Teo Teocoli lo conosciamo tutti per essere un grande artista, ma soprattutto noto attore di e imitatore televisivo. Insomma per quanto riguarda la sua professione conosciamo tanto, ma cosa sappiamo invece della sua vita privata? Sappiamo che è sposato da tanti anni con una donna di nome Elena che è l’amore della sua vita. Teo ha preferito da sempre tenere lontana la donna dal mondo dello spettacolo e dai riflettori e per questo motivo su di lei non abbiamo molte informazioni. Questa scelta è legata semplicemente al fatto che Teo è stato da sempre molto discreto e riservato e che ha voluto in un certo senso riservare anche la moglie. Ad ogni modo, cosa sappiamo di lei e delle figlie?
Teo Teocoli, chi è la moglie Elena
Lei è apparsa in televisione soltanto una volta ovvero quando ha fatto una sorpresa al marito ospite nella trasmissione di Mara Venier a Domenica In. In questo video messaggio pare che la donna abbia voluto ringraziare tanto il marito per averla aiutata ad essere la donna che è oggi. La coppia è felicemente sposata dal 1985 dopo che Teo Teocoli l’ha corteggiata per tantissimo tempo. “Io resto convinto che Elena mi abbia stregato. Dal momento in cui l’ho conosciuta ho smesso di fare il latin lover da strapazzo. L’ho fatta finita con le donne, i corteggiamenti, le notti brave”. Queste le parole dichiarato un po’ di tempo fa da Teo Teocoli parlando della moglie con cui sta da oltre 30 anni.
Chi sono le figlie?
Da questo matrimonio sono nate tre figlie ovvero Anna Adele Letizia, Paola e Chiara. Anche per quanto riguarda le figlie purtroppo non abbiamo molte informazioni perché anche per loro Teo Teocoli ha voluto mantenere il massimo riserbo. Il noto comico e imitatore italiano si è sposato con Elena oltre 30 anni fa esattamente nel 1989. Poco dopo le loro nozze è nata la primogenita Anna Adele e nel 1991 è arrivata poi la seconda azienda Paola. Nel 1992 è arrivata poi la terza e ultima figlia ovvero Chiara.
La confessione di Teo sulla sua famiglia
La mamma “era una bellissima ragazza che non ha potuto studiare. Lei lavorava nelle giostre, faceva la donna-ragno: un gioco di specchi in cui sparivano gli arti e pian piano spuntavano le zampe. Ho vissuto con lei per tanto tempo, stavo troppo bene con lei. Le facevo molti regali”. Suo papà invece “pensava in grande, ma non faceva niente, in quanto per lui lavorare sotto padrone era un ignominia. Stava quindi al bar. A casa menava, menava, menava. All’epoca prendere le botte dai genitori era normale. Poi scelse di iniziare un’altra vita e ci abbandonò per andare in Svizzera. Io non andai al suo funerale perché aveva una compagna molto minacciosa. Le uniche volte che lo vedevo dopo le mie serate, mi chiedeva sempre dei soldi, che io gli davo”.
