Scopriamo chi è Alessia Pifferi, la donna agli arresti per la morte della figlia Diana di 16 mesi



Alessia Pifferi, la madre della bambina italiana di 16 mesi trovata morta il 21 luglio a Milano, è stata arrestata con l’accusa di omicidio aggravato. La bambina, che si chiamava Diana, è morta per incuria.



La Polizia di Stato in una nota coordinata dalla Procura di Milano ha stabilito che “essendo emersi elementi di presunta responsabilità a carico della madre, un’italiana incensurata classe 1985, ha eseguito nei suoi confronti il ​​provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso dal Pubblico Ministero di turno per il reato di omicidio plurimo aggravato”. Gli agenti della Squadra Mobile, all’atto del sopralluogo con gli specialisti del Gabinetto Regionale di Polizia Scientifica (parte della Polizia di Stato) hanno riscontrato incongruenze che hanno permesso di procedere all’interrogatorio raccogliendo dichiarazioni su un reiterato stato di abbandono da parte della madre secondo la sua condotta.

Madre, sorella e Crotone

Alessia Pifferi vive a Milano. Con la madre ha condiviso la casa fino a qualche anno fa, quando la madre si è trasferita a Crotone, mentre la sorella vive nel capoluogo meneghino. Nell’appartamento accanto a quello di Alessia vive l’ex marito, da cui si è separata tre anni fa. Alessia ha dichiarato alle forze dell’ordine di non sapere chi fosse il padre di Diana e aver scoperto di essere incinta al settimo mese. Diana è nata il 29 gennaio dello scorso anno (2016). Al momento, tuttavia, non sembra che avesse problemi di droga, ma si sta verificando se abbia qualche problema mentale.

Chi è Alessia Pifferi

Alessia Pifferi è nata nel 1985 e non aveva precedenti penali. Tre anni fa ha divorziato dal marito, che vive nel suo stesso palazzo in via Carlo Parea. L’uomo non è il padre della bambina, né lo è il nuovo compagno di Alessia, che vive a Leffe (Bergamo). La donna aveva inventato che la bambina era con la sorella al mare.

“Non ha mai pianto”

Davanti al procuratore di Milano Francesco De Tommasi, consapevole delle conseguenze del suo abbandono, la 37enne “non ha mai pianto” ed è apparsa “fredda”. Parlando della figlia quasi come un peso, qualcosa di cui liberarsi, si è anche chiusa in silenzi pieni di paura di ammettere una “volontà intermittente” di non voler più essere madre.Il 14 luglio la donna ha abbandonato la figlia per sette giorni, come aveva già fatto in passato. Ha detto al suo compagno che la bambina era in spiaggia e le ha lasciato un biberon pieno e un pannolino che è cambiato regolarmente. È poi scomparsa per circa 160 ore prima di tornare a casa e chiedere aiuto a un vicino.

“La mamma non giocava mai con lei”

I vicini di Alessia Pifferi la descrivono come una persona che non ha mai dato un’aria di fiducia. Alcuni hanno osservato: “Non era una buona madre, non giocava mai con sua figlia, non la portava mai a spasso. La tenerva sempre nel passeggino”. E ancora: “Era una persona un po’ molta timida, non dava confidenza”.

Disposta l’autopsia

Il Pm ha disposto l’autopsia e ha sequestrato l’appartamento. Si sospetta che la bambina sia stata addormentata con i tranquillanti perché nessuno l’ha sentita piangere, nonostante sia stata lasciata senza cibo e acqua.



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