Valeria Fabrizi adesso è serena dopo il dramma del tumore



Sfodera il suo proverbiale sorriso Valeria Fabrizi. Finalmente può tirare un sospiro di sollievo, ma la paura è stata tanta. Un brutto male l’ha aggredita mentre era sul set di Che Dio ci aiuti e l’attrice si è trovata davanti a un bivio: fermarsi e bloccare le riprese della serie o attendere e solo dopo l’ultimo ciak affrontare la terribile malattia.



Come un’eroina d’altri tempi, la suor Costanza della tivù ha deciso di dare la precedenza al lavoro. «Ho rinunciato a operarmi subito per non mettere nei guai la casa di produzione. Ho lavorato con tutti i tubicini. Sono orgogliosa», ha raccontato la Fabrizi, che vedremo presto nella settima stagione della fiction di Raiuno. «Mi hanno tolto un rene», ha aggiunto.

Non è tipa da piangersi addosso, lei. Ha una tempra fortissima e non dimostra i suoi 85 anni. Nella recente esperienza come concorrente di Ballando con le stelle, Valeria ha portato una ventata di freschezza ed è stata incoronata “vincitrice morale” dello show di Milly Carlucci, nonostante il quinto posto raggiunto nella classifica finale. «Una donna della mia età può essere ancora sensuale, la sensualità non ha tempo, è una cosa naturale », spiega l’attrice.

L’elisir della sua giovinezza lo racchiude in un pensiero semplice: «A ogni età la sua marcia, ma chi ha questo desiderio, anche avanti negli anni, non deve mai metterlo da parte o vergognarsene», ci spiega. La sua carriera sta vivendo l’ennesimo momento di gloria.

E pensare che la scalata al successo comincia – per caso – già negli anni Cinquanta con un ruolo in un fotoromanzo e con una parte nel film Passo doppio. «Ho ereditato da mia madre Cledes la passione per l’arte.

Lei aveva ambizioni nello spettacolo, che poi ha abbandonato per dedicarsi a me», racconta l’attrice, cresciuta senza padre e nello stesso condominio di Verona dove abitava Walter Chiari, di cui è stata grande amica fino alla morte dell’attore. L’amore della sua vita, invece, resterà per sempre il cantante del Quartetto Cetra Tata Giacobetti, scomparso nel 1988.

Una storia meravigliosa, la loro, nata però da un’iniziale diffidenza. «All’inizio lui non mi era simpatico, mi voleva fare da padre, era protettivo», ricorda la Fabrizi. «Poi, a differenza di quanto accaduto con Walter Chiari, di Tata ero gelosa.

E alla fine mi ha conquistata in una notte di tempesta, durante una tournée. Abbiamo dormito insieme in due letti separati. Quando mi sono svegliata, lui era li che mi osservava e mi ha detto: “Ti ho guardata tutta la notte, non ho dormito mai”. E a quel punto ho capito tante cose». Oggi il suo angelo custode è Giorgia, la figlia avuta da Tata, che non lascia mai sola la mamma e che l’ha sostenuta durante la scoperta del tumore e le cure che ne sono seguite.



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