animo gentile e provava in qualche modo di cambiarlo e vedere in lui la parte buona“.

L’omicidio di Jamira è stato ricordato dalla madre Tiziana a Domenica In, la donna ha ricordato l’ultimo compleanno della figlia: “ce l’abbiamo fatta a festeggiarlo, quel giorno le abbiamo inviato messaggi e auguri. Lei mi aveva detto che era arrabbiata perché lui si era presentato all’accademia con una rosa. Lei non aveva accettato questo regalo perché non lo voleva. Si erano lasciati“. Poi ha ricordato che la figlia ha deciso di andare da sola dall’ex fidanzato per riprendersi alcune cose: “Senza dire niente a noi quella sera è andata ed è successo quello che è successo“.

La sentenza

Alessio Alamia è stato processato per l’omicidio premeditato di Janira D’Amato. Dopo una camera di consiglio durata circa cinque ore i giudici lo hanno condannato all’ergastolo. Alamia è stato assolto dall’accusa d di stalking “perché il fatto non sussiste“. I genitori della vittima hanno accolto la sentenza con soddisfazione: “La giustizia ha fatto il suo corso, siamo contenti e soddisfatti. Almeno un po’ di giustizia per lei, Janira se lo meritava. Essere qui a ogni udienza è stato difficile, ma glielo dovevamo“.



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