Chiesa in Belgio accusata di aver venduto 30.000 bambini, in adozione per 500 euro: Madri e figli si raccontano



La scioccante rivelazione del podcast ‘Kinderen van de Kerk’

Un’appassionante inchiesta condotta dal podcast ‘Kinderen van de Kerk’ del giornale belga Het Laatste Nieuws ha scoperchiato una scioccante verità: la Chiesa cattolica in Belgio avrebbe venduto circa 30.000 bambini all’insaputa delle loro madri. Questi eventi oscuri si sono verificati nel periodo che va dalla fine della Seconda guerra mondiale fino agli anni Ottanta, e sono emersi per la prima volta grazie alle testimonianze coraggiose di madri e figli adottati.



Un passato oscuro

Il cuore di questa dolorosa vicenda risiede nel trattamento inflitto alle donne incinte e non sposate in istituti cattolici. Queste madri, anziché ricevere supporto e compassione, hanno subito umiliazioni e, in alcuni casi, abusi sessuali. Il modo in cui le madri venivano private dei loro neonati era altrettanto spietato: durante il parto, alcune donne venivano sottoposte ad anestesia generale o costrette a indossare una maschera per evitare che vedessero il proprio figlio. In alcuni casi, le donne sono state addirittura sterilizzate.

Separazione immediata

Una delle pratiche più crudeli era la separazione immediata tra madre e figlio dopo la nascita. Alcune madri sono state ingannate con documenti falsi in cui si rinunciava ai propri figli, mentre altre venivano informate che i neonati erano nati morti. Successivamente, questi bambini venivano venduti a famiglie adottive per somme considerevoli, che oscillavano tra i 10.000 e i 30.000 franchi belgi (circa 250-750 euro), e in alcuni casi persino di più.

La sfida del ricongiungimento

Oggi, la mancanza di documentazione adeguata rende estremamente difficile il processo di ricongiungimento tra madri e figli separati in modo così traumatico. Debby Mattys, una delle vittime, ha impiegato più di 20 anni per rintracciare la sua madre biologica dopo essere stata data in adozione dalle suore. La sua storia rappresenta solo una delle tante storie di dolore e separazione causate da queste adozioni forzate.

La risposta della Chiesa

Nel 2015, la Conferenza episcopale belga ha chiesto scusa alle vittime di adozioni forzate in istituti cattolici presso il Parlamento fiammingo. Di fronte alle recenti testimonianze, i vescovi hanno espresso compassione per il dolore e il trauma delle vittime e hanno chiesto un’indagine indipendente sulle condizioni descritte dalle donne coinvolte.

Questo oscuro capitolo della storia belga continua a emergere, gettando luce su un passato doloroso che ha segnato per sempre la vita di migliaia di persone. La verità sta finalmente emergendo grazie alla determinazione di coloro che hanno il coraggio di condividere le loro storie



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